Eurozona, l’inflazione concede una tregua. Ma non alla Bce
A marzo prezzi in frenata al 6,9%, sui minimi da 13 mesi. Ma sale il dato core. S&P: “A maggio nuovo aumento dei tassi”
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Nel corso del primo trimestre del 2023, come ogni anno, sul tavolo di ogni professionista sono arrivate tonnellate di outlook, ciascuna delle quali fondata su delle ipotesi macro o societarie ritenute verosimili. Ma cosa succede se il possibile sostituisce il probabile?
A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, gli esperti vedono la pace ancora lontana e, soprattutto, si domandano che cosa succederebbe in caso di fine del conflitto. “In caso di risoluzione diplomatica e legata a una ripresa delle relazioni economiche tra Europa e Russia, il rimbalzo sarebbe forte, diffuso e vigoroso, concentrato nel Vecchio Continente, ma con effetti sui mercati globali. In assenza invece di una ripresa delle relazioni tra Bruxelles e Mosca, le performance positive sarebbero meno vigorose e focalizzate nei mercati e nelle valute dell’Est Europa”, sostiene Sebastian Vismara, economista e macro-strategist di Bny Mellon Investment Management. Che poi aggiunge: “In caso di vittoria dell’Ucraina, molto dipenderebbe dai successivi eventi in Russia e dalla generale riconfigurazione degli assetti geopolitici, mentre se a prevalere fosse Mosca persisterebbe un’elevata incertezza politica e rimarrebbe un premio di rischio legato agli asset europei”.
“È difficile credere che ci sia una riconciliazione immediata tra Occidente e Russia”, evidenzia Livio Spadaro, portfolio manager per Frame AM secondo cui: ‘L’eventuale scongelamento degli asset russi comporterebbe una migrazione di questi verso porti più sicuri (per i russi), mentre la ripresa degli scambi commerciali sarebbero graduali’. Quanto ai mercati, […]
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