Reti, anche agosto ha il segno più

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I consulenti portano a casa 2,3 miliardi. Sempre in testa l’amministrato, con il boom dei titoli di Stato. Fineco prima nel mese, Mediolanum regina del gestito

Non si placa l’amore dei risparmiatori per i titoli di Stato, che ha fatto da traino alla raccolta delle Reti anche in agosto. Stando alla consueta rilevazione di Assoreti, i consulenti finanziari hanno infatti archiviato il mese clou dell’estate con una raccolta netta in aumento del 46,1% su base annua a 2,3 miliardi di euro. Un dato che porta il bilancio parziale del 2023 a 30,3 miliardi di euro, sugli stessi livelli dell’anno scorso. 

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La spinta dell’amministrato

Ancora una volta il motore sono stati gli strumenti finanziari amministrati, che ha hanno raccolto risorse nette per 3,3 miliardi di euro. Positivo anche il risultato realizzato della componente gestita di portafoglio, che si attesta a 533 milioni di euro. Il contributo mensile delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, risulta quindi positivo per 516 milioni a fronte di un risultato negativo dell’intera industria dei fondi aperti per 795 milioni di euro. L’apporto da inizio anno sale, così, a 3,7 miliardi e si confronta con il bilancio negativo di sistema pari a 10,7 miliardi.

Prevalenza di uscite per conti correnti e depositi, che fanno invece segnare un bilancio negativo per 1,5 miliardi. “Le Reti continuano a mantenere stabili i loro risultati, registrando da inizio anno una raccolta complessiva di 30,3 miliardi. Le scelte di investimento riflettono la prestazione di una consulenza di qualità ai clienti, in linea con le loro esigenze e il contesto di mercato”, commenta Marco Tofanelli, segretario generale dell’associazione. 

Risparmio gestito, preferiti i fondi obbligazionari

Più nel dettaglio, la distribuzione diretta di quote di fondi comuni di investimento registra flussi per 565 milioni di euro. E il coinvolgimento degli Oicr aperti di diritto estero si conferma prevalente, con risorse nette pari a 531 milioni, mentre il bilancio dei prodotti italiani è positivo per 37 milioni. Le scelte di investimento privilegiano i comparti obbligazionari (354 milioni) e quelli azionari (224 milioni). Saldo negativo, invece, per le gestioni collettive bilanciate (-146 milioni). 

Positiva per 148 milioni la raccolta netta realizzata sulle gestioni patrimoniali individuali, di cui il 74,6% destinato alle Gpm (111 milioni). Si conferma invece in rosso il saldo delle movimentazioni realizzate nell’ambito del comparto assicurativo (-250 milioni) con il coinvolgimento di tutte le tipologie di polizze. Ancora segno più, infine, per i flussi netti verso i prodotti previdenziali (68 milioni). 

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Amministrato, titoli di Stato protagonisti

Passando all’amministrato, il bilancio mensile è positivo per quasi tutte le tipologie di strumento finanziario. Si riscontra ancora la netta prevalenza degli investimenti in titoli di Stato (2,2 miliardi), cui seguono le obbligazioni corporate (376 milioni), i certificate (324 milioni) e i titoli azionari (162 milioni). 

Fineco prima nel mese, Mediolanum regina del gestito

Quanto alle società, nella classifica mensile il primo posto va a Finecobank: 518 milioni totali e un risultato negativo nel gestito per 51 milioni. Segue Allianz Bank con 374 milioni totali, che si piazza seconda anche nel gestito con 166 milioni. Al terzo gradino del podio Credem, con una raccolta di 371 milioni (-23 milioni il gestito). In quarta posizione il gruppo Fideuram con 272 milioni (-154 milioni il gestito), mentre chiude la top five Banca Generali: l’istituto totalizza 247 milioni (46 milioni il gestito, terza classificata). Da segnalare Mediolanum, sesta nel mese con 195 milioni, ma prima nel gestito con 224 milioni.

La classifica da inizio anno vede invece saldamente in testa il gruppo Fideuram con una raccolta complessiva di oltre 8 miliardi, seguito da Fineco (5,1 miliardi) e Mediolanum (4,8 miliardi). Fuori da podio, Allianz Bank (4,1 miliardi) e Banca Generali (3,9 miliardi).

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