Audizione di Assogestioni al Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Focus su sostenibilità, governance e mercati privati
Fabio Galli, Direttore generale di Assogestioni
Primo ed importante passaggio formale nel dialogo tra Assogestioni e Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro. Si è tenuta nella giornata di ieri, 5 maggio, l’audizione dell’Associazione presso la Commissione Politiche economiche del CNEL, con i lavori guidati dai VicePresidenti Floriano Botta e Gianna Fracassi e alla presenza del Presidente Tiziano Treu.
Fabio Galli, Direttore generale di Assogestioni, ha portato considerazioni e proposte concrete relative alle priorità dell’industria, sottolineando come il corretto funzionamento e lo sviluppo del mercato dei capitali siano fattori in grado di contribuire in modo significativo alla ripresa del Paese.
Sostenibilità, governance e mercati privati sono stati i principali argomenti toccati nel corso dell’audizione, che si inserisce prospetticamente in un percorso di collaborazione finalizzato a promuovere la diffusione di una cultura e di una consapevolezza maggiori circa ruolo e prerogative dell’industria nel sistema economico del Paese.
“Se da parte degli intermediari c’è stata una forte maturazione con riguardo alla centralità delle tematiche ESG (Environmental, Social e Governance), restano da affrontare ancora numerose sfide”, quali il non pieno allineamento delle tempistiche delle diverse iniziative normative e la carenza nel contesto italiano di società che siano sustainable investment ready, “per assicurare l’efficacia delle misure normative in via di attuazione nel favorire il flusso dei capitali verso attività economiche sostenibili”, ha dichiarato Galli in audizione in relazione al tema della sostenibilità. Il secondo punto, dato il suo carattere strutturale, rende necessaria, secondo Assogestioni, “un’attività di supporto alle imprese per mettertele nella posizione di poter beneficiare dei flussi finanziari destinati alla transizione verso la sostenibilità e non perdere questa importante occasione di crescita”.
Altro tema evidenziato in sede di audizione è quello legato al ruolo attivo svolto dai fondi comuni nelle società in cui investono. “Un ruolo sempre più importante”, ha affermato Galli, ricordando come il meccanismo del voto di lista si sia dimostrato “uno degli strumenti più efficaci per dare risposta alla domanda, oggi cruciale nel dibattito internazionale, relativa alla responsabilizzazione degli investitori istituzionali nel governo societario degli emittenti”. Se il voto di lista, ha fatto notare Galli, “consente agli investitori istituzionali di esercitare un engagement continuo e sempre più maturo con gli emittenti quotati partecipati, questa modalità si affianca ad altre forme di dialogo tra investitori ed emittenti, da quelle più tradizionali, attraverso la funzione di investor relations, a quelle di più recente affermazione, come il c.d. shareholder-director engagement”.
Due, in particolare, gli elementi messi in risalto da Assogestioni come fondamentali per salvaguardare una corretta interazione tra società, azionista di controllo e azionisti di minoranza e tutelare al meglio gli investimenti dei risparmiatori: la necessità di rivedere i limiti che rendono difficile e onerosa la rappresentanza in assemblea per gli investitori che si affidano alle gestioni patrimoniali e l’attenzione a “non cedere alla tentazione di inserire nell’ordinamento eventuali ulteriori meccanismi di rafforzamento del controllo (in funzione di attrazione degli investimenti e di contenimento di fughe di capitali), che, oltre a creare un ulteriore e preoccupante vulnus al principio one share-one vote, non risolverebbe detti problemi”.
Il terzo tema sottoposto all’attenzione del CNEL da parte di Assogestioni, oggetto anche di un recente intervento dell’Associazione presso la decima Commissione Attività produttive della Camera, riguarda insieme l’allocazione delle risorse delle famiglie italiane e la peculiarità del tessuto produttivo del Paese, principalmente composto da piccole e medie imprese.
