L’articolo è pubblicato su FocusRisparmio Magazine di maggio-giugno 2022. Disponibile in versione digitale al seguente link e in distribuzione al prossimo Salone del Risparmio (10-12 maggio).
I rendimenti contenuti dell’obbligazionario e il ritorno della volatilità in ambito azionario spingono l’offerta d’investimento negli asset reali. Rendimenti potenzialmente elevati, ma a patto di rinunciare alla liquidità assicurata dai mercati tradizionali
A piccoli passi anche in Italia cresce l’offerta di investimenti negli asset alternativi. Con le private bank protagoniste di questo segmento di mercato, che potenzialmente può garantire rendimenti elevati, ma a fronte di rischi maggiori e della rinuncia alla liquidità tipica dei mercati quotati.
Lo scenario
Tradizionalmente gli investitori italiani sono sempre stati caratterizzati dalla prudenza nelle scelte d’investimento, un po’ per abitudine (i rendimenti a due cifre percentuali che a lungo hanno caratterizzato i BTp non sono certo stati uno stimolo a guardarsi intorno), un po’ perché scottati da alcuni scandali finanziari che hanno provocato grosse perdite nei portafogli dei risparmiatori.
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Panorama di offerta più ampia
Marco Cerasino, private markets strategist di UniCredit
Si tratta evidentemente di soluzioni adatte a una clientela facoltosa non solo per i vincoli d’investimento, ma anche perché investire in asset reali – che siano immobili, quote azionarie o debito societario, infrastrutture – significa alzare l’asticella del rischio e rinunciare alla liquidità che solitamente caratterizza i titoli quotati. Non a caso sono soprattutto le strutture specializzate nella consulenza ai detentori dei grandi patrimoni a cavalcare il nuovo trend. Alcuni lo fanno siglando partnership con boutique specializzate, altri dando vita a strutture proprietarie che coinvolgono anche altre divisioni del gruppo finanziario. Marco Cerasino, private markets strategist di UniCredit, inquadra così l’opportunità delle asset class alternative: “In un contesto di incertezza e volatilità che sta caratterizzando gli asset tradizionali, i mercati privati possono rappresentare un’occasione per ottenere rendimenti interessanti nel lungo periodo”.
A questo proposito occorre ricordare che i mercati privati sono poco correlati ai mercati pubblici, anche se inevitabilmente risentono dello scenario macroeconomico, ma l’altra faccia della medaglia è costituita dalla maggiore difficoltà di disinvestimento in caso di necessità. “Le transazioni sulle borse mondiali avvengono in maniera repentina, con domanda e offerta che si incontrano istantaneamente, influenzate dal flusso di notizie quotidiano. Nei mercati privati le transazioni sono concluse attraverso negoziazioni bilaterali che possono durare anche diversi mesi e sono condotte su analisi fondamentali approfondite”, spiega Cerasino. Che sottolinea come il private equity offra “sicuramente delle opportunità interessanti nel medio-lungo periodo”.
Theo Delia-Russell, deputy head di Mediobanca Private Banking e head of products & services
Il che non è garanzia di successo dell’investimento: “È importante, anzi fondamentale, selezionare il giusto team di gestione che abbia competenze specifiche non solo finanziarie ma anche industriali, con un track record maturato in diverse fasi del ciclo economico”, sottolinea il manager di Unicredit. Per cavalcare il trend, l’istituto di Piazza Gae Aulenti ha sviluppato una vera e propria piattaforma dei mercati privati con una serie di possibilità. “Il nostro obiettivo è offrire delle soluzioni diversificate. La diversificazione può avvenire tramite soluzioni in specifiche aree geografiche, settori e strategie di investimento differenti”, spiega l’esperto. Il target di riferimento è rappresentato dalla “clientela sofisticata e capace di allocare del capitale in soluzioni non immediatamente liquidabili. L’illiquidità è un elemento che può pregiudicare il raggiungimento di obiettivi di breve periodo”, ricorda. Gli investitori devono essere quindi consapevoli delle caratteristiche di illiquidità dello strumento.
Molto attiva sul segmento degli alternativi è anche Piazzetta Cuccia, come racconta Theo Delia-Russell, deputy head di Mediobanca Private Banking e head of products & services. “Nei momenti di incertezza e volatilità causati da eventi geopolitici, proprio come quello che stiamo vivendo attualmente, i private markets aiutano a salvaguardare il proprio capitale grazie alle caratteristiche intrinseche di questa asset class, significativamente diverse da quelle dei mercati pubblici” …
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E’ possibile leggere l’articolo completo su FocusRisparmio Magazine di maggio-giugno 2022 disponibile in versione digitale al seguente link.
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