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A settembre la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento tocca quota 756 miliardi. Al gestito oltre il 70% del portafoglio
Niente frenate né passi indietro: le reti mettono a segno un nuovo record del patrimonio. Stando ai rilevazione trimestrale di Assoreti, a fine settembre la valorizzazione dei prodotti finanziari e dei servizi di investimento, distribuiti dagli intermediari associati tramite i propri consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, ha infatti toccato quota 756,8 miliardi di euro. Numeri che certificano una crescita del 20,1% rispetto allo scorso anno e dell’1,6% nel confronto con giugno 2021 e che mostrano come ancora una volta sia il gestito a fare la parte del leone.
Nel dettaglio, la componente finanziaria, assicurativa e previdenziale nel suo insieme è di 638,3 miliardi di euro, e rappresenta l’84,3% del patrimoni, l’1% in più rispetto al 2020. Ben 533,5 miliardi sono investiti in prodotti del risparmio gestito (il 70,5% del portafoglio) e 104,8 miliardi in strumenti finanziari amministrati (il 13,8%). La liquidità in portafoglio si attesta a 118,5 miliardi, con un’incidenza del 15,7% in portafoglio, in calo di un punto percentuale rispetto allo scorso anno.
“Ancora un trimestre di dati record per il mondo delle Reti – commenta Paolo Molesini, presidente dell’associazione -. La crescita costante delle masse e della quota di mercato sono la conferma che il modello della banca-rete è il modello vincente nel settore del private banking. Ringraziamo ancora una volta i clienti che dimostrano fiducia alle nostre banche”.
Per quanto riguarda il risparmio gestito, la componente di portafoglio rappresentata da questi prodotti aumenta del 20,7% rispetto all’anno precedente, coinvolgendo tutte le macro-famiglie di prodotto. La valorizzazione degli Oicr, sottoscritti direttamente, risulta pari a 245,7 miliardi di euro, con un incremento del 21,2% sull’anno e un’incidenza complessiva sul portafoglio pari al 32,5%. La crescita è trainata dalle gestioni collettive aperte domiciliate all’estero, pari 217,3 miliardi (+21,9% a/a); deciso incremento anche per i fondi chiusi mobiliari (+54,7% a/a) che raggiungono i 3,6 miliardi di euro.
La valorizzazione delle gestioni individuali aumenta del 23,9% sul 2020 e raggiunge 81,3 miliardi, con un’incidenza in portafoglio del 10,7%. La spinta maggiore arriva dalle Gpf (+30,5%), pari a 38,9 miliardi, mentre le Gpm salgono a 42,5 miliardi (+18,5%). Il comparto assicurativo/previdenziale si attesta a 206,5 miliardi di euro, con una crescita del 18,9% rispetto allo scorso anno e un’incidenza in portafoglio del 27,3%. Le unit linked raggiungono 105,9 miliardi di euro (+19,5%), i prodotti multi-ramo 36,5 miliardi (+36,4%), le polizze vita tradizionali 46,6 miliardi (+6,5%), mentre la componente prettamente previdenziale sale a 17,5 miliardi (+21,2%).
A fine mese, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, si attesta a 438,3 miliardi di euro, con un’incidenza sul patrimonio totale investito in fondi pari al 35,6% (patrimonio gestito pari a 1.232,8 miliardi di euro – dato provvisorio).
La componente amministrata del portafoglio raggiunge invece quota 223,3 miliardi di euro, in aumento del 18,7% rispetto al 2020. La crescita è trainata principalmente dai titoli (+26,4% a/a) ed in particolare dalle azioni (+59,6% a/a) e dagli exchange traded product (+46% a/a). Aumenta anche la liquidità ma a ritmi più contenuti: +12,6% rispetto a un anno fa.
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