È importante, ha rilevato in audizione Assogestioni, valutare e valorizzare l’esperienza dei Piani individuali di risparmio e dei PIR Alternativi, non solo in termini assoluti ma altresì per l’effetto volano degli investimenti verso l’economia reale italiana, con particolare attenzione alle imprese di minori dimensioni. Fra le ulteriori iniziative per lo sviluppo dei mercati privati, Assogestioni ha portato all’attenzione del CNEL la proposta di aggiungere un’ulteriore categoria di investitori non professionali che possano accedere ai fondi di investimenti alternativi riservati (strategie che investono in private equity, private debt, venture capital e strategie che fanno ampio uso di derivati come managed futures).
“Un complesso di iniziative che rappresenta una grande opportunità per valorizzare le ingenti risorse di risparmio degli italiani e metterle al servizio dell’economia reale”, ha affermato in conclusione Fabio Galli, Direttore generale di Assogestioni.
Nel clou dell’estate, raccolta negativa per 3,4 miliardi. Pesano le gestioni istituzionali ma tengono i fondi. Masse in lieve calo a causa dell'effetto mercato. Asset allocation, frenano i riscatti degli azionari
Deflussi pari 3,8 miliardi mentre le masse salgono a 2.286 miliardi. Pesa la componente istituzionale delle gestioni di portafoglio. Asset class, fondi azionari in negativo ma c’è ancora appetito per i bond
Dall’Osservatorio Assogestioni sui sottoscrittori di fondi comuni, emerge come i piani di accumulo del capitale siano molto più diffusi presso gli under 40 e nelle provincie meridionali. Approccio programmatico, bassi impegni di capitale e possibilità di cavalcare i temi i fattori che fanno gola. Ecco come si muovono i gestori
Mentre la macchina legislativa Ue continua ad aggiornare le normative su servizi digitali, criptoasset e tecnologie di registro distribuito, le istituzioni lavorano all’effettiva implementazione delle innovazioni. Da Bankitalia una serie di strumenti “facilitatori” tra cui Milano Hub, al quale ha aderito anche Assogestioni
Mese in leggera ripresa per il settore, che vede il patrimonio salire a 2.273 miliardi di euro e la raccolta ridurre passivo da 4,96 a 1,18 miliardi. Effetto mercato positivo dello 0,7%. Tra i fondi aperti, stabile l’andamento di flessibili e bilanciati mentre si conferma l’appetito per i bond: +11,5 miliardi da inizio anno
La società vince il contest che misura qualità e gradimento delle conferenze. Sul podio anche Schroders e Allianz GI. Avviati i lavori per la quattordicesima edizione: appuntamento ad aprile 2024
Per Giorgio Solcia, managing director di Caceis, il recente rallentamento delle registrazioni di fondi esteri è circostanziale. Ma nel lungo periodo il mercato si farà più concentrato e specializzato. Specie in Italia. Ecco perché servirà un nuovo modello di servizio. Dalla tecnologia alle fund platform, ecco come la società si prepara al futuro
In calo di 5 mld i nuovi capitali in ingresso mentre l’effetto mercato sostiene le masse. Segni di ripresa dalle gestioni istituzionali e altri afflussi verso i fondi obbligazionari. I dati della Mappa Mensile di Assogestioni
Dall’AML Package in fase di definizione a Bruxelles fino alle nuove figure aziendali imposte dagli orientamenti EBA, passando per la digitalizzazione e l’istituzione di un’autorità europea ad hoc. Tutti i temi più rilevanti del futuro dell’anti money laundering al centro di un corso di formazione Assogestioni
Uno studio Intesa Sanpaolo presentato nel corso dell’Assiom Forex Spring Conference mette in evidenza l’inizio del trasferimento della liquidità di famiglie e imprese verso (in particolare) amministrato e obbligazioni, con l’Italia al top per investimento in titoli di debito
I dati Assogestioni mostrano una raccolta in calo di 3,8 mld: su le gestioni collettive (+2,8 mld) ma i mandati istituzionali pesano su quelle di portafoglio (-6,6 mld). Bene i fondi aperti. E c'è ancora fame di bond
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio