Secondo la survey di Deloitte Private, le avversità macro e geopolitiche fanno meno paura. Nel primo semestre dell’anno attesi 240 deal
Dopo un 2023 in sordina, il 2024 lascia bene sperare per il mercato italiano del private equity e del venture capital. Le prospettive per la prima metà di quest’anno indicano infatti “un rafforzamento dell’ottimismo rispetto ai semestri passati”. Parola della 43esima Private Equity Survey, la ricerca semestrale realizzata da Deloitte Private ed Aifi, secondo cui i deal attesi nel primo semestre sono 240.
In particolare, l’indagine sottolinea il miglioramento registrato già nella seconda metà dell’anno passato. Il numero delle operazioni è stato infatti pari a 239, meno del record messo a segno nello stesso periodo del 2022 (281) ma in crescita rispetto ai numeri di gennaio-giugno 2023 (217). Stesso discorso per il controvalore complessivo, che si è attestato a circa 13,9 miliardi di euro, in calo dai 55,1 miliardi di 12 mesi prima ben oltre i 2,2 dei sei mesi precedenti.
Guardando al futuro, nonostante le incertezze che continuano a caratterizzare lo scenario complessivo, lo studio sottolinea che gli operatori sembrano essere “meno sensibili alle avversità macroeconomiche e geopolitiche”. Le previsioni evidenziano infatti “impulsi positivi provenienti dai principali trend trasformativi, come gli avanzamenti tecnologici e l’attenzione crescente alle tematiche Esg”. A influire sull’ottimismo ci sono poi anche incentivi come il Pnrr e il Next generation Eu, che continuano a giocare un ruolo significativo come motore di crescita nel settore.
Le aspettative per il primo semestre di quest’anno si riflettono quindi in un Deloitte Pe Confidence Index in leggera risalita a 107 punti, cui corrisponde un numero di deal atteso pari a 240. Quasi il 75% degli operatori prevede infatti un miglioramento o una stabilizzazione del panorama economico italiano nei prossimi sei mesi contro circa il 70% precedente. E, in particolare, il 72,4% si aspetta uno scenario macroeconomico migliorativo o comunque stabile: si tratta della quota più alta registrata nelle ultime quattro edizioni dell’indagine. Anche il dato sul numero di operazioni stimate per il prossimo semestre conferma il ritorno della fiducia: circa il 50% degli operatori prevede infatti un numero di deal in linea con quello attuale, mentre il 29,3% si intravede addirittura un incremento. Percentuale, quest’ultima, ma così elevata dal primo semestre 2022.
“È di buon auspicio notare come il settore del private equity e del venture capital sembri aver trovato il modo di convivere con un contesto difficile”, sottolinea il private leader di Deloitte Ernesto Lanzillo. Che aggiunge: “Il settore continua a rappresentare un’importante leva di crescita e stabilità per il mercato italiano” Secondo l’esperto, grazie al calo dei rischi inflattivi e al maggiore ottimismo sulle politiche monetarie, gli continueranno infatti a “volgere la propria attenzione verso le promettenti realtà industriali del Paese”.
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