Mattarella: “Il risparmio è un valore per il futuro dell’Italia”
Panetta: “Solo una parte finanzia gli investimenti”. Patuelli (Abi): "L’imposta di bollo è una patrimoniale da abolire”. Gli interventi alla celebrazione Acri
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Il risparmio non può attendere. Perché il Paese non può aspettare ancora. È questo il messaggio principale che il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha lanciato dal palco del congresso Acri, dove è tornato a chiedere incentivi fiscali per “incoraggiare e non costringere” chi detiene ferma la liquidità a investire nell’economia e nella realizzazione di opere da aggiungere a quelle del Pnrr.
Patuelli ha sottolineato come le risorse europee siano certamente “formidabili”, dal momento che da decenni non erano previsti investimenti sulle infrastrutture, ma convogliare il risparmio privato verso l’economia reale per l’Italia sarebbe decisivo. Solo che, appunto, non c’è tempo: “Non è possibile attendere i tempi della delega fiscale” che per completare il suo iter parlamentare impiegherebbe mesi, ha avvertito il numero uno dell’associazione delle banche.
“Occorre un provvedimento urgente” perché i Pir non bastano, specie con i tetti esistenti, ha sottolineato Pautuelli, secondo cui il risparmio nei depositi deve essere invogliato all’investimento e non certo gravato da nuove tasse. “Sono soldi puliti non banconote nascoste dentro il materasso, passati al filtro dell’antiriciclaggio e su cui si sono pagate già diverse tasse – ha concluso -. Non pensiamo di tassare con patrimoniali o addizionali il risparmio onesto messo da parte dai risparmiatori”.
Che il Paese abbia bisogno di investimenti l’ha confermato indirettamente dallo stesso palco, il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini ,quando ha chiarito che nel primo trimestre, stando agli indicatori disponibili, il Pil tricolore si è ridotto di poco più di mezzo punto percentuale. “Anche in Italia il prodotto stava già decelerando nell’ultimo trimestre dell’anno scorso; l’avevano frenato il ristagno dei consumi delle famiglie e il contributo negativo della domanda estera netta”, ha evidenziato Signorini, secondo cui di fronte alla crescita dell’inflazione occorre “concentrare le risorse pubbliche disponibili, più che sui prezzi in sé, sull’obiettivo di sostenere, in un’ottica di emergenza, il reddito delle famiglie e delle imprese più colpite, mitigando le conseguenze sociali dello shock”.
Il dg di Bankitalia ha anche sottolineato come la sostituzione su vasta scala del gas dalla Russia con altre fonti energetiche richieda nette, urgenti decisioni pubbliche. La guerra in Ucraina, ha aggiunto, “costituisce oggettivamente una spinta a investire per ridurre la dipendenza dell’Europa e dell’Italia dall’energia importata di fonte fossile”. Quanto alle banche, per Signorini l’impatto del conflitto in Ucraina appare certamente gestibile ma il contesto globale suggerisce molta prudenza. È dunque bene tenere alta la guardia sulla “corretta classificazione contabile e prudenziale, le politiche di accantonamento e quelle di distribuzione”, anche se non è per il momento necessario ricorrere di nuovo a misure generalizzate da parte di supervisori e regolatori, come quelle messe in campo durante la pandemia.
Franco, secondo cui l’azzeramento delle esportazioni italiane verso Mosca nei settori colpiti dalle sanzioni causerebbe un calo della crescita di circa 0,2 punti percentuali nel 2022 e un ulteriore impatto di 0,1 punti nel 2023, ha anche puntato l’attenzione sulla previdenza. Per il ministro, infatti, il governo deve mantenere l’attenzione sulle riforme strutturali, con particolare riguardo “all’assetto del sistema pensionistico per il quale, nel pieno rispetto dell’equilibrio dei conti pubblici, della sostenibilità del debito e dell’impianto contributivo del sistema, occorrerà trovare soluzioni che consentano forme di flessibilità in uscita ed un rafforzamento della previdenza complementare Occorrerà, altresì, approfondire le prospettive pensionistiche delle giovani generazioni”.
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