Piazza Affari, temi ESG sul tavolo di quasi sette CDA su dieci
Consob: oltre il 71% delle quotate ha presentato la DNF. Aumenta l’integrazione tra questa e i bilanci finanziari. E la sostenibilità entra nelle politiche di remunerazione dei ceo
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“L’agricoltura è stata e sarà fondamentale in questo percorso di ripresa del Paese”. Ad affermalo è Giorgio Piazza, presidente dell’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura in apertura dei lavori dell’Enpaia Forum 2022, appuntamento annuale di riflessione sullo stato del settore e sulle attività della Fondazione . Il summit ha l’obiettivo di identificare le sfide del comparto agricolo italiano che vive un momento sfidante della sua storia, stretto tra l’impennata dei costi dovuta alla crisi energetica e i danni dovuti al cambiamento climatico, ma che svolge un ruolo primario nel rilancio dell’economia italiana.
Piazza individua tre problematiche a cui l’evento cerca di dare risposte e soluzioni. “Bisogno di gestione dell’acqua, ripensare il modello di approvvigionamento energetico delle piccole imprese e la sburocratizzazione dei processi di implementazione di strutture energetiche”.
L’Istat, nel 7° Censimento generale dell’Agricoltura pubblicato lo scorso giugno, descrive un cambio di paradigma e composizione del settore. Meno aziende agricole ma più grandi, secondo i risultati raccolti tra il gennaio e il luglio 2021, con il coinvolgimento di 1,7 milioni di aziende operanti nel settore.
“Se si limita il confronto agli ultimi due censimenti generali, riferiti al 2010 e al 2020, il numero di aziende è sceso poco oltre il 30% (-487mila)”, si legge nel documento. “Nel complesso, il settore agricolo è risultato piuttosto resiliente: meno di un’azienda agricola su cinque (17,8%) ha dichiarato di aver subito effetti dall’emergenza sanitaria da Covid-19. All’interno di questo segmento, quasi tre aziende su cinque ritengono che la principale ripercussione sia stata la riduzione della vendita dei prodotti aziendali (63%)”.
Ma le criticità, benché non ancora censite, sono ben note e presenti. Come spiega Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura: “L’agricoltura non è responsabile, ma vittima del cambiamento climatico. Dobbiamo costruire un nuovo modello agroalimentare per il futuro”. In effetti, come ricorda Massimo Gargano, direttore generale di Anbi, riportando i dati ufficiali della Protezione Civile, “i danni per alluvione nel 2022 si aggirano già attorno ai 7 miliardi euro”. “La guerra ha reso evidente”, ha aggiunto il vicedirettore della Fao, Maurizio Martina, “come i sistemi agricoli abbiano bisogno di trovare un nuovo equilibrio. La questione energetica è la preoccupazione maggiore oggi per il comparto”. La cui soluzione passa anche dalla tecnologia.
Le ricadute dell’aumento dell’inflazione e della guerra Russia-Ucraina sulla filiera, secondo Vicenzo Gesmundo, segretario generale di Coldiretti, sono talmente importanti da portare “1 azienda su 10 verso la chiusura”. La sfida che il comparto deve affrontare è quella evidenziata precedentemente da Giansanti: “Dovremmo produrre di più cercando di preservare le risorse naturali e questo potremmo farlo solo grazie alla tecnologia legata all’agricoltura”.
Il connubio tra marginalità e cura per l’ambiente, per il presidente di Confagricoltura, sarà possibile solo grazie alla tecnologia. La penetrazione di quest’ultima nel settore però è già piuttosto radicata, tanto da parlare di Agricoltura 4.0. A testimoniarlo sono i numeri dell’Osservatorio Smart AgriFood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, pubblicati a marzo 2022. Il settore ha continuato a crescere, si legge nell’indagine, “540 milioni di euro di fatturato nel primo semestre del 2020 a 1,3 miliardi a fine 2020, fino ad arrivare a 1,6 miliardi nel 2021 (+23%)”. E ancora: “Il 60% degli agricoltori italiani nel 2021 utilizza almeno una soluzione di Agricoltura 4.0, +4% rispetto al 2020, e oltre quattro su dieci ne utilizzano almeno due, in particolare software gestionali e sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine”.
Il risparmio gestito può avere un ruolo cardine nel sostegno della crescita del settore che risulta tra i primi asset nazionale secondo i dati dell’Annuario dell’agricoltura italiana 2019-2020 del Crea (552 miliardi di euro, rappresentando il 15% del Pil Italiano), considerando inoltre che i temi affrontati nel corso del Forum godono di grande attenzione da parte di asset manager e risparmiatori in quanto uniscono strutturalmente due grandi trend dell’industria come sostenibilità ed economia reale.
Secondo l’indice Morningstar Sector Equity Agricolture, con valuta in Euro, il mercato di prodotti di investimento è ancora piuttosto esiguo e lascia ampio margine di crescita. Il settore è composto da sedici fondi aperti attivi e tre Etf disponibili alla vendita in Italia. I passivi sono Rize Sustainable Food Ucits Etf, iShares Agribusiness UCITS ETF e VanEck Agribusiness ETF.
“La produzione di cibo, specialmente di carne, rischia di danneggiare sia l’ambiente sia la salute a causa di fertilizzanti, diserbanti e altri additivi artificiali utilizzati nei mangimi per il bestiame, ormoni usati nell’allevamento degli animali da macello, deforestazione per fare spazio alle coltivazioni, inquinamento atmosferico dovuto ai lunghi percorsi effettuati per il trasporto e alle emissioni di metano delle grandi aziende agricole”, spiega Martijn Rozemuller, CEO di VanEck Europe.
“Per sua stessa natura”, continua Dominik Schmaus, Product Manager di VanEck, “la trasformazione della produzione alimentare è necessaria per risolvere le sfide e le domande del nostro sistema globale alimentare”.
Tra i fondi aperti, due superano gli strumenti che superano il miliardo di euro di masse in gestione, ovvero: Pictet Nutrition (Aum totale del fondo: 1.542 milioni di euro) e DWS Invest Global Agribusiness LC (Aum totale del fondo: 1.046,26 milioni di dollari). “La performance di febbraio è stata trainata da una ripresa della scarsità di nutrienti, degli alimenti speciali e della tecnologia delle sementi” commenta Stephan Werner, fund manager di DWS Invest Global Agribusiness LC. “Il recente conflitto politico in Ucraina” continua il gestore, “pur evidenziando strutturalmente la minaccia onnipresente di uno shock alimentare, ha avuto un impatto negativo su poche aziende”.
Anche i mercati privati appaiono attivi. Tra i più recenti lanci quello del fondo impact investing di Tikehau Capital, AXA e Unilever che investe in agricoltura rigenerativa.
“Crediamo che la riduzione dell’impatto dell’agricoltura sull’ambiente sia fondamentale per combattere il cambiamento climatico e garantire una filiera alimentare sana e sostenibile per tutti”, ha dichiarato Pierre Abadie, Group Climate Director di Tikehau Capital. “Il fondo ci aiuterà a implementare il nostro piano a tutela del clima, con cui puntiamo ad avere 5 miliardi di euro di asset in gestione entro il 2025 dedicati ad affrontare l’emergenza climatica” ha concluso.
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