Scolari (Ascofind): “Albo unico, Scf pronte a essere protagoniste della consulenza”
22 agosto 2018
di EUGENIO MONTESANO
4 min
Il presidente della nuova Associazione per la consulenza finanziaria indipendente illustra i valori ereditati da Ascosim che porterà in dote al nuovo Ocf e le istanze di cui si farà carico, e stila un primo bilancio degli effetti della MiFID.
L’avvio dell’operatività dell’Albo unico dei consulenti finanziari è previsto per il prossimo primo dicembre. A quasi 30 anni dalla creazione del primo elenco dei promotori richiesto dalla Legge 1/91, l’apertura della “casa della consulenza” porterà a termine un percorso di integrazione dei consulenti fee only e delle società di consulenza finanziaria (Scf) durato oltre 10 anni.
Massimo Scolari, presidente di Ascofind
In particolare, il nuovo statuto dell’Ocf consentirà una diretta partecipazione ai lavori e alle attività dell’organismo anche da parte delle associazioni dei consulenti autonomi. A tal proposito, uno speciale punto di attenzione riguarda la composizione del comitato a cui verrà affidata la funzione di vigilanza sui consulenti finanziari, che entro fine anno passerà da Consob al nuovo Ocf.
Per discutere delle principali novità che entreranno in vigore a partire dall prossimo anno, FocusRisparmio ha raggiunto Massimo Scolari, presidente di Ascofind, la nuova incarnazione di Ascosim successiva alla modifica dello statuto che si è resa necessaria per adeguarsi ai dettami del nuovo Organismo Ocf di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari.
Quali sono i tempi del coinvolgimento delle associazioni di consulenti finanziari autonomi e Scf? A partire dal 2019 l’Ocf ha previsto la possibilità di una partecipazione anche da parte delle associazioni che rappresentano i nuovi soggetti (consulenti autonomi e società di consulenza finanziaria) secondo le previsioni del Regolamento Consob emanato in febbraio. La verifica dei soggetti iscritti nelle due nuove sezioni dell’Albo avverrà il 31 dicembre 2018 e, successivamente, i soggetti iscritti indicheranno l’associazione dalla quale intendono essere rappresentati. Da parte nostra, in ossequio al Regolamento, abbiamo modificato il nostro Statuto al fine di poter rappresentare le società di consulenza finanziaria in seno all’Ocf.
Come sarà la nuova Ascofind? Con l’entrata in vigore di MiFID 2, l’Associazione si qualifica maggiormente, prevedendo che i propri associati svolgano la consulenza su base indipendente. La maggior parte dei soci sarà costituita da Società di consulenza finanziaria, ma continueremo a essere il punto di riferimento anche per gli intermediari che optano per questa tipologia di consulenza.
Quali sono i principi ispiratori delle linee guida per la redazione del programma di attività delle Scf – che deve essere presentato all’Ocf al fine di conseguire l’iscrizione all’Albo nella sezione dedicata – che avete stilato per conto delle associate? Abbiamo lavorato intensamente per la predisposizione dello schema del programma di attività e della struttura organizzativa delle Scf e di alcune tra le più importanti policy aziendali, con particolare riferimento alla gestione dei conflitti di interesse. In questa fase, nella quale possono accedere alla pre-iscrizione i soggetti operativi da data antecedente il 31 ottobre 2007, numerose società associate hanno utilizzato questa documentazione per la domanda di iscrizione all’Albo. Questa esperienza verrà messa a disposizione anche per nuovi soggetti che intenderanno iscriversi dopo l’avvio dell’operatività dell’Albo, prevista per il primo dicembre.
Le nuove figure che entreranno nell’albo non sono intermediari e prestano il servizio di consulenza senza detenzione di denaro o strumenti finanziari del cliente. In un contesto post-MiFID il metodo di remunerazione dei professionisti o delle società acquisisce particolare rilevanza. Come si pone Ascofind in merito, anche in relazione al tema della vigilanza? Il servizio di consulenza su base indipendente, che esclude qualsiasi forma di incentivo da terze parti, è remunerato esclusivamente dalla parcella pagata dal cliente. La disciplina dei consulenti autonomi e delle Scf esclude inoltre qualsiasi forma di collegamento (societario, partecipativo, commerciale) con gli altri intermediari. Lo schema di policy sulla gestione dei conflitti di interesse che abbiamo proposto come associazione riflette in modo stringente queste caratteristiche di indipendenza. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza da parte dell’Ocf, riteniamo che le figure che verranno chiamate a questo compito debbano essere indipendenti e dotate di elevata qualificazione professionale e di adeguata conoscenza della normativa nonché della realtà operativa dei consulenti indipendenti.
A circa nove mesi dall’entrata in vigore di MiFID 2 qual è il bilancio sui diversi sforzi delle reti di consulenza, dei consulenti fee-only e delle Scf per adeguarsi ai principi europei in termini di trasparenza, product governance, tutela dei risparmiatori? Abbiamo sempre sostenuto che la nuova direttiva costituisce un’eccellente opportunità per accrescere la qualità del servizio reso al cliente. Per il momento le reti di consulenti e le banche non hanno in buona misura avviato il servizio di consulenza su base indipendente, sprecando, a nostro avviso, un’importante opportunità. Siamo convinti che, con il passare del tempo e con la maturazione del settore, vi sarà in futuro una maggiore apertura a nuovi modelli di servizio che escludano la remunerazione del consulente tramite incentivi e retrocessioni.
La clientela mass market potrà beneficiare del servizio di consulenza post-MiFID? La clientela dotata di patrimoni di minore entità potrà beneficiare di servizi di consulenza evoluta e indipendente forniti su base automatizzata o semi-automatizzata. I cosiddetti robo-advisor, che propongono e sviluppano il proprio servizio di advisory senza intervento umano, sono in grado, come è evidente negli Stati Uniti, di fornire un servizio di buona qualità anche a clienti con patrimoni molto limitati (5-10mila dollari). Anche in Europa e in Italia stanno nascendo nuove realtà che si affacciano sul mercato della consulenza e delle gestioni di portafoglio. È una tendenza ancora allo stato nascente, ma che crediamo si svilupperà notevolmente nei prossimi anni.
“Il Mercoledì della Consulenza” è la rubrica di FocusRisparmio.com che ogni settimana dà voce ai protagonisti del mondo della consulenza finanziaria per fare il punto sulle strategie di sviluppo, sulle principali novità e sull’andamento del settore.
Per l’iscrizione in tempi utili di autonomi e SCF si rende necessario l’avvio di un regime transitorio, “primo passo operativo e tangibile per il nuovo corso dell’attività di consulenza finanziaria autonoma”, conferma il d.g. dell’Ocf Joe Capobianco.
Intanto, i consulenti autonomi potranno continuare a operare in continuità, senza la necessità di dover attendere una norma transitoria. E in tema di product governance, Assogestioni si attiva per facilitare lo scambio di informazioni
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