Cosa cercano gli investitori in un contesto di volatilità geopolitica
Il valore della gestione attiva nel rafforzare la resilienza dei portafogli
CONTENUTO SPONSORIZZATO A CURA DI SCHRODERS
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Tassi di interesse, private market, AI e passaggio generazionale. Cosa ne pensano i consulenti finanziari?
In un contesto di mercato in continua evoluzione, Schroders ha condotto nell’estate 2024 una ricerca che fornisce un’istantanea chiara di come oltre 1.700 consulenti a livello globale si stiano adattando a un panorama mutevole, con approfondimenti sul sentiment, i mercati privati, l’intelligenza artificiale e il trasferimento generazionale della ricchezza. Ne abbiamo parlato con Giacomo Camisa, Sales Director Intermediary di Schroders.
Quali fattori stanno dominando il sentiment dei consulenti finanziari a livello globale?
Il 2024 è stato un anno di cambiamenti per il panorama politico ed economico globale, con un numero record di elezioni e le banche centrali che hanno avviato tagli ai tassi di interesse.
Di questi due temi, la politica delle banche centrali è emersa come il principale fattore che potrebbe influenzare la performance del portafoglio per il 70% dei consulenti finanziari intervistati, seguita da vicino dai tassi d’interesse e dal rischio di una recessione economica. Queste risposte sono interconnesse e suggeriscono che gli investitori temono che i tassi di interesse elevati stiano iniziando ad avere un impatto negativo sull’economia globale e che i tagli da parte delle banche non siano sufficientemente tempestivi da evitare una flessione più marcata.
Sebbene tutte le asset class risentano in una certa misura dei cambiamenti della politica monetaria, il reddito fisso ha subito il peso maggiore del forte aumento dei tassi d’interesse dopo anni di prossimità dello zero. All’aumentare dei tassi, i prezzi delle obbligazioni in genere diminuiscono. Non sorprende quindi che le preoccupazioni per i rischi macroeconomici e le politiche delle banche centrali siano al primo posto per gli investitori obbligazionari in particolare.
Il ciclo elettorale in sé non è stato visto come un rischio chiave, ma qualsiasi potenziale riconfigurazione delle alleanze internazionali sarà esaminata attentamente. Il 43% dei consulenti finanziari ha evidenziato infatti le alleanze politiche e commerciali come l’area che avrà il maggiore effetto sugli investimenti nei prossimi cinque anni.
In ogni caso, nonostante il contesto incerto, il 62% dei consulenti a livello globale è ottimista riguardo al raggiungimento degli obiettivi di rendimento dei propri clienti nei prossimi 1-2 anni.
Che ruolo giocano in questo contesto i mercati privati?
I mercati privati continuano a svolgere un ruolo crescente nei portafogli, con il 55% dei consulenti che ha già effettuato allocazioni sui private markets e un ulteriore 19% che prevede di farlo nei prossimi 1-2 anni.
L’indagine evidenzia la crescente domanda di private equity, soluzioni multi – private asset e infrastrutture rinnovabili, con il 65% degli intervistati che cita il potenziale di rendimenti più elevati come fattore chiave per investire nei mercati privati. Naturalmente ci sono alcuni ostacoli da superare e l’indagine identifica tra questi la necessità di maggiore chiarezza sulla liquidità e sulle valutazioni e sottolinea il bisogno di una formazione continua in questo settore.
Nel panorama finanziario odierno il trasferimento di ricchezza tra generazioni è una tematica sempre più importante. Come e perché i consulenti finanziari dovrebbero pensare di giocare un ruolo più attivo in questo processo?
La gestione delle complessità legate al trasferimento di ricchezza intergenerazionale rappresenta una sfida, ma al tempo stesso un’opportunità con il 59% dei consulenti a livello globale che la considera una tematica molto importante.
Con una stima di 84.000 miliardi di dollari da trasferire nei soli Stati Uniti entro il 2045 e transizioni patrimoniali simili in EMEA e Asia Pacifico, i consulenti possono svolgere un ruolo cruciale in questo processo di trasferimento di ricchezza che ha dimensioni epocali.
