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Il 2022 ha decretato un netto cambio di contesto, con la difficoltà di affrontare crisi di diversa natura. Contrasto ai bias comportamentali e focus sulle dinamiche trasformative di lungo periodo saranno, secondo il manager, le qualità fondamentali per affrontare il 2023
“Il 2022 è stato un anno senza precedenti e di difficile lettura, che ha però decretato l’inizio di una nuova dimensione”. Paolo Paschetta, country head Italia di Pictet Asset Management, identifica nel termine ‘cambiamenti’ la parola più rappresentativa dell’anno che sta per concludersi.

Paolo Paschetta, country head Italia di Pictet Asset Management
Inflazione, politiche monetarie restrittive nei paesi sviluppati e crisi geopolitica sono certamente alcuni dei driver di questi cambiamenti. Come è mutato il contesto di investimento nel 2022 e come Pictet AM si appresta ad affrontare il 2023?
Il 2022 è stato un anno senza precedenti e di difficile lettura, che ha però decretato l’inizio di una nuova dimensione. L’esempio più palese è quello delle banche centrali, che si sono trovate a dover cambiare rotta bruscamente, dopo un decennio di pressoché totale accomodamento, per cercare di contrastare le pressioni inflazionistiche. La parte forse più ostica di questo periodo è stata assimilare la diversa natura delle crisi cui siamo andati incontro, sia esogene che endogene al sistema finanziario: sanitaria, commerciale, politica, energetica, inflattiva, senza contare quella climatica.
Quello che portiamo con noi nel 2023 è sicuramente un enorme lavoro dal punto di vista della finanza comportamentale e del metodo con i nostri clienti. Vogliamo evitare il verificarsi di casi di panic selling, la corsa alle vendite in fasi di difficoltà, che ha quasi sempre come conseguenza il realizzarsi di una perdita; il market timing, vale a dire il tentativo di essere più scaltri del resto del mercato, provando a entrare nei momenti di minimo e uscire nelle fasi di massimo, un comportamento tattico fallace, che non tiene conto di un enorme rischio: fondarsi esclusivamente sulle proprie intuizioni; o ancora, il bias della loss avversion, l’immobilismo che deriva dall’estrema paura di perdere, che porta l’investitore a non fare niente, vedendo nel tempo i propri risparmi rosicchiati dall’inflazione.
Da oltre 25 anni, a fianco dei nostri clienti, ribadiamo l’importanza di quelle dinamiche trasformative in grado di modellare il mondo in cui viviamo, i cosiddetti megatrend, punti fermi su cui costruire le strategie dei nostri investimenti guardando al domani.
Quali sono le soluzioni in focus all’interno della vostra gamma in questo nuovo contesto?
Nel 2022 alcuni assunti di base, come la classica correlazione inversa tra azioni e obbligazioni, sono cadute sotto il peso delle vendite generalizzate, facendo venire meno gli sforzi di diversificazione dei portafogli bilanciati. In tal senso, il 2023 si apre con qualche schiarita all’orizzonte, con un ritorno delle opportunità sul comparto bond.
L’aspetto a cui in generale stiamo prestando maggiore attenzione è però il modo in cui gli investitori si stanno approcciando all’investimento. Per evitare di preoccuparsi del ‘momento migliore’ in cui entrare a mercato, l’investitore può scadenzare il proprio investimento nel tempo con un Piano di Accumulo (PAC).
Il 2022 ci ha insegnato due cose: anzitutto, a non perdere di vista l’orizzonte (e l’obiettivo) di investimento di lungo periodo, lasciando da parte i rumor di breve termine e l’emotività; in secondo luogo, a osservare come spesso il presente sia un acceleratore di forze secolari, che non muta il punto di arrivo, ma la velocità di accadimento delle tappe intermedie. Una caratteristica chiave dell’investimento azionario tematico di Pictet Asset Management è proprio l’attenzione verso quelle aree dell’economia che forniscono prospettive di crescita future superiori: parliamo di temi come una nutrizione più sostenibile, di qualità e inclusiva; di salute, stili di vita e innovazione medicale; di software e hardware e delle loro applicazioni atte a migliorare e ottimizzare equilibri di vita e lavorativi; ma anche del tema dell’acqua, la nostra prima strategia tematica lanciata nel 2000, che negli anni ha seguito il naturale evolversi delle cose, anticipando il mondo del futuro e ponendosi le giuste domande per porvi rimedio.
Un altro ambito interessante è quello del Real estate sostenibile. Il mercato immobiliare è oggi responsabile del 38% delle emissioni globali di gas serra, con il 90% delle costruzioni in Europa aventi più di 30 anni, elementi che richiedono investimenti e interventi mirati.
Abbiamo inoltre pubblicato le classi di fondi con stacco cedolare per l’anno 2023. Rispetto al 2022 abbiamo deciso di aumentare la quota di distribuzione annuale (rispetto al NAV) di tutti i nostri comparti a cedola (passati da 16 a 17), offrendo migliori opportunità agli investitori interessati a prodotti che corrispondono pagamenti periodici, stabili e certi. Nell’ottica di innovare, il 2022 ha visto, infine, i natali di un fondo completamente dedicato alla transizione verso il nuovo mondo: il Pictet-Positive Change, che ha l’obiettivo di andare a investire su tutti i passaggi della rivoluzione sostenibile.
Tra svolte normative e culturali la consapevolezza di industria ed investitori in merito alla necessità della transizione sostenibile è maturata molto nell’ultimo quinquennio. Nello stesso periodo come si è evoluto l’approccio di Pictet AM e quali sono le fondamentali leve utilizzate oggi dalla casa di gestione per massimizzare l’impatto positivo sui criteri Esg?
Il 2022 ha rappresentato lo spartiacque tra l’entusiasmo del periodo 2020-2021 e il consolidamento degli anni a venire. L’entrata in vigore di nuove normative in tema di sostenibilità e la sensibilizzazione di governi, aziende e persone daranno crescente peso alla valorizzazione del capitale naturale e umano. Per noi di Pictet, sostenibilità significa avere un senso di responsabilità e integrità non solo verso la generazione presente, ma anche verso le generazioni e il mondo del futuro. In quest’ottica, abbiamo lanciato le prime strategie sostenibili in Svizzera negli anni ’90, emblema di un approccio responsabile a tutto tondo.
Riteniamo che il nostro ruolo istituzionale vada molto oltre il semplice conseguimento di rendimenti finanziari: il nostro obiettivo è creare un impatto positivo attraverso un approccio responsabile agli investimenti e una gestione che valorizzi tutte le parti interessate. Allo stesso modo, crediamo che gli investitori, con le loro scelte, abbiano il potere di plasmare una forma più sostenibile del fare impresa. Il rapporto con le aziende in cui investiamo si basa sul dialogo e il confronto costante: partecipiamo, tramite l’azionariato attivo, alle decisioni aziendali per incoraggiare il miglioramento delle pratiche ESG e la creazione di valore sostenibile.
Oltre alle nostre iniziative storiche, a novembre abbiamo pubblicato il nostro Action Plan che traccia la roadmap per la decarbonizzazione dei nostri portafogli entro il 2050. Continueremo, inoltre, a promuovere la ricerca in ambito accademico. Pictet Asset Management è stata infine selezionata come partner fondatore di un nuovo programma di ricerca globale quadriennale Biodiversity Finance (BIOFIN), volto ad aiutare il settore finanziario a sviluppare strategie per proteggere il capitale naturale e fermare la perdita di biodiversità.
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