Assogestioni ha comunicato quale sarà il tema della prossima edizione della kermesse che si terrà a Milano dal 9 all’11 aprile. Un appuntamento ancora una volta phygital grazie a FR|Vision
L’ingresso dell’Allianz MiCo di Milano in occasione del Salone del Risparmio 2023
Si accendono i primi riflettori sul Salone del Risparmio 2024. Assogestioni, l’associazione che riunisce gli asset manager attivi in Italia ed è ideatrice dell’evento, ha infatti svelato come si intitolerà la quattordicesima edizione dell’evento diventato simbolo del risparmio gestito anche a livello internazionale. “Alla ricerca di nuovi equilibri: investire negli scenari globali”: sarà questo il tema portante dell’appuntamento in programma tra il 9 e l’11 aprile prossimi presso il centro congresso Allianz MiCo di Milano. Una scelta che rende l’idea di come l’imminente kermesse punti a proiettare il settore verso le sfide e le opportunità che attendono operatori così come risparmiatori dopo tre anni dominati da shock di ogni genere.
Orientarsi in un contesto multipolare
Jean-Luc Gatti, Direttore Comunicazione di Assogestioni
Il titolo riflette il contesto attuale, caratterizzato da sfide senza precedenti e che richiedono un ritorno ai principi fondamentali dell’industria: in mondo multipolare, come quello in cui ci troviamo oggi, le strategie di investimento dovranno infatti sempre più combinare tendenze secolari e obiettivi patrimoniali specifici. Da qui le parole Jean-Luc Gatti, Direttore Comunicazione di Assogestioni: “L’obiettivo primario è fornire ai professionisti del settore le risorse e gli strumenti necessari per navigare in un panorama finanziario sempre più complesso, supportando al contempo i risparmiatori nell’assumere decisioni informate e consapevoli”.
In un ambiente ad alto tasso di cambiamento, i portafogli si confrontano con variabili in continua evoluzione. Ed è proprio per questo che il focus principale della prossima edizione sarà sull’importanza di stabilire nuovi equilibri strategici, tenendo conto delle rapide trasformazioni delle dinamiche globali. Peraltro, si tratta di scenari che non si limitano esclusivamente a considerazioni geografiche: si estendono anche a questioni cruciali come il ritorno dei tassi d’interesse e la competizione dei titoli di Stato, l’impatto della sostenibilità e dei cambiamenti climatici, l’accelerazione della digitalizzazione e l’applicazione dell‘intelligenza artificiale. Tutte dinamiche che si accompagnano a fenomeni demografici e migratori, tensioni belliche, sostegno alle economie reali, promozione dell’educazione finanziaria e gestione della previdenza complementare.
Regolamentazione e formazione sempre sullo sfondo
L’evento di Assogestioni offrirà inoltre l’occasione di affrontare, anche con il supporto della prospettiva associativa, la questione della regolamentazione dell’intera industria finanziaria perché si tratta di un elemento fondamentale per garantire un ambiente stabile e sicuro per chi effettua investimenti. Senza dimenticare il grande spazio che verrà riservato alla dimensione formativa ed educativa, diretta (come negli anni precedenti) non solo ai professionisti del settore ma anche a risparmiatori e studenti.
Un evento ‘phygital’
Il Salone 2024 sarà anche un evento phygital grazie a FR|Vision, piattaforma di broadcasting proprietaria che offrirà totale copertura dei contenuti e permetterà all’utente di interagire in diretta o rivivere i contenuti on demand. Eccellenza e personalizzazione rappresentano infatti la mission che, fin dalle origini, ha guidato Assogestioni nel concepire e organizzare questo appuntamento annuale. Ma la ragione della scelta di impostare una simile modalità di fruizione non è solo questa. L’obiettivo dell’Associazione è dare vita ad un appuntamento multidimensionale che si ponga come piattaforma di dialogo e confronto tra i diversi stakeholder dell’industria: autorità, mondo accademico, professionisti di banche, consulenti finanziari e società di gestione, fino ad arrivare ai risparmiatori e agli studenti.
I sette percorsi
Le conferenze che animeranno la tre giorni del Salone si svilupperanno entro i confini di sette percorsi tematici, restituendo anche quest’anno la fotografia del settore e una finestra sui suoi sviluppi: dall’innovazione alla sostenibilità, dalle strategie di investimento al capitale umano, per arrivare a previdenza, fiscalità ed economia reale.
Acepi: nel primo trimestre 2025 il mercato primario ha messo a segno una crescita del 33%. Aumenta anche il numero di emissioni: 538 prodotti (+13%). In testa i certificati a capitale protetto
Fidelity: il 40% non è finanziariamente preparato per cicli di vita più lunghi. Per il 57% non ci sono soluzioni sufficienti sul mercato e oltre la metà aumenterà l'esposizione ad azioni e private asset
Indagine Amundi: in tutto il mondo i risparmiatori si informano e investono sempre più online. Italiani meno propensi al digitale: l’interazione umana resta preferita
L’assemblea annuale dell’associazione certifica la crescita dell’industria. Per Ragaini terzo mandato consecutivo da presidente: è record. Supporto alle pmi e longevità le direttrici future
Sotto la guida del nuovo amministratore delegato, la banca sta riorganizzando il proprio assetto, tra il lancio di nuove direzioni, l’avvio di piattaforme digitali e l’espansione della propria rete
Flussi in aumento del 35,6% a quota 5,3 miliardi. Il risparmio gestito continua a fare da traino segnando un balzo del 185% su base annua. Fideuram regina del mese
Nel terzo mese dell’anno, l’industria incassa nuovi capitali per 3,7 miliardi di euro ma vede il patrimonio stazionario. Colpa di un effetto mercato negativo dell’1,9%. Prodotti retail, ancora positivi, con i veicoli obbligazionari in testa
Il Rapporto Assogestioni-Censis ha offerto un racconto in presa diretta della relazione tra i nostri connazionali e gli investimenti. E quest’anno tornerà al Salone per fare il punto sui trend consolidati. Dall’approccio all’educazione finanziaria fino al ruolo dei giovani, ecco cos’è cambiato in cinque anni
Si continua a risparmiare denaro ma non lo si mette a frutto, soprattutto al Sud (71%). E la previdenza integrativa è diffusa solo al Nord (29%), con il 65% dei meridionali che si dice non interessato. La ricerca Athora
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