Risparmio gestito, il 2022 parte con il piede giusto
Gennaio chiude con 4,3 miliardi di raccolta, spinta dai fondi aperti. Patrimonio a quota 2.551 miliardi. E tra i risparmiatori le preferenze vanno ai comparti azionari
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Nonostante l’andamento incerto dei mercati e l’inizio delle ostilità russe in Ucraina il 24 febbraio, l’industria del risparmio gestito chiude un altro mese con il segno più. Stando alla consueta rilevazione dell’Ufficio Studi di Assogestioni, a febbraio la raccolta ha toccato i 6,3 miliardi di euro, grazie soprattutto alla spinta dei fondi aperti. Il saldo parziale del 2022 raggiunge quindi quota 10,6 miliardi.
La flessione dei mercati stretti tra inflazione e guerra, che i tecnici dell’associazione quantificano in circa due punti percentuali, lima leggermente il valore degli asset in portafoglio e il patrimonio gestito a fine febbraio si attesta a 2.508 miliardi. La quota prevalente, 1.312 miliardi, pari al 52% del totale, risulta impiegata in fondi aperti e chiusi. Gli investimenti nelle gestioni di portafoglio ammontano invece a 1.196 miliardi.
Continua, dunque, il momento d’oro dei fondi aperti, che non vedono un segno meno da marzo 2020, e febbraio passa in archivio con un saldo netto positivo per 4 miliardi. Si conferma anche la preferenza dei risparmiatori per i fondi azionari, le cui sottoscrizioni nette si attestano a 2,2 miliardi. Seguono i bilanciati che portano a casa 1,6 miliardi.
Quanto ai gestori, a febbraio la testa dei fondi aperti è occupata dal Gruppo Generali con oltre 1,3 miliardi. Sul podio anche Morgan Stanley, con 468 milioni, e Jp Morgan Am, con 415 milioni.
Guardando alla nazionalità dei fondi aperti, la parte del leone la fanno quelli di diritto estero con oltre 3,6 miliardi di raccolta. Positivo anche il risultato dei fondi di diritto italiano che si fermano a un soffio da quota 300 milioni.
Infine, nelle gestioni di portafoglio a febbraio confluiscono 2 miliardi netti, di cui la metà afferenti a mandati retail. Fra i player, il miglior risultato è anche questo mese di Fideuram (448 milioni). I mandati istituzionali vedono invece primeggiare Eurizon con quasi due miliardi.
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