3 min
Secondo gli asset manager, Francoforte confermerà il rialzo di mezzo punto. Occhi puntati su proiezioni macro ed eventuali indicazioni circa il percorso della stretta
Nonostante il crack dell’americana Silicon Valley Bank abbia fatto piombare il rischio di instabilità finanziaria anche sul tavolo della Banca centrale europea, per la maggior parte dei gestori il board procederà giovedì con l’annunciato rialzo dei tassi d’interesse di mezzo punto. Del resto, le prime ripercussioni della crisi Usa non sembrano tali da far temere ricadute sistemiche in Europa, dove i bilanci bancari sono più solidi e la vigilanza più stretta. Tanto che anche Moody’s, all’indomani del lunedì nero, ha sottolineato come per gli istituti del Vecchio Continente non esista al momento alcun pericolo contagio.
📰 Leggi anche “Silicon Valley Bank, perché non è un nuovo 2008“
L’attenzione degli investitori si concentrerà però soprattutto su eventuali indicazioni circa il percorso che Christine Lagarde e colleghi intendono seguire nei prossimi mesi, con la quasi certezza che verrà rafforzato ulteriormente l’impegno a decidere di meeting in meeting e sulla base dei dati. Gli occhi saranno poi puntati sulle nuove proiezioni economiche dell’Eurotower, che dovrebbero vedere una riduzione delle attese per l’inflazione headline ma un aumento di quelle relative all’inflazione core. Le stime dovrebbero anche certificare una maggiore tenuta dell’economia europea rispetto alle previsioni di dicembre.
“Ciò che conta di più è il tono della politica futura, se cioè sono possibili ulteriori rialzi di 50 punti base, e le nuove proiezioni macro della Bce”, spiega Peter Goves, fixed-income research analyst di Mfs Im, che dà per scontato un ritocco del costo del denaro di mezzo punto. In generale, l’esperto prevede che in futuro la politica di Francoforte dipenderà dai dati macroeconomici. “Sebbene l’inflazione complessiva sia in calo, quella di fondo appare più resistente. Di conseguenza, l’Eurotower rimane chiaramente impegnata nella sua missione di far scendere i prezzi dagli attuali livelli elevati. L’incertezza sulle prospettive del carovita rimane forte e questo ha forse determinato un certo overshooting del mercato, insieme ai fattori globali”, osserva l’esperto.
Anche per Franck Dixmier, global cio fixed income di Allianz Global Investors, l’aumento di mezzo punto del costo del denaro è praticamente certo e, visti il persistere dell’inflazione sottostante e la resilienza dell’economia, la Bce dovrebbe continuare a inasprire le politiche monetarie. “Il rialzo è ampiamente anticipato dai mercati, che sono usciti dalla propria posizione di ‘compiacenza’ riguardo a possibili inasprimenti”, sottolinea. Secondo Dixmier, il rischio di un carovita più duraturo del previsto dovrebbe quindi indurre l’Eurotower a mostrare una determinazione ancora maggiore e ad avere un tono deciso. La strada che seguiranno i banchieri centrali, a suo dire, dipenderà dai dati economici, in particolare da tre parametri chiave, come indicato dal capo economista Philip Lane: l’evoluzione dei prezzi core, le aspettative di inflazione a medio termine della Bce, che saranno comunicate in sede di riunione, e la corretta trasmissione della politica monetaria.
Per Katharine Neiss, chief european economist di Pgim Fixed Income, l’inflazione di fondo continuerà a salire fino a primavera inoltrata, dal momento che gli aumenti dei prezzi dell’energia si ripercuotono con ritardo su beni e servizi non energetici. “In questo contesto, ci aspettiamo che la Banca centrale europea fornisca indicazioni su un ulteriore rialzo dei tassi di 50 punti base alla prossima riunione, e forse di qualche altro più contenuto in seguito”, afferma, pur precisando che probabilmente il mercato ha esagerato nello scontare una serie di ritocchi fino al 4% o oltre. “I precedenti aumenti dei tassi non hanno ancora manifestato i propri effetti e permangono le sfide per le prospettive economiche legate all’energia”, fa notare l’esperta. ”A fronte di una prospettiva così incisiva, non saremmo sorpresi di vedere riemergere i timori di un’eccessiva stretta, con un conseguente calo delle aspettative sui tassi”, conclude.
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, sottolinea come “le attese sulla Bce rimangano fissate per un aumento di 50 punti base nella prossima riunione di giovedì con un posizionamento che diventerà davvero dipendente dai dati macroeconomici e dalla stabilità finanziaria dell’Eurozona”. Tradotto: “Nessuna forward guidance da parte di Christine Lagarde e decisioni che saranno prese meeting by meeting con una comunicazione che dovrebbe rimanere hawkish”. Per l’esperto, tuttavia, il rischio che la comunicazione e i toni della banca centrale possano essere deboli o male interpretati dai mercati è “elevatissimo”, soprattutto tenendo conto delle passate esperienze comunicative del governatore Lagarde.
Vuoi ricevere ogni mattina le notizie di FocusRisparmio? Iscriviti alla newsletter!
Registrati sul sito, entra nell’area riservata e richiedila selezionando la voce “Voglio ricevere la newsletter” nella sezione “I MIEI SERVIZI”.