Reti, a luglio raccolta a quota 2,9 miliardi. Boom dei titoli di Stato
Risultati in linea con giugno. Ancora in forte crescita l’amministrato. Bene anche il gestito: saldo positivo per i fondi azionari e obbligazionari. Fideuram pigliatutto
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Nonostante il primo semestre sia stato segnato da continue turbolenze sul fronte tanto economico che geopolitico, gli investitori italiani si presentano al giro di boa in maniera più consapevole rispetto al passato.
Dalla mappa mensile di Assogestioni si evince infatti che la raccolta netta di giugno è risultata negativa per il quarto mese consecutivo, ma stabile, intorno al miliardo di deflussi (-1,16 miliardi), per un patrimonio complessivo dell’industria pari a 2.277 miliardi.
In uno scenario in cui l’indice MSCI World ha lasciato sul terreno oltre il 21% nei primi sei mesi dell’anno e il Ftse Mib più del 23%, a incidere sull’andamento complessivo delle masse è l’acuirsi dell’effetto della flessione dei mercati, passato a -2,8% nel mese (dal -1,2% di maggio). Stando alle stime dell’Ufficio studi dell’Associazione, da inizio anno l’effetto mercato, al netto dell’effetto raccolta, ha eroso circa il 10% degli asset.
La forte volatilità sui mercati finanziari non ha dunque innescato ondate di panico come quelle che avevano leso il patrimonio in occasioni della crisi finanziaria globale nel 2007-2008 o della crisi del debito sovrano del 2010-2012.
Ciononostante, il saldo netto delle sottoscrizioni di fondi aperti resta in territorio negativo per circa 2 miliardi, appesantito principalmente dalla continua fuga dai fondi obbligazionari (-3,3 miliardi) e flessibili (-941 milioni). Resiste però l’appetito per i fondi azionari, che registrano afflussi netti per +1,3 miliardi, e per quelli bilanciati (+147 milioni), a conferma del fatto che alcuni investitori continuano a vedere nella volatilità un’occasione per aumentare l’esposizione ai comparti più rischiosi.
Sostanzialmente invariati sia i fondi chiusi (+654 milioni) che le gestioni di portafoglio, con una raccolta netta di 239 milioni a giugno, di cui 203 riferiti a mandati istituzionali.
Il dettaglio delle singole case premia Poste Italiane (+750 milioni) e il Gruppo Mediolanum (+402 milioni). Faticano invece il Gruppo Intesa Sanpaolo, che a giugno registra oltre 2 miliardi di deflussi, di cui 1,2 miliardi dai fondi aperti di Eurizon, e UBS Asset Management (-403 milioni).
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