Secondo gli esperti, se verranno attuate leggi che porteranno ad alzare maggiormente la spesa pubblica o se verranno rimessi in discussione i progetti del Pnrr potrebbe aprirsi un periodo di forte turbolenza per la Penisola
Con la vittoria del centrodestra capitanato dal partito Fratelli d’Italia, secondo gli esperti per la Penisola si apre una fase di incertezza, complicata dal delicato momento che stiamo vivendo, segnato da una crisi energetica sempre più aspra con l’inverno alle porte.
“Come per tutte le recenti elezioni”, osserva Sandra Holdsworth, head of rates di Aegon Asset Management, “i mercati temono che il governo entrante si discosti dal percorso tracciato dal precedente primo ministro (in questo caso Mario Draghi). E, come sempre nel caso dell’Italia, si teme che gli enormi livelli di debito pubblico del Paese diventino vulnerabili in caso di decisioni politiche sbagliate”. Fatte queste premesse, secondo Holdsworth, il nuovo primo ministro si troverà a dover affrontare una serie di sfide. In primis, la crisi energetica e la guerra in Ucraina in un contesto di indebolimento della crescita economica e con tassi di interesse in aumento.
Per Gian Marco Salcioli, strategist di Assiom Forex, “al momento esiste una sorta di cuscinetto di fiducia sull’onda lunga dell’azione del governo Draghi che ha instradato i flussi e i programmi del Pnrr. Il mercato non ha finora anticipato nessuna inclinazione contraria al patto atlantico, antieuropeista e revisionista degli accordi dell’Eu Next Generation program”. Inoltre, prosegue, “esiste una sorta di pensiero implicito secondo il quale ogni azione in questo senso sarebbe molto pericolosa sugli equilibri finanziari del paese, anche e soprattutto con il forte incremento dei tassi nominali e la salita delle curve”.
Il rischio populista
Secondo Salcioli esiste tuttavia “un rischio non trascurabile (e non augurabile) che la narrativa elettorale populista si traduca in atti concreti che minino l’unione degli stati europei verso il conflitto in Ucraina o che si vogliano ridiscutere o rivedere gli accordi sul Pnrr”. Questo porterebbe per l’esperto fortissime pressioni sugli asset italiani, con incerte risposte in termini di difesa con i programmi Ecb.
Sulla stessa linea è Massimiliano Comità, portfolio manager di Aism Luxembourg, secondo il quale “qualora il nuovo Governo riuscisse nell’intento di mantenere gli impegni presi con l’Europa e non abbandonarsi a leggi populiste che minino queste regole, le prospettive per gli investimenti in Italia potrebbero essere tra le più rosee nella zona euro. “La Penisola sarebbe infatti una delle zone più interessanti su cui investire, sia sul mercato obbligazionario sia azionario”. Viceversa, conclude, “se verranno attuate leggi che porteranno ad alzare maggiormente la spesa pubblica o se verranno rimessi in discussione i progetti del Pnrr le sorti dell’Italia saranno gravose”.
Andy Mulliner, head of global aggregate strategies di Janus Henderson osserva che “in definitiva, si tratta del risultato che il mercato si aspettava. Tuttavia, il mercato si aspetta che anche un governo di destra non possa permettersi di buttare all’aria l’attuale piano di recupero e resilienza che è alla base dell’accesso dell’Italia ai sostanziosi fondi Next Generation Eu”. Ipotesi che, però, secondo l’esperta, potrebbe essere messa alla prova nei prossimi giorni e con essa lo spread tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani e tedeschi.
Matteo Ramenghi, chief investment officer di UBS WM Italy, infine, spiega che il fatto che sia stato proprio il partito di Fratelli d’Italia a trainare la coalizione di centro destra verso la vittoria possa impattare sulle politiche economiche, avendo “ripetutamente affermato durante la campagna elettorale di essere contraria a una politica fiscale espansiva”.
Lato implicazioni di mercato, Ramenghi afferma che “i premi di rischio per i titoli di Stato italiani sono più che raddoppiati rispetto ai minimi pandemici e si aggirano intorno ai 230 pb rispetto ai Bund tedeschi a 10 anni”. E sebbene sia improbabile un intervento della Bce direttamente sull’aumento degli spread, il Cio ritiene che la Banca centrale possa invece agire “per contenere le distorsioni sostanziali finché l’Italia rimane in accordo con l’UE sulle politiche di bilancio”.
Per Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investment Partners, Giorgia Meloni seguirà le orme di Mario Draghi, almeno in materia di disciplina fiscale e relazioni con l’Europa. E Mauro Valle, head of Fixed Income della società, raccomanda: essere leggermente costruttivi nella strategia di investimento in ottica delle prime decisioni dell’Esecutivo
“La forte incertezza politica è destinata a perdurare nei prossimi mesi” chiosa Paolo Zangheri, senior economist di Generali Insurance Asset Management. “Un aumento di volatilità dopo il voto è possibile”, aggiunge Mauro Valle, head of Fixed Income di Generali Investments Partners
“La forte incertezza politica è destinata a perdurare nei prossimi mesi” chiosa Paolo Zangheri, senior economist di Generali Insurance Asset Management. “Un aumento di volatilità dopo il voto è possibile”, aggiunge Mauro Valle, head of Fixed Income di Generali Investments Partners
Secondo gli esperti, gli spread sovrani sono destinati ad aumentare. Pesano il rischio politico legato alle elezioni e il contesto economico in deterioramento.
Se la situazione di incertezza dovesse prolungarsi anche dopo l’esito elettorale a essere favorite saranno le aziende con forte impronta internazionale
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