Con Gregory Peters, chief investment officer di PGIM Fixed Income, una panoramica dei comparti del reddito fisso da attenzionare per il 2025. “Scenario positivo ma preparatevi a contenere volatilità da banche centrali e geopolitica”
Gregory Peters, Chief Investment Officer di Pgim Fixed Income
“Probabilmente il complesso quadro dei tassi dei mercati sviluppati resterà incerto, anche a causa della crescente dipendenza dai dati delle banche centrali. Siamo fermamente convinti che i recenti range di negoziazione continueranno e pertanto ci concentriamo sulle tendenze principali mentre le oscillazioni di mercato persistono”. Gregory Peters, chief investment officer di PGIM Fixed Income, da oltre 20 anni sul mercato obbligazionario più importante del mondo, non può esimersi dal richiamare gli investitori a “prepararsi a gestire gli estremi” con una nuova amministrazione appena insediata alla Casa Bianca (con cui dovrà confrontarsi la Fed) e con tensioni geopolitiche crescenti che definisce “sottovalutate”.
Eppure, nell’outlook di PGIM Fixed Income non mancano i riferimenti alle opportunità
La crescita economica positiva e i solidi fondamentali sono alla base di un assetto sano per il credito nel 2025. In generale, le tendenze dei ricavi, della redditività e dei margini sembrano relativamente durature. Il mercato del lavoro continua a migliorare gradualmente dal punto di vista delle imprese, con maggiore facilità di assunzione e minore inflazione salariale. Il credito è ampiamente disponibile in tutto lo spettro di rating, compresa una maggiore scala e sofisticazione dei fornitori di capitale privato. I fondamentali aziendali saranno sicuramente influenzati dagli aggiustamenti politici dell’amministrazione Trump e questo è un fattore da tenere in considerazione. Gli spread dell’investment grade globale sono vicini ai minimi da vari decenni e i rendimenti restano interessanti, dato che la domanda degli asset allocator continua a favorire i flussi in entrata, creando uno scenario tecnico positivo. Il percorso verso solidi extra-rendimenti sarà, però, piuttosto angusto…
Secondo gli asset manager ora la priorità di Francoforte è proteggere la crescita dell’Eurozona dai dazi di Trump. E ci saranno almeno altre due sforbiciate. La rotta, però, non è segnata e potrebbe cambiare
Sondaggio BofA: il sentiment è il quinto più basso di sempre e le attese di crescita globale sono le peggiori mai registrate nella storia della survey. Allocazione azionaria USA giù del 53% in due mesi
Le “incertezze eccezionali” causate da Trump spingono alla settima riduzione dei tassi. “Dai dazi rischi per la crescita”. Secondo gli asset manager, Lagarde andrà avanti con altre due-tre sforbiciate
Per l’agenzia, le tensioni stanno pesando sulle condizioni del credito globale. E i contraccolpi varieranno a livello regionale e in base ai modelli di business. Per le europee il rischio maggiore è una frenata dell’economia
Il video-messaggio del vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il SdR25. “Il risparmio enorme risorsa da valorizzare per competere a livello globale”, afferma
Trump ha annientato la propensione al rischio a favore di bond e liquidità. E la parola d’ordine è cautela. Il biglietto verde? Non è più un rifugio. Gli Institutional Investor Indicators di State Street
Dal confronto tra Davide Serra (Algebris) e Tommaso Corcos (Intesa San Paolo) sul palco di Assogestioni, la ricetta dell’industria per rivitalizzare la CMU. Non senza un focus sull’educazione finanziaria e sul ruolo delle istituzioni
Il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, raggiunto dalla redazione di FocusRisparmio nella giornata inaugurale del Salone del Risparmio 2025, ha commentato lo scenario internazionale e il lavoro che il Tesoro sta portando avanti sui dossier nazionali
Per gli asset manager, i dazi hanno cambiato le carte in tavola e ora sono possibili tre sforbiciate entro luglio. Probabili anche un cambio di linguaggio e un tasso terminale più basso
Gli operatori vedono l’euro a quota 1,2 sul biglietto verde. Colpa del caos scatenato da Trump e de timori di una recessione USA. E gli investitori si rifugiano franco svizzero, euro e yen
Il mercato più importante del mondo potrebbe ancora riservare sorprese positive. E Daniel Roberts, gestore del fondo di Fidelity International, è pronto a coglierle. Non senza trascurare, però, l’ascesa dell’Europa e il Giappone. Ecco la sua ricetta
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