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La banca francese punta a un miliardo di euro per rimettere a posto i conti. Amundi e Dws tra i possibili pretendenti
Societe Generale si prepara a cedere Lyxor Am. L’indiscrezione, diffusa da Reuters, non è una novità per la banca francese: già lo scorso anno, sul finire di agosto, i rumors davano l’istituto pronto a vendere la controllata specializzata nel risparmio gestito con l’obiettivo di far quadrare i conti. Stessa motivazione che, al termine di un secondo trimestre consecutivo chiuso in rosso, avrebbe riportato il dossier sui tavoli del management francese in questa fine estate.
La cessione però sarebbe stavolta più di una semplice idea, tanto che la terza banca francese avrebbe assunto Citigroup per curarne i dettagli con l’obiettivo di partire entro il quarto trimestre.
Nonostante su Lyxor Am pesi il calo del 21,6% dei ricavi, a 40 milioni di euro, registrato nel secondo trimestre a causa delle difficili condizioni di mercato e delle ricadute della crisi Covid, l’operazione non si annuncia difficile.
L’asset manager, fondato nel 1998 e con oltre 600 professionisti in tutto il mondo (risale al 2002 il lancio del primo Etf su Borsa Italiana), poteva infatti vantare a fine giugno circa 132 miliardi di euro di asset in gestione, di cui quasi la metà in Etf. Numeri che ne fanno il terzo fornitore di Etf in Europa, dietro BlackRock e Dws, con una quota di mercato di circa l’8%. Tre le sue linee di business, oltre agli exchange traded fund, anche gestione attiva, strategie alternative e multi-manager solutions.
Stando alle fonti, il gestore potrebbe essere valutato intorno al miliardo di dollari e da Parigi sarebbero già partire le telefonate ai possibili acquirenti interessati, al di qua e al di là dell’Atlantico. Tra questi, la concorrente francese Amundi, quarto fornitore di Etf nel Vecchio Continente, e la rivale tedesca Dws.
Insomma, il progetto è pronto, questa volta mancherebbe solo la firma del board, perché a Parigi sono bene intenzionati a rafforzare la solidità dell’istituto dopo la perdita di 1,26 miliardi di euro nel secondo trimestre e ad andare avanti con un piano di tagli e cessioni. Anzi, sempre stando alle voci, il ceo Frederic Oudea potrebbe anche mettere nel mirino la sua unità di gestione patrimoniale britannica, Kleinwort Hambros, per la quale potrebbero esserci “nuove soluzioni”.
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