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La Mappa Assogestioni mostra deflussi totali per 8,15 miliardi e una riduzione del patrimonio. Negativo anche l’effetto mercato, ma i fondi obbligazionari continuano a piacere ai risparmiatori
Un ottobre a tinte chiaroscure quello vissuto dal risparmio gestito italiano. Nel decimo mese dall’anno, l’industria degli asset manager ha infatti registrato un a riduzione di raccolta e patrimonio ma ha anche avuto la conferma che le obbligazioni rappresentano lo strumento con cui continuare ad attirare il pubblico retail in un periodo di forte incertezza sui mercati. A scattare la fotografia del settore è la consueta Mappa di Assogestioni, che ha stimato un effetto mercato negativo dell’1% per il periodo.
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Le gestioni istituzionali pesano sul comparto
I numeri raccolti dall’ufficio studi dell’Associazione evidenziano come deflussi per 8,15 miliardi di euro abbiano drenato il totale delle masse in gestione agli asset manager, portandolo a 2.195 miliardi dai 2.223 miliardi del mese precedente. A incedere sul dato sono state le performance delle gestioni di portafoglio istituzionali, che hanno subito riscatti per 6,2 miliardi di euro, mentre il più contenuto passivo di quelle collettive è il risultato di una compensazione tra fondi aperti (-3,1 miliardi) e fondi chiusi (+1,2 miliardi).
Continua la fame di bond. E l’home bias aiuta gli italiani
Entrando nel dettaglio dei fondi aperti, persiste il segno meno per i prodotti bilanciati (-2 miliardi) e per quelli flessibili (-3,4 miliardi). Si dimostrano invece piuttosto resilienti gli azionari, che riducono le perdite a 416 milioni di euro dai 563 milioni del mese precedente e portano la raccolta da inizio anno a 1,1 miliardi. All’opposto, prosegue l’interesse degli investitori retail per i veicoli obbligazionari: la categoria ha attratto altri 2,16 miliardi di euro di capitali, dato che aggiorna il totale 2023 18,36 miliardi. Ancora positivi i monetari, che bissano il +803 milioni di settembre con altri 631 milioni di afflussi. Quanto al confronto tra strumenti italiani ed esteri, si continua a osservare un certo home bias nelle scelte di allocazione dei risparmiatori: è infatti vero che il primo gruppo passa in negativo per mezzo miliardo dopo aver acquistato 566 milioni di euro nel mese precedente, ma il secondo ne perde addirittura 2,5 e dunque fa molto peggio.
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La classifica degli operatori
Per quanto riguarda le prestazioni delle singole società, i dati preliminari evidenziano come J.P. Morgan Asset Managament abbia registrato la raccolta netta migliore: +540,4 milioni di euro. Seguono UBS Asset Management, con 375,9 milioni, e M&G Investments, con 204,7 milioni. Ai piedi del podio si posizionano Arca (+133,1 milioni) e Gruppo Mediolanum (+123 milioni). Tra chi ha registrato o risultati peggiori, Gruppo Intesa Sanpaolo (-5 miliardi) ma anche Amundi Group (-1,7 miliardi) e Anima Holding (-1,4 miliardi).
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