La Bce resta dovish: “Possibile debolezza del Pil oltre il secondo trimestre”
Per il board di Francoforte i rischi economici rimangono elevati nel breve. Servono ancora una politica monetaria accomodante e stimoli fiscali
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Di nuovo un invito a fare presto. La Bce torna a spingere sui governi perché accelerino sul Recovery fund, che stando alle stime di Francoforte può fornire un significativo sostegno di circa il 5% del Pil dell’area euro se usato pienamente. “La tempistica è fondamentale: per l’implementazione del Recovery fund ci vorrà tempo ma dobbiamo evitare qualsiasi ritardo evitabile che possa intaccare questa percezione molti positiva di ciò che è stato realizzato”, scandisce il vicepresidente dell’Eurotower Luis de Guindos, presentando il rapporto annuale della Banca centrale europea alla Commissione Affari economici dell’Europarlamento.
“L’accordo sul Next Generation Eu ha dato ai mercato il segnale chiaro che siamo pronti ad agire insieme – spiega -. E non bisogna sottovalutare l’importanza che la sua approvazione ha avuto sul sentimento degli investitori: a volte la percezione de mercati è molto più importante delle stesse misure concrete”. L’economia Ue “dovrebbe riprendersi nella seconda metà dell’anno grazie alle vaccinazioni, alle riaperture e alla politica fiscale e monetaria nell’Eurozona e nel resto del mondo ma sarà una ripresa fragile”, aggiunge de Guindos. E il ritorno ai livelli pre-pandemici è atteso per la metà del 2022 ma dipende dal successo della campagna vaccinale “cruciale per evitare che si materializzino rischi al ribasso”.
Insomma, gli unici due strumenti per guarire in fretta dal Covid sono i vaccini e il Next Generation Eu, di cui circa due terzi dei trasferimenti è destinato ai sei Paesi con un debito/Pil superiore al 100%, tra cui l’Italia che ha il secondo debito più elevato in rapporto al Pil dell’area monetaria.
L’ennesima sferzata di Francoforte ai governi arriva in contemporanea con la decisione della Commissione europea di lanciare il suo piano per finanziare il Next Generation Eu: entro il 2026, raccoglierà sui mercati 806 miliardi di euro, con un ritmo di circa 150 miliardi l’anno. Ad annunciarlo il commissario Ue al Bilancio, Johannes Hahn, stando al quale la prima emissione è prevista per giugno. “La Commissione sarà pronta per andare sui mercati non appena gli Stati membri avranno completato il processo di ratifica” della decisione sulle risorse proprie, ha sottolineato Hahn. I titoli avranno una durata variabile da 3 a 30 anni, ma è prevista anche l’introduzione di obbligazioni con scadenza inferiore all’anno. Inoltre, il 30% delle risorse sarà raccolto sui mercati attraverso l’emissione di green bond.
Tornando al report 2020 della Bce, Francoforte ribadisce che il sostegno fiscale sia a livello nazionale che della Ue “è stato essenziale per mitigare l’impatto della pandemia sull’economia” e che per ora i rischi di un ritiro prematuro degli stimoli superano quelli di un loro mantenimento. Ma, viene precisato, nel lungo termine “le autorità dovranno affrontare un delicato compito di valutazione” di questi due equilibri.
Nell’introduzione al report, la presidente Christine Lagarde rivendica anche il ruolo della banca centrale europea. “La risposta di politica monetaria ha svolto una funzione cruciale di stabilizzazione dei mercati – afferma – e ha contribuito a scongiurare i gravi rischi posti dalla pandemia al meccanismo di trasmissione della politica monetaria, alle prospettive per l’economia dell’area dell’euro e, in ultima istanza, all’obiettivo della stabilità dei prezzi perseguito dalla Bce”.
Infine, quanto al settore bancario europeo, l’Eurotower sottolinea come le misure di bilancio a sostegno dell’economia reale abbiano protetto gli istituti dal buona parte delle perdite sui loro prestiti e come sarà “cruciale” continuare ad assicurare l’efficacia di questi aiuti. Ma l’allarme non rientra, anzi. Se da una parte il settore appare sufficientemente capitalizzato per fronteggiare lo stress indotto dalla pandemia, avvertono i tecnici dell’Eurotower, dall’altra “le autorità devono tenersi pronte a ulteriori misure se uno scenario molto grave dovesse materializzarsi”.
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