I denti affilati della politica monetaria
Mentre si discute sui possibili scenari riguardo al conseguente rallentamento economico, se si tratterà cioè di soft o hard landing per questo 2023, l’asset class obbligazionaria sembra ancora vincente.
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Il mercato del risparmio gestito si appresta a chiudere l’anno con una nota positiva. I dati della mappa mensile Assogestioni di dicembre mostrano che nell’ultimo mese dell’anno la raccolta ha superato i 10 miliardi di euro, attestandosi a +11,15 miliardi di euro e prospettando di conseguenza un totale di oltre 20 miliardi netti per l’interno 2022. Sarà però la mappa trimestrale, attesa per fine febbraio, a decretare i numeri definitivi per l’anno.
“Il dato sulla raccolta netta a dicembre è stato determinato quasi totalmente dai mandati istituzionali, i cui flussi seguono delle dinamiche su cui l’andamento dei mercati influisce in misura minore rispetto al mondo retail”, ha osservato Alessandro Rota, direttore Ufficio Studi Assogestioni, commentando gli oltre 8 miliardi raccolti dal comparto istituzionale sui 9,57 miliardi registrati complessivamente dalle gestioni di portafoglio.
Le indicazioni sul sentiment degli investitori retail arrivano invece dai numeri dei fondi aperti, che hanno costantemente contribuito alla raccolta negli ultimi mesi. Anche a dicembre la categoria ha attratto 1,14 miliardi di euro, con gli investitori italiani che hanno nuovamente indirizzato le proprie preferenze verso i prodotti azionari (+1,39 miliardi di afflussi netti) che, nei dati trimestrali definitivi, potrebbero confermarsi come il principale contributor per l’intero 2022.
A questo proposito, Rota ha commentato: “Il segnale incoraggiante arriva a mio avviso dai fondi aperti, con gli azionari che continuano a catalizzare l’interesse degli investitori, consolidando un trend orientato al lungo periodo che prosegue ormai da tempo”.
I fondi obbligazionari sono tornati in positivo a +375 milioni, mentre quelli bilanciati sono rimasti in rosso, con 342 milioni di deflussi.
Infine, a influire sul quadro del mercato gestito italiano a dicembre è stato anche l’andamento avverso dei mercati. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Assogestioni, l’impatto sulle masse è stato pari a -2,5%.
Il patrimonio gestito a fine mese ammontava dunque a 2.215 miliardi di euro, di cui il 52,4%, pari a 1.160 miliardi, afferente alle gestioni collettive e il restante 47,6%, equivalente a 1.055 miliardi, riconducibile alle gestioni di portafoglio.
Il dettaglio della mappa di Assogestioni conferma un panorama variegato, dove la tenuta generale del mercato sembrerebbe legata soprattutto all’andamento positivo di alcuni gruppi societari.
A tal proposito, nella classifica assoluta di dicembre salgono sul podio tre nomi che hanno registrato bilanci positivi nella voce dei mandati istituzionali: il Gruppo Intesa Sanpaolo con 3,08 miliardi di raccolta (di cui 1,9 miliardi di gestioni istituzionali), Allianz con 2,56 miliardi (di cui 2,63 miliardi istituzionali) e Poste Italiane con 1,97 miliardi (di cui 1,92 miliardi istituzionali).
Commentando nel dettaglio il dato di Eurizon (+2,06 miliardi di cui 1,85 miliardi di gestioni istituzionali), Massimo Mazzini, responsabile Marketing e Sviluppo Commerciale della società, sottolinea che il risultato “conferma la forte collaborazione con i nostri clienti e la capacità delle nostre reti di riuscire a trasmettere fiducia ai risparmiatori anche nelle fasi più difficili di mercato. Un contributo particolarmente positivo – precisa – è arrivato da investitori istituzionali con cui abbiamo un rapporto consolidato, che hanno sottoscritto nuovi e importanti mandati riconoscendo la qualità dell’attività gestionale di Eurizon”.
In coda alla classifica si posiziona il Gruppo Generali con 1,47 miliardi di deflussi, appesantito da 1,02 miliardi fuoriusciti dalle gestioni istituzionali.
“In merito ai dati pubblicati da Assogestioni sull’industria del risparmio gestito in Italia nel mese di dicembre 2022”, precisa Generali in una nota, “il risultato di raccolta registrato dal Gruppo è dovuto principalmente a flussi sui fondi monetari all’interno dei mandati assicurativi in gestione e a flussi nei portafogli General Accounts”.
Considerando solo i fondi aperti, spiccano i 958 milioni raccolti nel mese da Amundi, i 721 milioni del Gruppo Intesa Sanpaolo e i 433 milioni di Mediolanum. All’opposto, Generali ha registrato 697 milioni di deflussi, Deutsche Bank 391 milioni e il Gruppo BNP Paribas 275 milioni.
Bisognerà tuttavia attendere i dati definitivi e completi della mappa trimestrale per stilare un bilancio di dicembre e dell’intero 2022.
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