Festival dell’Educazione Finanziaria, il dialogo che fa crescere il Paese
Due giornate di confronto tra istituzioni, imprese e studenti hanno animato l'evento di Catania. Conoscenza, fiducia e partecipazione. Con uno sguardo sui giovani
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Ci voleva il Salone del Risparmio per ricordare a tutti gli operatori finanziari e ai risparmiatori quanto è importante incontrarsi, guardarsi, parlarsi. Un Salone del Risparmio solido e partecipato, il primo in formula ibrida, con oltre 17.000 partecipanti nelle tre giornate, di cui oltre 8.000 collegati in streaming su FR|Vision.
L’industria chiude tre giorni molto intensi di un’edizione dall’alto valore simbolico che dà il via a una nuova stagione di incontri. Un forte segnale di ripresa per tornare progressivamente alla normalità e far ripartire gli eventi in presenza.
Si è parlato di tutto in questa undicesima edizione. Di Smart working, previdenza, nuove tendenze negli investimenti e soprattutto di sostenibilità. Ma il vero sottofondo di questa edizione è stata l’autentica umanità ritrovata.
Questo il fil rouge riallacciato dai keynote speaker della conferenza di chiusura del Salone del Risparmio – “Visioni sostenibili. Strategie per l’ambiente e la società” – definite dal presidente Assogestioni Tommaso Corcos “Persone in grado di pensare out of the box”.
L’intervento del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani lancia un vero e proprio appello agli asset manager, chiedendo il supporto delle risorse private per finanziare le numerose iniziative sulla transizione. “Il Pnrr ma anche gli altri documenti predisposti dai diversi Paesi dovrebbero accendervi delle sinapsi perché ci sono tantissime nicchie nel mercato della transizione verde che ancora non sono presidiate”.
E poi più nel concreto elenca i settori dove lo Stato necessita del supporto delle risorse private: “Il governo presenterà una road map di aste per l’energia rinnovabile, di modo che gli asset manager possano scegliere per tempo dove andare a investire”, prosegue il ministro, “infrastrutture sostenibili ed economia circolare sono altre opportunità per l’industria del risparmio gestito, insieme a riforestazione, interventi sul dissesto idrogeologico e sulla rigenerazione del mare”.
Secondo Mancuso dovremmo prendere ispirazione dalle piante che vivono e si sviluppano secondo organizzazioni distribuite e decentralizzate per vincere la sfida “più grande che l’umanità abbia mai affrontato”: la lotta al cambiamento climatico.
Gli asset manager dal palco della plenaria rivendicano il loro ruolo. Cinzia Tagliabue, Amministratore Delegato di Amundi Sgr, ricorda che l’industria e in particolare l’asset manager francese già da tempo “crede e percorre strade sostenibili nei propri investimenti”.
Giovanni Sandri, Country Head BlackRock Italia, affianca alla parola sostenibilità anche “concretezza”. “Noi come industria abbiamo ben compreso che il rischio sostenibilità è anche rischio finanziario e questo non deve farci perdere di vista il focus centrale sul cliente”.
Una visione che trova d’accordo Ugo Loeser, Amministratore Delegato e Direttore Generale Arca Fondi Sgr: “Il risparmio gestito è un’industria competente e consapevole. Da questo punto di vista il senso di responsabilità è sempre stato nel nostro Dna perché tutte le nostre azioni sono misurabili dal cliente attraverso l’unico numero che rende giustizia al nostro operato: il rendimento”.
Massimo Mazzini, Head Direzione Marketing e Sviluppo Commerciale Eurizon Capital, cita il ruolo fondamentale degli strumenti verdi, come i green bond, e delle metriche per valutarli. Mentre Lorenzo Alfieri, Direttore Generale J.P. Morgan Asset Management, si concentra sulla regolamentazione europea in tema Esg, fondamentale per tenere insieme tutti i pezzi del puzzle.
Ed è proprio sull’attività regolatoria europea in tema di finanza sostenibile che si basa l’intervento conclusivo di Irene Tinagli, Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, che richiama l’attenzione sul connubio fra rischi ambientali e analisi lungo termine e pone una sfida all’industria: “Includere le Pmi nel mercato che stiamo creando a livello europeo. Lavoriamoci insieme è il solo modo di raggiungere obiettivi ambiziosi come quelli che ci poniamo ogni giorno”, conclude.
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