Dalla view dell’asset manager espressa da Stefan Kreuzkamp, chief investment officer della società, emergono il ruolo dell’economia sostenibile e prospettive migliori per l’Europa rispetto agli Usa, per cui sarà maggiore l’impatto dei movimenti al rialzo dell’inflazione
Stefan Kreuzkamp, chief investment officer di Dws
Qual è la novità più importante che ci attende nell’anno alle porte? C’è un fattore che ritorna in tutte le previsioni dei degli esperti di Dws che si alternano nella presentazione dell’outlook dell’asset manager per il 2022. Un fattore che ora si affianca con pari dignità a tutti quei numeri che non possono mancare nel momento in cui si comunica ai mercati le view degli analisti. Non solo inflazione, prezzo delle materie prime e previsioni sui movimenti dei tassi; il cammino verso la carbon neutrality si impone definitivamente come elemento decisivo per comprendere il panorama di investimento, tanto come tema su cui esporsi quanto per la correlazione con altri fondamentali economici.
Le cifre della crescita
Partendo dai numeri generali più significativi, il Prodotti interno lordo cinese è posizionato da Dws in aumento del 5,3% nel 2022, mentre l’Europa è vista al +4,6% e gli Stati Uniti al +4%.
Sulla Cina Stefan Kreuzkamp, chief investment officer della società, sottolinea come il programma di riforme regolamentari attualmente in corso ricompreso nella strategia Common prosperity non sia ancora arrivato a conclusione e come questo porti ad un’attenuazione della ripresa e a possibili episodi di volatilità. Le prospettive restano però molto positive per il medio e lungo periodo. Sugli Stati Uniti, secondo l’esperto, peserà l’effetto combinato di diminuzione della spinta fiscale rispetto al 2021 e inflazione in salita al 2,8% nel corso del prossimo anno. Un valore, quest’ultimo, non lontano da quello previsto per l’Europa (2,6%) che potrà però contare su una politica di investimenti pubblici più costante sebbene in progressiva diminuzione nel corso del 2022. La crescita per il Vecchio Continente si posiziona quindi secondo Dws al +4,6% spinta prevalentemente dai consumi.
L’aumento della domanda e le difficoltà del lato dell’offerta, con le problematiche connesse alle interruzioni della catena di approvvigionamento, sono nella view di Kreuzkamp determinanti fondamentali per comprendere l’attuale quadro economico e la traiettoria dell’inflazione per i prossimi mesi.
Verso la Net Zero economy
Se da un punto di vista di rischi restano ovviamente da citare l’evoluzione del quadro pandemico e l’atteggiamento delle banche centrali – sul punto Kreuzkamp afferma che queste “hanno strumenti sufficienti per tenere i tassi bassi, e lo faranno” – il cambiamento climatico emerge dalle previsioni della casa di gestione come un elemento assolutamente centrale affermatosi in maniera definitiva nel contesto globale.
“La quota di Prodotto interno lordo mondiale riferita a Paesi che hanno sottoscritto accordi che hanno come obiettivo il raggiungimento della neutralità climatica”, sottolinea il chief investment officer di Dws, “è arrivata al 66%, crescendo di oltre tre volte dall’inizio del 2020”. “Da notare inoltre”, aggiunge, “gli impegni formali di banche centrali come Bce e Fed sul tema”.
Nell’outlook azionario della casa di gestione tecnologia e decarbonizzazione sono citate come i temi di lungo periodo decisivi. La Net Zero economy, in particolare, passerà secondo le previsioni da meno di 1.000 miliardi di dollari di investimenti nel quinquennio 2016-2020 ad oltre 2.500 miliardi di dollari in quello iniziato con il 2021. Il cammino verso un’economia a zero emissioni è iniziato. Porterà più tecnologia, più inflazione, ma anche più investimenti.
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