In questa intervista Tages Capital Sgr rende note le ambizioni di crescita nel mondo degli alternativi liquidi. “Vogliamo superare la soglia del miliardo di euro in gestione nelle infrastrutture e potenziare la presenza nel private debt, forti del lavoro di un team di gestione già collaudato e con un significativo track record”, afferma Eugenio Vecellio, direttore commerciale della società
L’Italia, e alcuni settori in particolare, sono sempre più al centro delle strategie di investimento dei fondi internazionali. Eugenio Vecellio, direttore commerciale di Tages Capital Sgr, spiega a FocusRisparmio gli obiettivi 2022 sul mercato italiano partendo da una view di investimento globale.
Nel 2022 quale sarà la vostra strategia?
I fondi infrastrutturali di Tages Capital Sgr si concentrano su investimenti nel segmento delle energie rinnovabili, per il quale vediamo uno scenario d’investimento molto favorevole. Questo settore avrà infatti un ruolo centrale nel guidare la transizione energetica e la dimensione della pipeline di investimenti, sia a livello italiano che a livello europeo, lo dimostra. Il costante guadagno di competitività ed efficienza delle rinnovabili rispetto alle fonti di energia da combustibili fossili, sommato alle policy di supporto sia a livello Ue, sia nazionale, continuerà a supportare un flusso di investimenti nel settore, che offre profili di rischio-rendimento molto interessanti. Anche per il private debt, le previsioni per l’anno appena iniziato sono positive. Il private debt, per come noi lo concepiamo, si propone infatti di fornire finanza a medio-lungo termine a supporto di crescita delle aziende tramite, ad esempio, attività di M&A, settore che ha segnato, nel 2021, un anno record per numero di operazioni a livello globale. Le esigenze delle aziende di adeguarsi a nuove tecnologie e nuovi mercati portano alla necessita di reperire risorse finanziare “disegnate” sulla singola impresa ed è questo che il private debt può fare in più rispetto al sistema bancario. Più in generale, pensiamo che il contesto di mercato sia favorevole alle strategie alternative e che il trend di rialzo dei tassi possa far tornare l’interesse degli investitori anche verso gli alternativi liquidi.
Guardando all’ Italia state puntando molto su investimenti in infrastrutture ed economia reale. Progetti futuri?
Nel corso del 2022 saremo in raccolta con due prodotti, uno private debt ed uno infrastrutture, entrambi con un focus principale, ma non esclusivo, sull’Italia. Si tratta, nel caso delle infrastrutture, del terzo vintage con cui vogliamo superare la soglia del miliardo di euro in gestione in questo settore. Nel caso del private debt si tratterà del primo fondo lanciato da Tages che, tuttavia, si basa sul lavoro di un team di gestione già collaudato e forte di un significativo track record in questa asset class. In generale, Tages si propone di continuare a crescere come piattaforma di innovazione con focus sui private markets. Su questo fronte, stiamo lavorando molto sulle tematiche Esg e, in particolare, accanto ai fattori ambientali stiamo investendo, con un prodotto dedicato gestito da Investcorp-Tages, anche sul private equity ad impatto sociale; il settore in Italia è ancora agli esordi e quindi l’orizzonte di investimento è pan-europeo.
Ci sono dei settori che guardate in particolare dove pensate di entrare in futuro?
Con riferimento alle energie rinnovabili, continueremo ad investire in impianti per la generazione di energia davvero “green” che, come detto, saranno sempre di più la fonte di approvvigionamento principale a livello nazionale e continentale. Ci muoveremo, inoltre, in modo selettivo sulle nuove tecnologie che stanno alla base della transizione energetica come l’idrogeno, lo storage e la mobilità elettrica, tenendo sempre presente la necessità di avere un rapporto rendimento/rischio soddisfacente per i nostri investitori. Sul fronte del private debt, dal nostro punto di osservazione concentrato sul mercato domestico, i trend di investimento che ci attendiamo per il 2022 sono legati per lo più all’ottimizzazione della supply chain – con operazioni di integrazione verticale sia a monte (per assicurarsi materie prime e componenti strategici) sia a valle per controllare la distribuzione -, all’acquisizione di nuove tecnologie e alla transizione energetica. Inoltre, proseguiranno le aggregazioni nei settori B2B del consumer markets e in alcuni comparti industriali. Particolare attenzione sarà dedicata alle aziende dell’health industries e del settore farmaceutico, ai settori della logistica e del media e tecnologie (TMT).
Le Pmi sono al centro del vostro interesse?
In Italia, anche complice la forte prevalenza di Pmi nel tessuto imprenditoriale, le imprese hanno sempre avuto una forte dipendenza dal settore bancario. Nella prima fase dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19, le banche hanno svolto un ruolo fondamentale per fornire liquidità alle imprese, anche attraverso le moratorie e i finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le Pmi. I nuovi requisiti patrimoniali più stringenti richiedono, però, alle banche italiane di contenere l’attività di erogazione del credito, lasciando spazio ad altri operatori complementari al canale bancario. La strategia di investimento nel private debt su cui Tages sta lavorando punta ad affiancare gli imprenditori italiani, offrendosi come partner di medio-lungo periodo, favorendo la crescita del business e della struttura manageriale. Si tratterà nel concreto di operazioni di intervento costruite “su misura” (in termini, ad esempio, di modalità di rimborso) in base alle specifiche esigenze del creditore e per questo avranno un costo superiore a rispetto al credito bancario, generando interessanti occasioni di rendimento per gli investitori.
Quale prevedete sia il ritorno atteso?
Gli investimenti in private debt hanno per gli investitori un profilo rischio/rendimento molto interessante essendo in grado di generare un rendimento netto di 200-300 bps superiore rispetto a strumenti high yield e syndicated loans europei. Si tratterà di un portafoglio mediamente concentrato e composto di crediti senior secured, unitranche e, in misura inferiore di debito subordinato. Gli investimenti saranno per lo più in strumenti di finanziamento floating rates e pertanto naturalmente protetti da eventuali rialzi dei tassi di interesse.
Un mercato destinato a crescere in Italia, dove nel primo semestre la raccolta è triplicata. Merito della capacità di porsi come complemento del canale bancario e di accompagnare le aziende nella crescita