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L’inversione di tendenza che ha contraddistinto il risparmio gestito italiano si consolida anche a ottobre. L’industria ha infatti archiviato il mese con un raccolta positiva per 4,47 miliardi di euro e un patrimonio stabile sui 2.460 miliardi. È quanto emerge dai dati provvisori della Mappa Assogestioni, che evidenziano come gran parte del risultato sia imputabile all’appetito per le obbligazioni.
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Il dettaglio sui fondi aperti, la categoria che registra la maggiore partecipazione dei piccoli risparmiatori, evidenzia una raccolta complessiva di 2,69 miliardi di euro dai 632 del mese precedente. Bene però anche il dato dei veicoli chiusi, che si distinguono per afflussi pari a 847 milioni. Quanto alle gestioni patrimoniali, se quelle retail sfiorano il miliardo di entrate (999 milioni) la componente istituzionale rimane sostanzialmente invariata registrando appena 68 milioni di deflussi. Da segnalare infine il dato relativo all’effetto performance, che l’Ufficio Studi dell’Associazione ha stavolta stimato a -0,3%.
Quanto alla segmentazione settoriale, non si placa la fame di bond che ha contrassegnato questa stagione dell’industria. Gli afflussi verso i fondi obbligazionari si sono infatti attestati a 4,82 miliardi, dato che porta la raccolta della categoria da inizio anno a 42,57 miliardi. Su una diversa lunghezza d’onda si collocano invece gli azionari e i bilanciati: il primo gruppo si distingue per 2,24 miliardi di riscatti mentre i deflussi da secondo raggiungono gli 1,25 miliardi. A livello di domiciliazione, prosegue infine il successo dei prodotti italiani: gli strumenti tricolore hanno infatti chiuso il mese con una raccolta di 2.084 miliardi mentre quelli di diritto estero si sono fermati a 604 milioni.
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