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I dati della Mappa mensile Assogestioni di maggio confermano la rotazione fra le asset class in atto da inizio anno: gli italiani investono 2,5 miliardi nei fondi azionari e continuano a disinvestire dai prodotti obbligazionari. La raccolta netta mensile dell’industria è negativa per 1,2 miliardi; segno meno anche sui fondi aperti per la prima volta da marzo 2020
La combinazione di alta volatilità sui mercati finanziari e tassi di interesse in crescita non spaventa gli investitori italiani in fondi che, al contrario, continuano a credere nelle opportunità di lungo termine offerte dal mercato azionario. La conferma arriva dall’ultima Mappa mensile del risparmio gestito di Assogestioni, quella relativa a maggio 2022, dove viene sostanzialmente confermato il trend in atto da inizio anno che vede un importante riposizionamento dei portafogli delle famiglie fra le due principali asset class: azioni e obbligazioni.
Dal documento emerge una raccolta netta mensile positiva per i fondi azionari, a fronte di un risultato di sistema complessivamente negativo per -1,3 miliardi di euro. Sul dato generale – viene precisato – pesa lo scenario dei mercati globali ancora molto volatili, segnati dall’instabilità del contesto geoeconomico internazionale.
Ma secondo i maggiori operatori del risparmio gestito, questo riposizionamento può proseguire ancora nel corso dei prossimi mesi. In una recente nota BlackRock ha detto che non è ancora il momento di “comprare i minimi dei mercati”, ritenendo quindi che la flessione delle borse possa ancora proseguire.
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No pain, no gain: i dati Assogestioni di maggio
Nonostante mercati finanziari molto volatili, con l’indice MSCI World in calo di oltre il 20% da inizio anno, gli investitori italiani continuano a credere nelle potenzialità del mercato e accumulano investimenti nei fondi azionari che anche a maggio hanno raccolto più di 2,5 miliardi. È positivo anche il dato netto dei prodotti bilanciati a +608 milioni.
“Per i mercati azionari l’inversione di rotta potrebbe coincidere con la variazione delle attese circa l’inasprimento dei tassi Usa da 50 punti base a 25 o a 0 punti base”, sottolinea Virginie Maisonneuve, Global CIO Equity di Allianz Global Investors nell’outlook di metà anno della fund house.
In tal caso, sostiene l’esperta, per i mercati “le brutte notizie potrebbero divenire buone notizie”. “A quel punto – conclude – il contesto economico potrebbe essere ancor più critico di oggi, ma se non altro la fine del ciclo di inasprimento sarebbe vicina. Tali eventi si inserirebbero in una situazione caratterizzata da crescita più esigua e tassi più alti di quanto non siano stati per anni. Tutto considerato, siamo dell’opinione che gli investitori trarrebbero vantaggio da un portafoglio diversificato incentrato su selezionate strategie high-conviction”.
Tornando ai dati della mappa Assogestioni, i numeri visti per azionari e bilanciati compensano buona parte dei deflussi dei fondi obbligazionari (-3,3 miliardi a maggio), determinati dall’inversione di marcia delle principali politiche monetarie globali, con conseguente pressione sui tassi di interesse.
In questo quadro, il saldo netto della raccolta mensile dei fondi aperti è lievemente negativo (-370 milioni) per la prima volta da marzo 2020. Segno meno anche per le gestioni di portafoglio istituzionali (-1,6 miliardi), mentre quelle retail hanno registrato un +335 milioni.
A fine maggio il patrimonio gestito complessivamente dall’industria è pari a 2.395 miliardi. L’effetto gestione nel mese compensa in lieve misura la raccolta negativa e buona parte degli effetti derivanti dalla flessione dei mercati che l’Ufficio studi quantifica in -1,2%.
Il dettaglio della Mappa mensile dell’associazione chiude con una view su gruppi e società: nel mese spiccano i risultati delle società del gruppo Generali (+669,2 milioni complessivi di cui 780 milioni solo sui fondi aperti) e il gruppo Deutsche Bank (+497,4 milioni) dove brilla in particolare il +353 milioni sui fondi aperti di DWS. Faticano invece Eurizon, con un rosso di 1,7 miliardi sui fondi aperti che porta il saldo complessivo del mese a -2,6 miliardi, e Amundi, in negativo per 913,7 milioni di cui 732,7 milioni relativi ai fondi aperti.
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