Il tracollo del turismo minaccia la ripresa globale
A rischio il 78% dei viaggi internazionali e 120 milioni di posti di lavoro. Spagna e Italia tra i Paesi più penalizzati. L’analisi Schroders
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Con la bella stagione non si concluderà anche l’annus horribilis del turismo, il cui crollo è destinato a durare per mesi. L’allarme arriva dai tecnici di Moody’s, secondo cui la domanda di viaggi rimarrà debole nonostante l’allentamento dei divieti di spostamento seguiti ai blocchi per l’emergenza Covid, con pesanti ripercussioni sui debiti sovrani dei Paesi dell’Europa meridionale.
Croazia (rating Ba2 positivo), Grecia (B1 stabile), Portogallo (Baa3 positivo), Malta (A2 stabile), Spagna (Baa1 stabile), Cipro (Ba2 positivo) e Italia (Baa3 stabile) sono secondo la società di rating i Paesi più colpiti del Vecchio Continente, che è la maggiore destinazione turistica del mondo.
Un’ancora di salvezza, puntualizzano gli esperti, però esiste: per l’Italia e la Spagna a mitigare il crollo ci ha infatti pensato una quota relativamente alta di turisti nazionali, mentre la Croazia ha potuto contare su un elevato numero di arrivi in auto.
Non solo. Sebbene lo shock abbia avuto un impatto negativo sostanziale sull’occupazione, sul debito pubblico e sulla crescita economica, per gli esperti Usa i Paesi del Sud Europa mantengono comunque altri punti di forza sul merito di credito, grazie ai passi in avanti compiuti negli anni successivi alla crisi del debito.
Non è però il caso di abbassare la guardia. “Le persistenti preoccupazioni dei turisti sulla salute e sulla sicurezza, le regole sulla quarantena e la recessione economica” innescata dal coronavirus “significano che è sempre più probabile che l’attuale crisi duri oltre questa estate”, avverte Sarah Carlson, vicepresidente senior di Moody’s, coautrice del rapporto con Petter Bryman, Avp-analyst dell’agenzia di rating.
Stando al report, la difficoltà nell’applicare il distanziamento sociale sugli aerei di linea commerciali amplificherà i rischi per i Paesi che dipendono fortemente dal trasporto aereo a livello turistico. Al contrario, quelli facilmente accessibili in auto saranno relativamente meno esposti a questo rischio. Il turismo intercontinentale si riprenderà molto lentamente, mentre gli Stati con una quota relativamente elevata di viaggiatori interni, tra cui Francia e Germania, sono relativamente meno esposti.
Un significativo sostegno politico da parte della Bce e dell’Unione europea attenuerà comunque alcuni degli effetti negativi causati dalla pandemia e dal suo impatto sul settore dei viaggi. “Molti dei Paesi che sono vulnerabili alla recessione del turismo hanno fonti di resilienza economica, istituzionale e fiscale che consentono la stabilità dei rating, nonostante l’impatto economico e fiscale della pandemia”, conclude Bryman.