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La ceo e dg di Eurizon Capital SGR rassicura sulla traiettoria della politica monetaria: “Elezioni poco rilevanti, l’allentamento continuerà”. E guarda all’autunno come possibile finestra per un nuovo taglio. Ma a Bruxelles serve un cambio di passo. Mercati esteri? “Cina ed Est Europa hub strategici”
La volatilità non è finita ma gli investitori europei possono stare tranquilli: l’era della politica monetaria restrittiva è ormai alle spalle. Ne è convinta Maria Luisa Gota, da aprile chief executive officer e direttore generale di Eurizon Capital SGR, intervenuta ai microfoni di FR|Vision per fornire la sua prospettiva sul futuro degli investimenti nel Vecchio Continente ora che il biennio di policrisi avviato con la guerra in Ucraina pare volgere al termine. Una view, quella dell’esperta, che guarda oltre le elezioni e muove da un punto fermo: serve un cambio di passo.

Cosa intende per cambio di passo?
Due personalità illustri come Mario Draghi ed Emmanuel Macron ci hanno recentemente richiamo all’ordine e, in un paio di interventi pubblici, hanno detto chiaramente quanto sia urgente un cambio di paradigma per permettere al progetto europeo di prendere il volo e fare dell’Unione una potenza al pari di Stati Uniti e Cina. Non posso che concordare con questa visione perché siamo in un momento politicamente vivace del progetto comunitario: se infatti le elezioni di giugno non hanno portato grandi novità e la nuova legislatura sembra destinata a proseguire in continuità con quella passata, alcuni contraccolpi degni di nota ci sono stati. Penso, ad esempio, alla vicenda politica francese.
Che percorso vede nei prossimi mesi per la BCE? E come episodi simili a quello citato potrebbero influenzarla?
Il nostro scenario centrale non contempla l’ipotesi di una BCE in qualche modo influenzata nelle sue scelte da dinamiche politiche. La reazione dei mercati dopo l’esito del primo turno delle elezioni francesi, con le Borse che sono salite nonostante una vittoria di Marine Le Pen molto più netta del previsto, testimonia come opportunità gli investitori sappiano trovare opportunità di guadagno in qualsiasi circostanza. Penso che la variabile determinante per le mosse dell’Eurotower sarà piuttosto l’inflazione, ma in una chiave positiva: il carovita sta infatti scendendo e, a meno di eventi inattesi su cui non abbiamo visibilità, il percorso di allentamento della pressione monetaria intrapreso con il taglio di giugno non potrà che proseguire. Quanto ai tempi, lo scenario più credibile è quello di ulteriore sforbiciata in autunno per poi proseguire nel 2025.
Si è sempre distinta per essere un’acuta osservatrice del quadro internazionale. A livello di business, che ruolo hanno mercati esteri nei piani della sua Eurizon?
I mercati esteri giocano un ruolo importante nella strategia di crescita che Eurizon sta portando avanti. Anche se la nostra iniziativa più importante rimane la partecipazione nel capitale di Penghua Asset Management, la nona compagnia per patrimonio gestito in Cina, tanti sono infatti i fronti sui quali ci siamo mossi o ci stiamo muovendo: c’è ad esempio la società del Lussemburgo destinata a istituire e promuovere i nostri fondi crossborder, così come ci sono SGR locali in Slovacchia, Ungheria e Croazia che distribuiscono attraverso le banche estere del Gruppo Intesa Sanpaolo. Si tratta di mercati piccola me nei quali intravediamo un grande potenziale di crescita.
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