Private debt, altro anno record per raccolta e investimenti
Nel 2024 il fundraising è salito a 1,36 miliardi, con fondi pensione e casse di previdenza in testa. Balzo dell’ammontare investito (+53%), che ha sfiorato quota 5 miliardi
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Il private equity mette il turbo alle aziende. Le società italiane partecipate da questo tipo di fondi possono infatti vantare una crescita dei ricavi superiore al PIL tricolore e registrano una redditività e un tasso di aumento dell’occupazione maggiore rispetto alle concorrenti private. A rivelarlo è uno studio condotto da PWC Italia sui bilanci 2022 per misurare l’impatto economico di private equity e venture capital sulle imprese del Paese.
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Dall’analisi emerge che, dopo il +6,5% messo a segno l’anno prima, nel 2022 i ricavi delle società partecipate dai fondi sono cresciuti a un tasso medio annuo del 7,5%. Il 5,6% in più del prodotto interno lordo italiano. Anche il benchmark, composto da aziende private tricolori di medie e grandi dimensioni, mostra un andamento positivo dei ricavi rispetto agli anni precedenti, ma si ferma a un incremento del 2,2%. Resta quindi stabile a circa +5% il divario di performance fra le imprese sostenute da private equity e le altre del campione (+5,2% nel 2021 e +5,3% nel 2022).
In lieve contrazione invece il tasso di redditività, che mostra una crescita media del 7,1% nel 2022, in riduzione dello 0,3% rispetto all’anno precedente. A pesare, sottolinea il report, è stato soprattutto l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei servizi di pubblica utilità in relazione allo scenario inflazionistico globale. Nonostante il segno meno, però, la redditività delle società in portafoglio dei fondi di private equity rimane comunque superiore al benchmark di aziende private, con un gap positivo di +5,8%.
La ricerca di PWC mostra anche come l’occupazione nelle società in portafoglio ai private equity sia cresciuta con un tasso medio annuo del 6,9% (+0,9% sul 2021). Un aumento strettamente legato alla forte crescita dei ricavi e superiore al benchmark: nel 2022 il divario si è infatti allargato a +6,7%, da +6% dell’anno prima, raggiungendo il differenziale più alto dal 2018. Ne deriva che, negli ultimi cinque anni, il private equity ha generato circa 41mila posti di lavoro in Italia nel campione di aziende analizzate. In crescita anche l’indice manageriale: il numero di amministratori è infatti salito del 10,7% nel 2022, dal 5,3% registrato nei dodici mesi antecedenti.
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Per Francesco Giordano, private equity leader di PWC Italia, i valori di crescita record in particolare in termini di ricavi e tassi occupazionali, confermano “il focus che i private equity hanno nello sviluppo del business anche tramite la crescita della forza lavoro”. Inoltre, l’analisi delle tematiche ESG ha confermato la progressiva rilevanza che tali temi stanno assumendo nelle strategie di questo tipo di fondi “che, nel campione di aziende in esame, hanno fatto registrare un miglioramento degli indici di emissioni di CO2 e del gender balance ratio”, conclude Giordano.
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