3 min
Fugnoli (Kairos) vede un rallentamento del rialzo dei listini. Ma la situazione è gestibile: basta non vendere né comprare troppo
Per i mercati azionari la festa è finita? No, non esattamente. Quello che è certo è che per ora la corsa è rallentata e per gli investitori la situazione si è fatta meno chiara. Ma non è il caso di farsi prendere dal panico – o dall’avidità – secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, che spiega come ritrovare la bussola ed evitare scelte avventate.
Se per un anno i mercati azionari hanno viaggiato con il pilota automatico, tra politiche fiscali e monetarie straordinariamente espansive, fine della pandemia a portata di mano e fortissima ripresa economica, che insieme hanno creato le condizioni per un rialzo regolare, inesorabile e apparentemente senza fine, ora qualcosa sembra essersi infilato negli ingranaggi, frenando il rally.
E infatti le politiche fiscali e monetarie si sono fatte un po’ più incerte, il piano fiscale di Biden incontra alcuni ostacoli, la Fed inizia a parlare di riduzione dell’acquisto di titoli e anche la Bce comincia a discutere su quando terminare il Pepp. Non solo: mentre la crescita globale mostra qua e là dei vuoti d’aria, l’inflazione tocca livelli che non si vedevano da tempo e la variante Delta del Covid getta un’ombra terribile sull’estate e sul prossimo autunno.
Inevitabile dunque, secondo Fugnoli, che i mercati appaiano a tratti disorientati, mentre c’è persino chi parla di rischi di stagflazione o di deflazione per l’anno prossimo. Ma per l’esperto la situazione può essere gestita, a patto di non commettere due errori.
“Il primo – spiega – è pensare che non è cambiato niente e che si debba continuare a comprare qualsiasi ribasso anche piccolo. No, qualcosa è cambiato nel momento in cui le banche centrali e i mercati mettono a fuoco il 2022 e cercano di capire come sarà il mondo dopo che l’attuale fiammata di crescita economica e di inflazione sarà terminata. Ci sono dubbi e incertezze ed è legittimo pensare che si navigherà a vista, senza il pilota automatico e con meno reti di protezione”.
Il secondo errore, per lo strategist di Kairos è pensare che il terreno sui cui appoggiamo sia particolarmente fragile e che il carattere artificiale della ripresa stia per far emergere tutte le sue debolezze, provocando una caduta pesante delle borse. “No, nemmeno questo è vero – sandisce Fugnoli -. La ripresa è solida, e il 2022 nelle sue grandi linee è già impostato come un anno di crescita del 3-4% in America e del 2-3% in Europa, mentre l’inflazione l’anno prossimo sarà del 2-3% in America e vicino al 2% in Europa”.
Certo, chi investe deve prepararsi a un rallentamento della velocità tendenziale del rialzo azionario e di una volatilità favorita anche da fattori stagionali, ma per lo strategist non c’è da aspettarsi un’inversione di tendenza prolungata e marcata. “Chi ha una buona esposizione azionaria, dovrà quindi evitare la tentazione di aumentarla troppo su correzione, per non correre il rischio di spaventarsi e vendere nel caso la correzione sia più profonda. Solo questo, niente di più. Il rialzo non è finito, ma per goderne bene i frutti, bisognerà evitare di diventare avidi”, conclude.
.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.