L’outlook della casa prevede inflazione in calo e una contrazione dell’economia anche negli States. Sul taglio dei tassi pesano le urne. E, per il portafoglio, meglio investire su oro o commodities come fattore di stabilizzazione. IA treno da non mancare
Un’inflazione destinata a calare fino a raggiungere l’intorno del 2% ma anche una recessione che dovrebbe estendersi agli Stati Uniti, sia pur in maniera attenuata, già a partire dal secondo trimestre. È questo il copione del 2024 scritto da Vontobel Asset Management, che nel suo winter outlook ha spiegato come le principali incertezze degli ultimi 12 mesi non scompariranno del tutto neppure con l’avvento del nuovo anno. Con un effetto sui portafogli che costringerà anche ridimensionare il ruolo di alcune asset class, reddito fisso in testa, e ripiegare su temi come l’intelligenza artificiale.
Inflazione in calo. Ma la recessione morderà gli Usa
A introdurre la view della casa di gestione sul quadro macro dei prossimi 12 mesi è stato il direttore esecutivo, nonchè head of Hybrid Portfolio Management, Gianluca Ungari. Dal su punto di vista, l’inflazione è destinata a calare per raggiungere l’intorno del 2% entro fine anno su ambo le sponde dell’Atlantico. Una dinamica che scaturirà dal ribasso di beni energia e dai più resistenti servizi ma che non sarà comunque sufficiente a salvare i mercati dallo spettro dalla recessione. Tanto che la contrazione dovrebbe colpire anche gli Stati Uniti e già a partire dal secondo trimestre, come fanno intuire i tempi medi di trasmissione delle decisioni di politica monetaria al tessuto produttivo. “Si tratterà però di un fenomeno soft”, ha spiegato Ungari, precisando che “ad attenuare il rallentamento saranno soprattutto le consistenti spese dei consumatori a stelle e strisce”.
Portafoglio, non sarà (ancora) l’anno dei bond
Ma il ragionamento di Ungari si è proiettato al futuro anche a partire da considerazioni sul recente passato. Soprattutto con riguardo alle strategie di portafoglio che sarà necessario adottare. “La recessione che tutti temevano a inizio 2023 non si è verificata e l’inflazione ballerina fatto sì che la parte lunga del reddito fisso restasse un’asset class di difficile gestione nonostante ci si attendesse il grande ritorno dei bond”, ha detto il manager. Una situazione che, dal suo punto di vista, non si discosta eccessivamente dal quadro attuale: “Anche per via di una politica fiscale espansiva e della molta liquidità ancora nel sistema, restano alcuni elementi di incertezza. A partire da tempistiche ed entità dei tagli ai tassi operati dalle banche centrali, con la variabile elettorale che potrebbe spingere la Federal Reserve americana a limare i costi del denaro prima e in misura maggiore di quanto previsto”. Ecco quindi che, ha spiegato il dirigente, “una classica strategia bilanciata non funzionerà perché “i bond non possono più essere pensati come paracadute dalla resa sicura e senza volatilità ma vanno giudicati un asset class da inserire in funzione del rapporto rischio-rendimento”. Piuttosto, è stata la sua conclusione, “avrà senso aggiungere duration solo quando i mercati sconteranno l’ipotesi di una recessione”.
Elemento di stabilizzazione per i portafogli della casa saranno piuttosto l’oro e le commodities. Nelle valute, invece, la società prevede che il dollaro possa interrompere quella correlazione negativa con le asset class rischiose che ne ha favorito il rally negli ultimi anni. “Se si alleggeriranno le tensioni geopolitiche che lo rendono appetibile come bene rifugio e i tassi si abbasseranno, è probabile che la divisa americana perda forza”, ha spiega Ungari. Una dinamica il cui riflesso sullo yen non è però scontato, specie considerando che la performance della moneta giapponese è perlopiù legata alle mosse della relativa banca centrale. Mondher Bettaieb-Loriot, head of Corporate Bonds di Vontobel, ha invece acceso i riflettori su un megatrend che promette di fare da driver dei mercati tanto nel breve quanto le lungo periodo: l’intelligenza artificiale. “Dovrebbe rimodellare il modo in cui lavoriamo e investiamo in edifici e attrezzature, aumentando l’efficienza”, ha detto. Aggiungendo che l’impatto di questa tecnologia sui tempi di lavoro e sui costi aziendali per i salari promettono di riaffermare ala tendenza al ribasso dei rendimenti (lungo periodo).
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