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Srep 2024 certifica la solidità di capitale e liquidità. Ma ribadisce l’alert su governance interna e gestione dei rischi, cui si aggiungono i pericoli macro e geopolitici. Raddoppiano gli istituti con requisiti patrimoniali aggiuntivi
Le 113 banche europee vigilate dalla BCE si confermano resilienti e ben attrezzate in termini di capitale e liquidità. Nonostante questo, c’è però poco da stare tranquilli: tra nuovi pericoli geopolitici e macroeconomici, e le note criticità relative alla governance interna e alla gestione dei rischi, il 2025 impone infatti di tenere alta la guardia. È questo il responso dell’esercizio Srep 2024, i test annuali con cui le autorità di vigilanza esaminano i rischi e definiscono requisiti e orientamenti patrimoniali per ciascun istituto. Quest’anno si chiude quindi con una promozione, ma con un serio alert per i prossimi dodici mesi. Tanto che sono ben 13 le banche dell’Area (il doppio del 2023) cui Francoforte ha imposto requisiti patrimoniali aggiuntivi, dal momento che potrebbero correre più rischi di quanti ne possano assorbire.
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Banche europee resilienti nel 2024. Rischi per il 2025
Nel loro complesso, gli istituti del Vecchio Continente hanno confermato una solida posizione di capitale e di liquidità. Il Cet1 aggregato a metà anno era al 15,8%, in lieve aumento rispetto al 2023, e il ratio della liquidità è cresciuto leggermente al 5,8%. Secondo la Vigilanza di Francoforte, gli alti tassi di interesse continuano a sostenere la redditività, ma “guardando al futuro, l’indebolimento delle prospettive macroeconomiche e i cambiamenti strutturali nell’economia richiedono una maggiore vigilanza. I pericoli geopolitici, viene infatti sottolineato, spesso non sono prezzati fino a quando non si materializzano e possono portare ad un rischio di repentino riprezzamento con conseguenti problemi sulla liquidità, e causare perdite aggiuntive. Restano poi le preoccupazioni legate alla governance e alla gestione dei rischi, compresi quelli legati al clima.
Lieve rialzo dei requisiti Cet1
Per questo la Vigilanza ha deciso di mantenere l’asticella alta con i requisiti prudenziali del secondo pilastro per il capitale bancario Cet1, che salgono quindi all’1,2% degli attivi soppesati per il rischio per il 2025, dal precedente 1,1%. Quanto ai punteggi, il Processo di revisione e valutazione prudenziale nel 2024 non ha comportato modifiche sostanziali. Il risultato medio si è infatti rivelato stabile a 2,6 (in un intervallo da 1 a 4), con il 74% degli istituti che ha confermato i punteggi del 2023, l’11% che è peggiorato e il 15% che ha fatto meglio. A pesare è stato in particolare l’impatto sul mercato delle valutazioni più basse degli immobili commerciali e degli aumenti inattesi dei tassi di interesse, che hanno portato a rischi di tasso di interesse più elevati nel portafoglio bancario. Di contro, l’aumento della redditività ha avuto un effetto positivo.
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Dall’esercizio Serp 2024 emerge quindi che nel complesso i requisiti patrimoniali e le linee guida Cet1 (che consistono nel requisito di secondo pilastro, nei requisiti combinati di buffer di capitale e nella guidance non vincolante di secondo pilastro) sono aumentati leggermente dall’11,2% all’11,3%. Un incremento simile, dal 15,5% al 15,6% delle attività ponderate per il rischio, viene poi richiesto in relazione al Total capital ratio (la somma di capitale Cet1, Tier1 e Tier2).
La BCE ha poi richiesto a 18 banche di applicare componenti aggiuntive specifiche di capitale (add-on) ai requisiti di secondo pilastro, per esposizioni deteriorate con accantonamenti inadeguati. Un numero in calo rispetto alle venti dell’anno scorso. Nove sono state però soggette ad una maggiorazione per i prestiti con leva a rischio, facendo registrare un aumento rispetto alle otto del 2023. Si tratta di maggiorazioni, stando al documento, che riflettono esposizioni elevate a prestiti con leva finanziaria o pratiche inadeguate di gestione del rischio per questi prestiti. Infine, la Vigilanza ha più che raddoppiato il numero delle banche soggette ad aumento di capitale a causa del rischio di leva finanziaria eccessiva: ora sono 13 quelle con un requisito di leva finanziaria inserito nel secondo pilastro.
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