4 min
Crescita record, democratizzazione e settori strategici trainano l’ascesa degli alternativi. I dati confermano il trend: nel 2024 l’Italia ha raggiunto 94,9 miliardi di masse gestite
Fino a poco più di quindici anni fa, parlare di private capital significava evocare un mercato di nicchia e destinato per lo più a pochi investitori specializzati. La crisi finanziaria del 2008, con la caduta dei rendimenti obbligazionari e il prolungato contesto di tassi bassi, ha però cambiato radicalmente la percezione. Sempre più capitali hanno iniziato a migrare fuori dai mercati quotati, in cerca di rendimento e diversificazione. Oggi questa asset class non è più considerata ‘alternativa’, ma una componente crescente nei portafogli globali. Ecco perchè.
Una parabola crescente
Negli ultimi anni, i mercati privati hanno infatti smesso di essere una nicchia riservata a pochi investitori istituzionali per affermarsi come un pilastro strutturale nelle strategie di allocazione del capitale. Private equity, private debt, infrastrutture e real estate stanno attirando flussi crescenti, spinti non solo dal desiderio di rendimenti più elevati ma anche dalla necessità di finanziare direttamente l’economia reale. Secondo le stime del Private Markets Outlook 2025 di BlackRock, questo segmento crescerà dagli attuali 13mila miliardi di dollari ad oltre 20mila miliardi entro il 2030. L’America del Nord resta il centro nevralgico, con oltre il 57% degli asset, ma l’Europa ha assunto un ruolo sempre più rilevante, e l’Italia in particolare sta vivendo una stagione di espansione senza precedenti.
📰 Leggi anche “Blackstone: in Italia sempre più risorse verso i private asset”
Italia, un mercato sempre meno periferico
I dati parlano chiaro. Nel 2024 i gestori con sede in Italia hanno raggiunto 94,9 miliardi di dollari di patrimonio in gestione e registrato così una crescita del +110,4% dal 2013. Il valore non realizzato ha raggiunto i 67,9 miliardi di dollari (+6,8% su base annua), pari al 71,5% del totale degli asset. Questo numero evidenzia come gli operatori italiani presidino un portafoglio rilevante di imprese mature in attesa di monetizzazione: “Un importante bacino di potenziali exit destinato ad alimentare il successivo ciclo di investimenti”, spiega Laura Merlini, managing director EMEA per CAIA Association. Il nostro Paese, insomma, non è più solo un mercato periferico ma un terreno fertile per strategie di private capital a tutto tondo. “Con una crescita media annua del 18,2% negli ultimi 22 anni e un’accelerazione del +50,9% dal 2020 a oggi, chiarisce l’esperta, la traiettoria è evidente”. Poi aggiunge: “Nel 2024 ci siamo posizionati come quarto mercato europeo di private equity e abbiamo consolidato un ruolo sempre più rilevante nel panorama continentale”. La combinazione di eccellenze industriali diffuse sul territorio e dinamiche di successione generazionale crea insomma opportunità uniche per gli investitori.
I settori che guidano la trasformazione
Se i numeri raccontano la crescita, i settori rivelano la direzione del cambiamento…

Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.