Azionario USA: non solo tech
Gli esperti di AllianceBernstein John H. Fogarty e Vinay Thapar analizzano le prospettive di crescita del mercato USA e dei differenti settori che lo compongono
3 min
Mentre sui mercati infuria la bufera bancaria, con Deutsche Bank che manda al tappeto i titoli di tutti gli istituti europei, per quelli italiani (ma non solo) i numeri sembrano escludere qualsiasi rischio contagio. A fare i conti è la Federazione autonoma bancari italiani, secondo cui sul credito tricolore sono “quasi impossibili” eventuali impatti derivanti dalla crisi di Silicon Valley Bank e Credit Suisse. Merito del fatto che gli istituti nostrani vantano un indice di liquidità al 176%, un grado di qualità del patrimonio al 16,2% e una redditività che sfiora il 9%.
📰 Leggi anche “Fink (BlackRock): ‘Svb? Il tassello di un domino creato dal denaro facile’”
Così, se dall’Euro Summit la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha precisato che la volatilità potrebbe durare ancora per un po’, ma che il sistema finanziario di Eurolandia è solido, per la Fabi è sufficiente analizzare i dati relativi a settembre 2022 delle maggiori banche dei principali Paesi europei per comprendere in cosa consista davvero questa “solidità”.
In Europa sono 111 gli istituti di credito significativi. Il totale dei loro attivi complessivamente ammonta a ben 27.770 miliardi di euro, mentre quello dei profitti supera i 92.000 miliardi. Analizzando nel dettaglio le prime quattro nazioni, l’Italia si piazza al quarto posto, con 12 banche significative per totale di attivi, pari a 2.833 miliardi di euro, e per profitti, che valgono 12.873 miliardi di euro. L’indice di bilancio che esprime la redditività del capitale proprio, il Roe, è dell’8,95%, al di sopra della media Ue.
In testa c’è la Francia, che vanta i numeri migliori: a fronte di sole dieci banche significative, Parigi ha attivi per 9.472 miliardi, profitti per 25.111 miliardi con un Roe del 6,21%, anche se di quasi due punti percentuali inferiore al dato dell’Italia. Segue la Germania, con 21 istituti significativi, che registra attivi per 5.315 miliardi, profitti per 10.066 miliardi, con un Roe ancora più basso, al 5,19%. Chiude il podio, per attivi (3.875 miliardi) e profitti (17.813), la Spagna.
📰 Leggi anche “UBS-Credit Suisse, le conseguenze per mercati e portafogli”
Passando al rapporto tra totale dei crediti e non performing loan, il dato per le banche italiane si attesta al 2,6%. Un numero che, a detta degli analisti della Fabi, dimostra gli “effetti positivi delle politiche di de-risking, in coerenza con i principali piano industriali delle banche degli ultimi anni”. Non solo: i nostri istituti vantano anche un profilo di liquidità solido e robusto, con un indicatore (Lcr ratio) del 176%, ampiamente distante dal 100% minimo stabilito dalle regole di Basilea. Quest’ultimo si attesta al 147% per Germania e Francia e al 193% per la Spagna. Quanto al rapporto tra crediti e npl, per le più importanti banche tedesche è allo 0, 93%, per le francesi allo 1,8% e per le spagnole al 2,7%, mentre per quelle italiane è al 2,6%.
La Fabi ha analizzato infine anche i ricavi di 111 banche europee che complessivamente sono composti da interessi netti per 206.908 miliardi di euro, da commissioni per 119.992 miliardi e da proventi operativi per 376.071 miliardi. Ne emerge che le 12 italiane analizzate si attestano rispettivamente a 24.189 miliardi di interessi netti, 19.462 miliardi di commissioni e 50.065 miliardi di proventi operativi, con un rapporto interessi/ricavi al 48,32% e commissioni/ricavi al 38,87%. Un risultato in linea con i dati degli attivi e dei profitti e che regala al nostro Paese una altro quarto posto nell’Area euro, dietro a Francia, Spagna e Germania. “Assieme agli istituti di credito tedeschi, francesi e spagnoli, quelli italiani vantano un giusto mix di ricavi che, congiuntamente alla qualità degli assets e alla buona patrimonializzazione, consente di resistere e di rispondere prontamente ai cambiamenti che intervengono nel contesto economico e nella regolamentazione”, conclude il report.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.