Reti, il gestito spinge la raccolta a settembre
Nel mese sottoscritte quote di fondi comuni per 1,3 miliardi di euro. Si conferma l’interesse per i prodotti obbligazionari: +1,1 miliardi. Sale a 34,8 miliardi il risultato da inizio anno
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È stato un dicembre di transizione quello vissuto dal risparmio gestito italiano. Nell’ultimo mese dell’anno, il settore ha infatti confermato le dinamiche del 2023 prima di inaugurare quella che molti ritengono sarà la stagione della vera normalizzazione per i mercati finanziari. Secondo i dati provvisori della Mappa di Assogestioni, il patrimonio dell’industria è salito di 56 miliardi e ha toccato quota 2.311 miliardi di euro mentre la raccolta ha registrato afflussi per 1,79 miliardi. Due risultati ai quali hanno contribuito soprattutto le performance associate alle gestioni di portafoglio e ai fondi aperti obbligazionari.
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Come evidenzia l’Ufficio Studi dell’associazione che riunisce gli asset manager attivi nel nostro Paese, a supportare l’aumento delle masse in gestione è stato un effetto performance positivo del 2,4%. Sul fronte dei nuovi capitali, invece, le gestioni istituzionali si sono distinte per afflussi pari a 2,2 miliardi mentre quelle retail sono state in grado di attirare 58 milioni. Due risultati che valgono un totale di 2,3 miliardi. Per quanto riguarda le gestioni collettive, invece, i fondi chiusi hanno attratto nuove risorse per 704 milioni mentre quelli aperti hanno registrato performance negative ma in miglioramento su base mensile: -1,2 miliardi di euro dai -2,2 miliardi di novembre.
Lo spaccato della categoria a maggiore partecipazione retail conferma il prosieguo dei trend 2023 sul fronte dell’asset allocation. In negativo si sono infatti confermate le letture dei fondi azionari, bilanciati e flessibili, che a dicembre hanno registrato riscatti rispettivamente per 536 milioni, 1,17 miliardi e 1,57 miliardi di euro. Cresce invece di ulteriori 1,8 miliardi il patrimonio investito in veicoli obbligazionari, il cui dato di raccolta preliminare per l’intero anno si attesta a 23,7 miliardi di euro.
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Per quanto riguarda le performance delle singole società, i dati preliminari evidenziano come Poste Italiane abbia registrato la raccolta netta migliore: +3.686,5 milioni di euro. Seguono Gruppo Generali, con 725 milioni, e Arca, con 396,2 milioni. Ai piedi del podio si posizionano Gruppo Mediolanum (+314,4 milioni di euro) e Allianz (+277,1 milioni). Tra chi ha registrato le performance peggiori, Gruppo Intesa Sanpaolo (-2 miliardi) ma anche Amundi (-1,3 miliardi) e Bnp Paribas (-465,8 milioni).
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