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Sempre più operatori si rendono conto di quanto valore sia celato in società che all’apparenza non sono campioni Esg. Ecco quindi che, per Ruspi di AcomeA, il rapporto con le imprese diventa un fattore fondamentale per riuscire
Il vento sta cambiando. Dopo anni in cui le strategie di investimento con caratteristiche ambientali e sociali si sono basate sull’esclusione di alcuni titoli a favore di quelli con elevati score Esg, molti esperti del settore si sono resi conto di quanto valore sia nascosto in società che all’apparenza non sono campioni di sostenibilità. Ne è convinto Marco Ruspi, head of ESG and Sales Manager di AcomeA SGR, che sottolinea come la nuova frontiera della finanza dal pollice verde sia l’engagement.
Perché preferire l’engagement ad altri tipi di strategie?
Perché le strategie tradizionali hanno fatto sì che tutti gli investitori desiderassero detenere le stesse società, determinando sia un aumento dei loro multipli sul mercato sia una sostanziale sovrapponibilità dei portafogli. Il tutto mentre il potenziale di altre aziende meno in vista andava sprecato o comunque rimaneva inespresso.
Come estrarre e quantificare questo valore futuro inespresso?
Sono fondamentali il processo e gli attori in gioco. Nel primo caso, occorre partire da una fotografia iniziale ben definita per valutare su quali aspetti concentrarsi. Soprattutto se si parla di Pmi, che sono il nostro focus. Ogni azienda è infatti un mondo a sé, caratterizzato da complessità e caratteristiche uniche e dotata di …
