Proteggersi dal rischio si può. Infrastrutture e commodities sembrano reggere i fattori esogeni, per questo è bene considerare il loro inserimento in portafoglio
L’attuale periodo di incertezza spinge a chiedersi quale settore pagherà maggiormente le conseguenze, tra quelli coinvolti in prima battuta, come le utilities ad esempio. Soprattutto, lato investitori e gestori di fondi, ci si chiede quale sia la strategia migliore per contrastare il rischio e proteggere il portafoglio.
Liquido e illiquido
Manoj Patel, head of Investment Strategy, Liquid Real Assets Infrastructure, Portfolio Manager di DWS
Le strade da percorrere potrebbero essere due: una liquida e l’altra illiquida. “Le società di infrastrutture, che sono spesso classificate come coperture dell’inflazione, stanno generalmente reggendo meglio dei mercati azionari più ampi” afferma Manoj Patel, head of Investment Strategy, Liquid Real Assets Infrastructure, Portfolio Manager di DWS gestore del fondo DWS Invest Global Infrastructure.
La forza di una strategia liquida sulle infrastrutture si nasconde nell’esperienza che l’asset class ha maturato nell’affrontare l’inflazione. “Nell’universo delle infrastrutture quotate quasi l’80% delle società ha una sorta di passaggio dell’inflazione, implicito o esplicito” che fa del settore uno dei più pronti nell’affrontare le pressioni dei nuovi fattori esogeni, spiega Patel. “L’aumento dei prezzi delle materie prime influenzerà diversi tipi di attività in modi diversi”, ma solitamente, sottolinea Patel, il costo è trasferito al cliente.
Federico Valesi, CFA, head of Credit di Quaestio Capital Sgr
Lato illiquidi, racconta Federico Valesi, CFA, head of Credit di Quaestio Capital Sgr, particolare attenzione andrebbe data alle commodities. “In generale hanno beneficiato del contesto macroeconomico e, purtroppo, anche di quello geopolitico” spiega. Valesi osserva nella fase di late cycle “un apprezzamento nel prezzo del petrolio e dei metalli industriali, che questa volta ha interessato tutto il comparto delle materie prime agricole, di cui Russia e Ucraina sono grandi produttori”.
Un altro asset da tenere sottocchio è il mercato immobiliare. Valesi sottolinea che il comparto “continua a registrare una fase positiva soprattutto negli Stati Uniti, ma anche in Europa e Asia, con l’eccezione della Cina alle prese con una crisi settoriale”. Infine, suggerisce: “Una buona alternativa per diversificare ulteriormente il portafoglio è costituita dai cosiddetti private asset. In Europa il private debt ha guadagnato marke share dal 2012, andando a sostituire il ruolo delle banche nelle attività di primary lending vista la riduzione di liquidità che stanno vivendo”.
Mitigare il rischio
Le strategie applicate per arginare o minimizzare l’impatto del rischio in questo momento storico dei mercati si differenziano in base alla scelta di un asset liquido o illiquido. Patel propone una strategia liquida nei leveraged loans. “Oltre a gestire parte del portafoglio, ci occupiamo dell’asset allocation strategica e tattica delle risorse, della gestione del rischio con overlay e della liquidità” racconta. Il focus principale di Dws Invest Global Infrastructure, spiega Patel è “sui senior secured loans, una asset class dotata di ampie garanzie reali” che permette di massimizzare il valore di recupero senza trascurare il rendimento.
Dall’altro lato, il fondo Quaestio Diversified Yield destina in portafoglio il 21,60% allo stoccaggio e al trasporto di petrolio e gas. La mitigazione del rischio su questi asset in un ambiente di incertezza come quello che i mercati stanno vivendo specialmente nelle commodities è basata “su società con asset di alta qualità e profili di business stabili”. “Cerchiamo” specifica Valesi, “aziende con bilanci forti, team di gestione agili, domanda stabile e modelli di business di qualità che possono fornire un certo grado di isolamento da fattori esterni”.
La cosa più importante da fare in periodi di alto rischio è munirsi di lungimiranza. “Investiamo anche in aziende che ci aspettiamo beneficeranno di una politica favorevole“, come ad esempio società che fanno parte del settore delle reti di trasmissione e distribuzione elettrica, per le quali la politica si sta muovendo per aumentare la spesa in progetti di energia rinnovabile e stazioni di ricarica per veicoli elettrici.
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