Tuttavia, nonostante l’evidente potenziale, molti consulenti esitano ad avviare conversazioni al riguardo. Argomenti come l’eredità, le dinamiche familiari e la pianificazione fiscale possono essere scomodi da discutere sia per i consulenti che per i loro clienti. Ma ritardare o evitare queste conversazioni può lasciare i clienti impreparati, portando potenzialmente a un aumento delle imposte, a controversie familiari o a una distribuzione inefficiente dei beni.
Inquadrare il trasferimento successorio del patrimonio come parte di una pianificazione finanziaria olistica, piuttosto che come una questione scomoda e a sé stante, può aiutare i clienti a vedere i vantaggi a lungo termine di un approccio tempestivo. Coinvolgendo l’intera famiglia, i consulenti possono inoltre rafforzare la fiducia e facilitare la transizione patrimoniale.
Come si pone invece l’avanzata dell’intelligenza artificiale nel mondo della consulenza finanziaria?
Quando si parla di Intelligenza Artificiale, i consulenti hanno opinioni contrastanti. Circa il 42% a livello globale vede l’IA come un’opportunità, mentre quasi il 49% ne riconosce i rischi, oltre alle opportunità. L’area in cui i consulenti sono più ottimisti sul potenziale dell’IA è il miglioramento dell’efficienza del flusso di lavoro e del processo decisionale all’interno delle loro organizzazioni. Al di là dell’efficienza operativa, riteniamo che l’IA sia molto promettente per supportare una consulenza personalizzata e scalabile.
Con l’avanzare della tecnologia AI, i consulenti potrebbero presto essere in grado di sfruttarla per l’analisi predittiva, dando loro la possibilità di anticipare le esigenze dei clienti e di fornire consigli proattivi. Questo livello di personalizzazione potrebbe migliorare significativamente le relazioni con i clienti, favorendo una maggiore fiducia e fedeltà da parte di questi ultimi. Incorporando l’IA nelle loro strategie, i consulenti potranno non solo soddisfare le attuali aspettative dei loro clienti, ma anche farsi promotori attivi di un nuovo modello di gestione patrimoniale personalizzata e guidata dai dati.
Il sondaggio Schroders Global Investor Insights analizza le prospettive di investimento dei professionisti finanziari globali su una serie di argomenti tra macro temi, sostenibilità e mercati pubblici e privati. I 2.830 intervistati rappresentano una vasta gamma di istituzioni, tra cui fondi pensione, compagnie assicurative, family office, endowments e fondazioni, istituzioni ufficiali, gatekeeper e consulenti patrimoniali e finanziari. L’universo degli intervistati è collettivamente responsabile di 74,5 mila miliardi di dollari di asset.
La ricerca è stata condotta da CoreData Research attraverso un ampio sondaggio globale nel periodo giugno-luglio 2024. I 2.830 intervistati sono stati così suddivisi: 591 dal Nord America, 990 dall’Europa, Medio Oriente e Africa, 284 dal Regno Unito, 795 dall’Asia Pacifico e 170 dal Centro e Sud America. Gli intervistati provengono da 33 località diverse.
Tutte le opinioni espresse riflettono i nostri risultati a luglio 2024. Non sono intesi come una previsione o una garanzia di risultati futuri. In tutto il rapporto, integriamo i nostri risultati globali con i risultati regionali e gli approfondimenti degli esperti Schroders.
Il presente documento ha scopo meramente informativo, non è da considerarsi in alcun caso materiale promozionale e non deve essere inteso quale offerta o una sollecitazione ad acquistare o a vendere qualsivoglia tipo di strumento finanziario. Le opinioni e i pareri contenuti nel presente documento non rappresentano necessariamente la visione aziendale formulata in altre comunicazioni, strategie o comparti di Schroders. Per maggiori informazioni si consulti il sito www.schroders.it.