Eurozona, l’inflazione concede una tregua. Ma non alla Bce
A marzo prezzi in frenata al 6,9%, sui minimi da 13 mesi. Ma sale il dato core. S&P: “A maggio nuovo aumento dei tassi”
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Crisi energetica, recessione sempre più probabile, inflazione ancora elevata, tassi di interesse a livelli quasi inediti. Il 2023 che attende i mercati finanziari promette di portare in dote agli investitori un complesso mix di sfide e minacce da affrontare. Ma, proprio in un contesto di questo tipo, adottare un atteggiamento troppo prudente rischia di rivelarsi infruttuoso: una strategia più efficace, per chi voglia realizzare buoni guadagni, può al contrario essere quella di continuare a investire focalizzandosi su trend di lungo periodo, soluzioni tematiche e sostenibilità del portafoglio. Ne sono convinti gli esperti di Schroders Capital, che vedono nei private asset lo strumento ideale per raccogliere la sfida.
“I limiti posti dall’inflazione alla capacità delle banche centrali di sostenere il ciclo economico ci portano a prevedere per i Paesi Occidentali una recessione potenzialmente estesa fino al terzo o al quarto trimestre, ma questo non giustifica un atteggiamento eccessivamente attendista”, ha detto il chief investment officer Nils Rode presentando l’Outlook 2023 della casa di fondi britannica. “Al contrario”, ha spiegato, “gli investitori devono essere consapevoli che sono proprio i periodi di crisi quelli in cui i private asset riescono a esprimere a pieno il loro valore”. Da qui, l’invito a effettuare nuovi investimenti su questa tipologia di titoli. Per il manager, infatti, non solo il mercato è cresciuto enormemente e si è fatto talmente diversificato da poter fronteggiare ogni scenario, ma le valutazioni hanno anche dimostrato grande resilienza, scendendo meno del previsto nell’equity, rimanendo invariate nel reddito fisso e addirittura salendo nel real estate.
Il rendimento del mercato azionario e di quello privato nella prima metà del 2022. Fonte: Refinitiv, Burgiss, Schroders Capital.
In un contesto in cui le maxi-acquisizioni lasceranno spazio a piccole deal e gli investimenti in fase iniziale la faranno da padrone, Schroders ritiene che le strategie azionarie suscettibili di ottenere i migliori risultati siano quelle incentrate sui settori industriali come la sanità e sui beni di largo consumo. Mentre a livello geografico, Nord America, Europa Occidentale e Cina restano le regioni più attraenti. Attenzione però anche all’India, che si distingue in termini di potenziale di crescita economica grazie alla spinta demografica, e ai mercati di frontiera. In aggiunta a ciò, ha detto Rode, “ci aspettiamo che siano molto resilienti anche gli investimenti sostenibili”.
Sul mercato del debito, la view del gestore Uk pone al centro le strategie a tasso variabile, in particolare quelle collegate a industrie non cicliche o beni sottostanti tangibili. Ciò si traduce in un focus sui prestiti diretti, che anno cedole non fisse e si caratterizzano per tasso di copertura degli interessi e rapporto loan-to-value prudenti, e debito infrastrutturale/immobiliare, da cui derivano buone opportunità di diversificazione, protezioni dai ribassi e schermatura dall’inflazione grazie alla correlazione tra affitti degli immobili e carovita. “In quanto strategia non correlata, riteniamo che anche le Insurance Linked Securities possano migliorare la diversificazione di un portafoglio investito in debito privato”, ha aggiunto Rode, precisando che “all’estremità più liquida dello spazio alternativo stanno emergendo anche i prestiti con leva”.
Per Schroders la scelta di puntare sui private asset risponde soprattutto alla necessità di adottare un’ottica di medio-lungo anziché di breve respiro. Ecco perché, nella strategia del gruppo, il focus su questa asset class si accompagna anche a una scommessa su quali megatrend possano ridefinire il settore. Tra quelli individuati dalla società, rientrano innanzitutto la decarbonizzazione come misura per contrastare il cambiamento climatico, lo sviluppo tecnologico e l’orientamento verso uno stile di vita sempre più sostenibile. Senza dimenticare il tema demografico e quello geografico: “La popolazione mondiale continua a invecchiare, modificando così i modelli di domanda e offerta modelli. Prevediamo che questo fattore eserciterà pressioni sui tassi di interesse reali a lungo termine”, ha detto Rode. Che ha aggiunto: “Crediamo anche che i mercati emergenti continueranno a crescere”.
“Gli investitori considerano sempre più i rendimenti finanziari e l’impatto sostenibile come due facce della stessa medaglia. Solidi modelli per incorporare la sostenibilità e l’impatto nel processo di investimento diventeranno uno standard del settore”, ha detto Maria Teresa Zappia, head of Sustainability & Impact di Schroders. Parole che ribadiscono quanto proprio le tematiche Esg rappresentino uno dei driver chiave nella view del gestore. Specie in una logica di segmentazione merceologica del portafoglio. Un esempio, per la manager, viene dalle rinnovabili del Regno Unito, il cui ritorno sicuro e collegato all’inflazione potrà “aiutare gli investitori a superare la combinazione di alti prezzi e inasprimento tassi di interesse”. Ma alla base del trend c’è anche la transizione forzata imposta nel settore energetico dalla guerra in Ucraina e proprio per questo che “molte delle opportunità di investimento infrastrutturale più interessanti si trovano in Europa”.
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