Fed taglia i tassi dello 0,25%, indici in ribasso
I mercati reagiscono negativamente alle parole di Powell, il quale ha precisato che non si tratta dell'inizio di una lunga serie di tagli. Trump si dice deluso via Twitter
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Gli addetti ai lavori reagiscono tiepidamente al taglio dei tassi di un quarto di punto deciso ieri dalla Federal Reserve. Il presidente Jerome Powell ha sottolineato che il taglio a non è il primo di una serie, come speravano i mercati, aggiungendo tuttavia che potrebbe non essere l’unico. Inoltre, sebbene l’entità del taglio dello 0,25% fosse attesa, alcuni si aspettavano di più.
Secondo Nick Wall, co-gestore del fondo Merian Strategic Absolute Return Bond Fund di Merian Global Investors, “la decisione della Fed di ridurre i tassi di 25 punti base, che segnala comunque una disponibilità a tagli ulteriori, è un passo positivo, ma potrebbe anche essere un’occasione mancata. Crediamo infatti che la Fed avrebbe dovuto spingersi oltre e ridurre i tassi di 50 punti base, al fine di indebolire il dollaro, aumentare le aspettative di inflazione e rendere più ripida la curva dei rendimenti dei Treasury”.
“Le aspettative erano molto alte all’inizio della riunione e molti partecipanti si aspettavano una posizione più aggressiva con due tagli e una guidance accomodante”, commenta Olivier Marciot, investment manager di Unigestion. In termini di valutazioni, per Unigestion la maggior parte degli asset risulta costoso a seguito dell’azione della banca centrale. Attualmente, gli asset di copertura sono più costosi di quelli rischiosi, il che potrebbe innescare distorsioni di correlazione e limitarne la difensività. Questo favorisce i relative value plays rispetto ad esposizioni long beta.
Il problema delle aspettative non è secondario nelle dinamiche di mercato. Per Esty Dwek, Head of Global Market Strategy Dynamic Solutions di Natixis Investment Managers, arriverà un altro taglio tra settembre e dicembre, perché l’inflazione resta contenuta e permangono incertezze sulle politiche commerciali. Ma non ne arriveranno molti altri, e la delusione delle aspettative si ripercuoterà sul mercato del reddito fisso. “Con il mercato che prezza più tagli di quanto a nostro avviso la Fed farà, è probabile che nei prossimi mesi assisteremo a qualche aggiustamento dei mercati obbligazionari. Riteniamo tuttavia relativamente improbabile un forte sostegno dei rendimenti. Manteniamo quindi una certa esposizione core come forma di protezione in portafoglio, ma continuiamo comunque a preferire, nel complesso, duration più brevi”.
Più ottimista John Bellows, Portfolio Manager e Research Analyst di Western Asset (Legg Mason), convinto che il taglio di ieri sia figlio di un tentativo della Fed di recuperare credibilità sull’inflazione, ostinatamente inferiore al target della banca centrale. “Se continuerà ad essere questo il principale fattore che influenzerà la politica monetaria, è lecito aspettarsi che questo taglio sarà solo il primo di una serie di decisioni simili”, sostiene Bellows. Un eventuale rialzo dei tassi sembrerebbe ormai rimandato ad un orizzonte molto lontano.