Politica economica della Cina: azione a breve termine o cambiamento di lungo periodo?
14 ottobre 2024
di Amundi
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3 min
L’ultima settimana di settembre ha visto un cambiamento di direzione nel pacchetto di politiche cinesi
Yerlan Syzdykov, Global Head of Emerging Markets, Amundi
Il Politburo cinese ha tenuto una riunione non programmata sulle politiche economiche, segnalando un chiaro e urgente cambiamento nelle posizioni di politica monetaria e sul settore immobiliare. Per quanto riguarda la politica monetaria, il Politburo ha chiesto tagli dei tassi che abbiano un “impatto”. Ha modificato il linguaggio finora ambiguo riguardo al settore del real estate, sollecitando una stabilizzazione del mercato immobiliare. Sul fronte dell’offerta, ha promesso di effettuare controlli severi sulle nuove costruzioni, di aumentare i prestiti per i progetti cosiddetti “white list” e di sostenere la vendita di terreni inutilizzati. Sul fronte della domanda, ha chiesto di allentare ulteriormente le restrizioni per l’acquisto di abitazioni e infine di abbassare i tassi ipotecari esistenti, misura già emanata dalla Banca Popolare Cinese all’inizio della settimana.
Per quanto riguarda la politica fiscale, non si è parlato esplicitamente di un budget supplementare, ma il Politburo ha ribadito il ricorso a titoli di stato a lunghissimo termine e a obbligazioni speciali locali. I mercati rimangono ottimisti per eventuali budget supplementari entro la fine di ottobre.
In che modo l’annuncio del pacchetto di stimoli ha influenzato la vostra opinione sugli asset cinesi?
Dopo gli annunci siamo diventati cautamente ottimisti sugli asset cinesi. L’allentamento monetario e gli aggiustamenti nella politica per il settore immobiliare indicano un rinnovato sforzo da parte della leadership cinese per sostenere l’economia, ma sembra ancora improbabile che possano invertire da soli il rallentamento economico strutturale. Se da un lato queste azioni dovrebbero contribuire a stabilizzare il sentiment di mercato nel breve periodo, dall’altro il vero banco di prova sarà rappresentato dalle misure fiscali che seguiranno. Un pacchetto fiscale orientato ai consumatori potrebbe essere un vero e proprio cambio di rotta per stimolare i consumi delle famiglie e affrontare le pressioni deflazionistiche.
Quali sono le vostre convinzioni di investimento sulle azioni cinesi?
Riteniamo che le azioni cinesi – in particolare le A-shares onshore e alcune azioni selezionate di Hong Kong – beneficeranno maggiormente di questi cambiamenti di politica. Il notevole divario tra i rendimenti azionari e i rendimenti obbligazionari rappresenta un’opportunità interessante per gli investitori azionari. Inoltre, la stabilizzazione del mercato immobiliare unita al miglioramento delle aspettative delle famiglie in questo ambito, potrebbe fornire ulteriori impulsi alle azioni. Siamo particolarmente positivi sui beni di consumo di prima necessità e sui finanziari, in particolare broker e asset manager, che potranno beneficiare di una maggiore attività di mercato. Allo stesso tempo, raccomandiamo di ridurre a neutrali le posizioni corte in RMB, poiché sta aumentando la convinzione circa l’aumento della crescita e dell’inflazione a seguito della relazione sulle misure fiscali, stabilizzando la valuta. Tuttavia, è prudente tenere a mente il rischio di una nuova ondata di dazi, soprattutto alla luce delle prossime elezioni americane.
Sebbene la risposta del mercato sia stata generalmente positiva, molto dipenderà dal concretizzarsi o meno di un robusto pacchetto di stimoli fiscali. Se verranno introdotte misure fiscali orientate ai consumatori, prevediamo revisioni al rialzo delle aspettative di crescita e inflazione per il 2025. Tuttavia, in assenza di tali misure, il rally iniziale del mercato potrebbe essere di breve durata. Nel breve periodo, la combinazione di allentamento monetario e sostegno mirato al settore immobiliare dovrebbe generare un rialzo temporaneo, ma una ripresa più duratura richiederà un’azione fiscale più decisa.
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