Il clima d’incertezza e l’inversione dello scenario su inflazione e tassi d’interesse hanno riportato in auge le obbligazioni governative. Ma, in un contesto ancora fluido, resta essenziale la selezione
Tornano di moda i titoli di Stato. Tra fattori d’insicurezza che si moltiplicano e dopo che la ricomparsa dell’inflazione ha messo fine all’epoca dei tassi vicini allo zero, i bond sovrani sono di nuovo sotto i riflettori. “I titoli di Stato possono essere uno strumento interessante per dare stabilità al portafoglio poiché, grazie alle politiche monetarie aggressive messe in atto dalle banche centrali, il trend dell’inflazione è ormai in calo. Inoltre, anche perché l’attuale livello elevato dei tassi incrementa i rischi al ribasso per la crescita”, osserva Teresa Gioffreda, Investment Strategist di Ubs AM. “Tuttavia, se l’attuale conflitto tra Israele e Hamas dovesse protrarsi a lungo, il rischio di stagflazione potrebbe aumentare e questo dato sarebbe negativo sia per l’azionario che per il reddito fisso”, conclude l’esperta.
Per Alessandro Tentori, responsabile investimenti di Axa IM Italia, occorre fare attenzione: “Storicamente i titoli di Stato si sono comportati da strumento difensivo, particolarmente adatti a fasi di mercato cosiddette ‘risk off ’. Tuttavia, non abbiamo mai vissuto un periodo storico in cui si è transitati da zero inflazione, tassi negativi e Quantitative Easing a una fase di inflazione sopra il target, rendimenti volatili in costante aumento e Quantitative Tightening”. “Nel contempo”, precisa l’esperto, “non dimentichiamo che i vari Stati stanno implementando politiche fiscali generose, aggiungendo ulteriore pressione a un’offerta netta di obbligazioni che già risente dell’assenza delle banche centrali”. Per questo motivo, aggiunge Tentori, le prospettive restano incerte. Anche se l’aumento vertiginoso dei rendimenti crea un “cuscinetto difensivo” di cui gli investitori possono beneficiare anche in una fase ribassista. Infatti, in questo frangente …
Secondo gli Institutional Investor Indicators di State Street, ad agosto è tornato l’interesse per le operazioni di rischio, nonostante il sell-off di inizio mese. E questo fa ben sperare per il futuro
L’indice Sentix cala ancora a settembre e tocca i -15,4 punti, sui minimi da gennaio e sotto le attese. A preoccupare è la Germania, con il dato sul Paese che fa ancora peggio. “Berlino pesante fardello
Greggio vicino ai minimi di 14 mesi in scia ai timori per la domanda cinese e alla decisioni dell’Opec+. Ma per Rick de los Reyes (T. Rowe Price), la commodity potrebbe presto rimbalzare. E per trarne profitto meglio le società minerarie
Il meeting annuale a Villa D’Este si apre con stime inedite frutto di una sintesi tra i previsori internazionali. Per il nostro Paese, cifre in linea con la media europea ma migliori di Francia e Germania. Occhio però alla “quasi recessione” tedesca, su cui accende i fari Tajani. E per l’AI serve un “piano nazionale”
Ad agosto il lavoro USA frena ancora, oltre le attese. E i salari aumentano. Per i trader, il Fomc agirà con decisione il 18 settembre. Ma, secondo gli asset manager, tutto dipenderà dal dato sull’inflazione
Slittato da ottobre a dicembre l’avvio del piano per far risalire la produzione. Colpa dei timori per l’economia di Cina e Usa ma anche della de-escalation in Libia. Wti in rosso e Brent fermo ai 73 dollari toccati l’estate scorsa. Ecco la view degli esperti
L’Istituto rivede al ribasso le stime e annuncia crescita zero per quest’anno. Pesano la guerra in Ucraina, la frenata della Cina e la transizione energetica. La ripresa solo nel 2026
Il colosso dei chip di nuovo in rosso a Wall Street dopo l’avvio di un’indagine negli USA per abuso di posizione dominante. Per gli analisti, il titolo perderà ancora. Ma sulla tecnologia nessun dubbio dai gestori: “È un tema secolare”
Il membro italiano del board è fiducioso che l’allentamento continuerà. Ma ricorda che la competitività Ue è a rischio. E avverte: necessario un mercati dei capitali veramente europeo
Secondo Assoreti, le risorse affidate ai consulenti sono salite del 14,6% anno su anno. Merito di effetto mercato e raccolta. Nel gestito, bene anche la previdenza e le polizze. Amministrato regno del Btp
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