Il sentiment sulle attività rischiose – azionario e credito in primis – si sta mantenendo costruttivo e le notizie negative sembrano non spaventare più i mercati grazie alla complicità delle banche centrali. L’euforia è destinata a durare?
I mercati sembrano impostati su una modalità festosa, che spinge gli investitori a chiedersi se questa fase possa continuare. E se sia il momento di puntare sugli asset rischiosi. Per Giordano Beani, head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi Sgr, la risposta è affermativa: “A sospingere al rialzo i mercati azionari internazionali sono stati alcuni dati macro economici migliori delle attese, le voci sempre più insistenti su un possibile nuovo Tltro della Bce, e un’attività intensa di fusioni e acquisizioni vere o presunte”, commenta il manager. Poi ci sono stati dei dati macro incoraggianti, che hanno lasciato intendere che “i timori per un prosieguo del rallentamento economico che possa sfociare addirittura in recessione globale siano forse esagerati”.
E l’attività di fusioni societarie si è rivelata in effetti intensa, con l’offerta di acquisto da 18 miliardi di dollari da parte di Barrick Gold su Newmont Mining nel settore aurifero, la cessione delle attività bio-farmaceutiche per 21 miliardi di dollari da parte di General Electric a Danaher, una possibile offerta da parte della banca di investimento KKR insieme alla cinese Tencent per le attività della Universal Music di proprietà del gruppo francese Vivendi per 20 miliardi di euro, e le trattative di matrimonio tra i due principali istituti di credito tedeschi, Deutsche Bank e Commerzbank.
Anche i mercati obbligazionari hanno mostrato un’intonazione positiva. “Prosegue ininterrotta la fase cosiddetta di risk on sui mercati azionari e del credito e le notizie negative sembrano non infastidire e non spaventare più i mercati, l’esatto opposto di quanto è avvenuto nel quarto trimestre dell’anno scorso”, osserva Beani, che suggerisce di approfittare di questo momento. Anche il team gestionale di Anima conferma in questa fase la preferenza per gli asset più rischiosi ma anche un approccio tattico e selettivo, con un rinnovato focus sugli aspetti valutativi.
“Indubbiamente il sentiment sulle attività rischiose si sta mantenendo costruttivo e i mercati azionari globali, grazie al rally di inizio anno, hanno recuperato gran parte delle perdite determinate dalla correzione del 2018”, commentano gli esperti di Anima, riconducendo questo fenomeno non solo ai toni più concilianti delle banche centrali ma anche all’attenuazione del rischio geopolitico. “In prospettiva, pertanto, questa fase più distesa sui mercati potrebbe proseguire, anche se probabilmente con meno slancio visto il flusso di notizie positive già ampiamente scontato”.
Quali saranno quindi i catalyst nel futuro prossimo? Secondo Anima nuova linfa potrebbe arrivare, innanzitutto, dal raggiungimento di un’intesa commerciale tra Stati Uniti e Cina, che potrebbe spingere ulteriormente al rialzo i listini attraverso un’espansione del rapporto prezzo/utili a livello globale, “anche se i dettagli relativi alle aree coperte e alle modalità di implementazione condizioneranno la valutazione degli investitori”. Ma occorre fare attenzione, perché resta ancora aperta la partita relativa ai dazi americani sulle auto, che potrebbe penalizzare l’economia dell’Unione Europea.
L'allentamento delle politiche monetarie restrittive da parte della Federal Reserve, unito a un nuovo possibile Tltro della Bce, potrebbe continuare ad alimentare il rally dei mercati visto da inizio anno
Linker (Allianz GI): "Investire sui mercati internazionali a livello globale, ridurre i rischi specifici e monitorare costantemente le scelte di portafoglio, sono alcune delle scelte di gestione attiva che dovrebbero essere tenute in considerazione"
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