SCELTI DA NOI: LE NOTIZIE DEL 20 GENNAIO 2023
Rassegna stampa economico-finanziaria dai principali quotidiani
Tra Orso e Toro riparte il braccio di ferro
Nella percezione degli investitori internazionali, il mondo dell’economia e dei mercati finanziari sembrerebbe cambiato in meno di tre settimane. L’inflazione non fa più paura, perché si dissolverà come neve al sole; i tassi d’interesse cominceranno a scendere fra qualche mese; i prezzi dell’energia stanno crollando; l’economia cinese riprenderà presto a correre, trainando il resto del mondo e soprattutto l’Europa; le borse hanno toccato i minimi a ottobre e possono solo crescere. Infine, scenderanno anche i rendimenti obbligazionari, cosicché il 2023 sarà d’oro per i mercati dopo il disastro del 2022. Grazie a tale visione, le borse dell’area euro hanno guadagnato il 10% (dati al i8 gennaio), quasi azzerando i ribassi dello scorso anno (-4,8% lo Stoxx5o) e superando in un attimo tutti gli obiettivi che gli analisti avevano ipotizzato per fine 2023. Solo Wall Street zoppica un poco, con l’indice SeP500 in crescita del 2,3% appena.
Walter Riolfi, L’Economia del Corriere della Sera
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Una valanga di corporate bond. A gennaio emissioni da record
A gennaio emissioni record, favorite dalla frenata dei prezzi e dalla tenuta dell’economia. E i rendimenti tornano a essere attraenti “Dall’annus horribilis all’annus mira bilis”, titola un report interno di una primaria banca italiana che cerca di spiegare agli investitori l’improvviso boom di mercato dei titoli obbligazionari in questo primo scorcio del 2023. In effetti, di vero e proprio boom si tratta se è vero, come spiega Bloomberg dati alla mano, che nelle prime tre settimane dell’anno le emissioni di bond da parte di aziende e Stati sovrani, nel mondo, hanno raggiunto l’incredibile cifra di 586 miliardi.
Giorvanni Pons, Repubblica Affari&Finanza
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Moneta unica in Sud America “Così sfidiamo il dollaro Usa”
Riusciranno le due maggiori economie del Sud America a coronare il sogno di Chávez, ovvero quello di creare una moneta comune sudamericana? Di certo, scriveva ieri il Financial Times, questa settimana Brasilia e Buenos Aires annunceranno l’inizio dei lavori preparatori e “altre nazioni latinoamericane saranno invitate ad aderire al piano per creare la seconda unione monetaria più grande del mondo dopo quella dell’euro”. “Una valuta sudamericana comune che possa essere utilizzata sia per i flussi finanziari che commerciali, riducendo i costi operativi e la nostra vulnerabilità esterna”. Questo vogliono i presidenti di Brasile e Argentina, Lula da Silva ed Alberto Fernández, che sempre ieri lo hanno scritto nero su bianco.
Paolo Manzo, Il Giornale
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Disclaimer: “Scelti da noi” è un servizio offerto ai lettori di focusrisparmio.com. La rubrica offre una rapida panoramica sulle notizie dell’industria del risparmio gestito, attraverso una selezione effettuata dalla redazione. Il servizio è disponibile nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì.
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