Per Guy Miller, capo economista di Zurich, le banche centrali resteranno il principale driver dei mercati anche nel 2025. Colpa di un’inflazione meno debole del previsto e dei tanti rischi che minacciano la crescita, specie in Europa. Ecco cosa aspettarsi e come reagiranno le principali asset class
Guy Miller, chief market strategist & economist di Zurich
Nonostante sia la politica a essersi presa la scena nell’ultimo mese, con il ritorno di Donald Trumpalla Casa Bianca dopo quattro anni di amministrazione democratica, le incognite economiche non sono sparite dell’orizzonte dei mercati finanziari. Se è infatti vero che il ciclo di allentamento inaugurato da Federal Reserve e Banca centrale europea ha fatto assumere al quadro macro tinte meno fosche, l’inflazione resta ancora lontana dal target del 2% negli Stati Uniti mentre l’Europa è alle prese con i rischi legati alla crisi di Francia e Germania. Questo basta a Guy Miller, chief market strategist & economist di Zurich, per affermare che prezzi e banche centrali resteranno i principali driver per gli investitori nel 2025.
Cosa la porta a credere che la stagione delle banche centrali sia ancora nel pieno?
Nonostante siamo entrati in un ciclo di tagli ampio e duraturo, il ritmo e l’entità degli allentamenti resterà contenuto fintanto che Fed e BCE non saranno certe di aver debellato definitivamente l’inflazione. Ci aspettiamo quindi che le rilevazioni mensili dei prossimi 12 mesi, e le conseguenti decisioni di politica monetaria, influenzino l’andamento dei titoli ben più delle vicende geopolitiche. Con Jerome Powell e Christine Lagarde che allentano le briglie mentre l’attività economica di molti Paesi sta rallentando anziché subire una contrazione, prevediamo in particolare un’estensione del ciclo economico e una crescita globale proiettata verso il trend di qui a fine anno.
Ha parlato di un PIL globale in crescita. Che ruolo avranno in questo scenario Cina e Stati Uniti?
Gli Stati Uniti sono in buona salute e si stanno moderando come richiesto per riportare l’inflazione in linea con il target. Il settore dei servizi, in particolare, dovrebbe andare incontro a un rallentamento …
Transizione energetica, AI ma anche governativi e corporate Euro. Al netto delle preoccupazioni geopolitiche e dei nuovi proclami americani, l’unica grande incognita sarà l’inflazione
Continua il corteggiamento del Tesoro nei confronti dei risparmiatori. Il nuovo titolo è il primo con l’opzione put. Rendimenti al 2,80% per i primi quattro anni e al 3,60% per i restanti quattro
Sondaggio Assiom Forex: calano coloro che si aspettano indici stabili o in rialzo nella prima parte dell’anno. Nel mirino ancora il settore finanziario. Lo spread? Stabile, così come l’euro-dollaro
Secondo David Hooker, senior fund manager di Insight Investment, società di BNY Investments specializzata nel reddito fisso, nel 2025 l’obbligazionario si confermerà il regno dei gestori attivi
Con Ursula Marchioni, head of Investment & Portfolio Solutions EMEA della casa, un focus sulle strategie di portafoglio più efficaci per affrontare un anno segnato da divergenze monetarie
Per Global X, le aziende non sono mai state così profittevoli. E non c’è motivo di temere la concentrazione di mercato. Dalla difesa ai data center ecco i settori pronti a sovraperformare
L’economia britannica chiude il quarto trimestre in timida espansione dello 0,1%, smentendo le attese di una contrazione. Per gli analisti, una boccata d’ossigeno che però non cambia il quadro (grigio)
Un sondaggio di Carne Group rivela che otto manager su dieci si attendono un incremento dei lanci nei da qui a dicembre. Con il 42% convinto di vedere una crescita “marcata”. Atteso un rafforzamento anche a livello dei flussi. E a fare da traino saranno soprattutto i mercati privati
Per gli esperti è difficile distinguere la retorica o le tattiche di negoziazione da quelle che saranno le politiche effettive. Tuttavia, le misure proposte dalla nuova amministrazione USA potrebbero avere un grande impatto
Uno studio Schroders mostra che la tesi del ‘gioco a somma zero’ è stata fraintesa. E che l’aumento degli investimenti non allocati in base ai pesi del mercato favorirà sempre di più la gestione attiva
A gennaio prezzi in risalita oltre le attese. I mercati vedono uno slittamento della prossima sforbiciata, ma per alcuni gestori Powell potrebbe non tagliare affatto quest’anno
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio