Volpi (Pharus): “Il tech non teme il coronavirus”
"Difficile prevedere l'impatto sugli utili nel breve termine, ma il settore ha fondamentali solidi. La correzione può rappresentare una buying opportunity"
5 min
L’innovazione tecnologica sarà l’unica vera vincitrice della crisi da Covid-19 e i titoli del settore sono gli unici in grado di rendere i portafogli impermeabili alla crisi. In un momento in cui fare previsioni è impossibile e gli investitori navigano a vista, c’è almeno una cosa su cui sono d’accordo praticamente tutti gli operatori: la rivoluzione dei comportamenti e della mentalità della popolazione globale innescata dalla pandemia continuerà, a tutto beneficio delle aziende tecnologiche.
“Un antico proverbio afferma che la necessità è madre dell’innovazione”, afferma David Eiswert, gestore del fondo T. Rowe Price Funds SICAV – Global Focused Growth Equity di T. Rowe Price, secondo cui questa crisi sta dando una forte accelerazione all’adozione di nuove tecnologie a causa dei cambiamenti radicali e improvvisi da distanziamento fisico.
Cambiamenti che per gli investitori si traducono in molteplici opportunità. “Il commercio elettronico è un ovvio beneficiario dei nuovi comportamenti spinti dal virus, così come lo sono in modo indiretto i software e le piattaforme di pagamento/commercio che stanno contribuendo alla trasformazione – evidenzia Eiswert-. Anche i servizi di videochiamata e videoconference sono in prima linea. Un altro settore favorito è quello del cloud, sempre più in voga tra le aziende, via via che lo smart working viene percepito di meno come una soluzione solo temporanea. Molti aspetti della comunicazione da remoto, poi, si stanno rivelando più efficaci ed efficienti rispetto a quella di persona”.
Per Eiswert anche le infrastrutture hardware e dei semiconduttori devono affrontare la sfida di supportare questo cambiamento, diventando più veloci, più ‘scalabili’ e più economiche, ma ci sono solo poche società in grado di offrire l’innovazione necessaria a questo scopo, “che saranno quindi estremamente avvantaggiate”, assicura.
Anche per Quirien Lemey, gestore del fondo DPAM Invest B Equities Newgems Sustainable di DPAM, in questo momento uno dei primi accorgimenti da adottare nel modificare i portafogli è investire in quei settori che beneficiano dello smartworking e, più in generale, del fatto che molte persone passino più tempo a casa. “Una società come Zscaler è destinata a trarre vantaggio dalle sostituzioni delle vpn, poiché le aziende stanno ora vedendo i limiti e i problemi ad esse legati; un’altra azienda interessante che opera nel settore è Cloudflare – suggerisce -. È bene tenere d’occhio anche il settore dell’healthcare con società come Teladoc, il più grande provider di e-health negli Stati Uniti o Livongo, in aumento del 105% rispetto al 23 marzo scorso, che fornisce soluzioni di monitoraggio a distanza per individui con patologie croniche”.
Non solo lavoro e salute, però. Un altro grande macrosettore resiliente alla crisi attuale è per il gestore quello dell’intrattenimento: nonostante il rischio che il lancio di nuovi giochi sia rimandato, le società di videogiochi come Activision, Nintendo, Sony, Netease, Sea, EA traggono vantaggio da un (temporaneo) aumento del bacino di utenza, di cui beneficiano, ovviamente, anche aziende come Amazon e Netflix. “Data la grande difficoltà che sta attraversando anche il settore degli eventi, e la necessità di trovare soluzioni alternative a quelle più tradizionali, sono sicuramente da monitorare anche aziende di Critical Event Management come Everbridge – prosegue -. In ultimo, il settore dell’e-learning si sta rivelando fondamentale. La più grande piattaforma al mondo dedicata alle soluzioni d’apprendimento a distanza, Pluralsight, è in crescita dell’83% rispetto al 23 marzo”.
Insomma, per intercettare la rivoluzione indotta dalla pandemia non è necessario puntare solo sui FAANG, le cui valutazioni potrebbero non essere così allettanti. “Riteniamo che il settore tecnologico possa emergere dalla crisi come uno dei principali vincitori e continuiamo ad esservi fortemente esposti nella nostra asset allocation – precisa infatti Valentin Bissat, senior economist & strategist di Mirabaud Am -. Tuttavia, crediamo che ci siano anche molte opportunità al di fuori delle grandi aziende tech che i gestori attivi saranno in grado di cogliere nell’ambiente attuale”.
Opportunità che per gli esperti di ClearBridge Investments (affiliata Legg Mason) è consigliabile andare a cercare tra le aziende che hanno intercettato i quattro trend innescati dalla pandemia e destinati a rivoluzionare il settore IT: cloud, banda larga, gaming e rete fissa.
“Per quanto riguarda i consumatori, le conseguenze maggiori si possono sintetizzare come un passaggio da attività mobile/a basso consumo di dati, come i podcast e la musica in streaming, ad altre residenziali/con maggior consumo di dati, come lo streaming video e il gaming – fanno notare -. Se questo trend dovesse continuare, potrebbe portare a un trading down dei consumatori nei loro piani mobile, compensato da una maggior spesa per gli abbonamenti alla rete internet fissa. Ciò comporterebbe anche un aumento complessivo dell’utilizzo della rete, che probabilmente porterà gli operatori ad aumentare gli investimenti in tal senso”.
Quanto al gaming, sul lungo termine quello in cloud potrebbe diventare un driver di crescita più importante sia per numero di utenti che per consumo, e le nuove tecnologie come la realtà aumentata o la realtà virtuale potrebbero spingere a loro volta il bisogno di GPU di fascia alta.
E siamo di nuovo al cloud. Con il passaggio improvviso dalle reti aziendali negli uffici al lavoro da remoto, le imprese stanno assistendo a una forte spinta dei servizi in cloud. “Anche se questa impennata di breve periodo si normalizzerà, è probabile che una certa quantità di lavoro verrà comunque spostata sempre di più sul cloud”, concludono gli esperti ClearBridge, stando ai quali, infine, tutto questo porterà ad aggiornamenti della rete a banda larga, soprattutto nel cosiddetto ‘ultimo miglio’.