La co-cio della società di gestione controllata da Oddo BHF AM spiega a FocusRisparmio come affrontare “un cambiamento di regime che è solo agli inizi”. “L’aumento dei tassi d’interesse è una svolta epocale e gli investitori farebbero meglio ad ignorare le bolle degli ultimi anni e a riallocare gli investimenti”, afferma
Ingrid Trawinski, co-cio di Metropole Gestion
Il 2022 ha portato un drastico cambiamento dello scenario d’investimento. Un’evoluzione strutturale rispetto agli ultimi 10 anni fatta di inflazione e ritorno in positivo dei tassi di interesse. FocusRisparmio ha incontrato Ingrid Trawinsky, co-cio di Metropole Gestion, società di gestione controllata da Oddo BHF Asset Management, esperta di Value Investing, per capire come gli investitori possono affrontare un cambiamento di regime che, avverte Trawinsky, “è solo agli inizi”.
Quali sono le caratteristiche principali del nuovo contesto macroeconomico da tenere in considerazione nella costruzione di un portafoglio?
Il ritorno dell’inflazione non è un fenomeno passeggero. Seppur acutizzato da recenti eventi di carattere sanitario e geopolitico, sono molti i motivi che spingono a ritenere che il livello di inflazione sarà probabilmente più alto nel prossimo decennio rispetto a quelli precedenti: tra questi l’inversione di importanti tendenze della globalizzazione e nella demografia, la transizione energetica. Su questo sfondo si delinea una fine per i bassi tassi d’interesse e viene meno uno dei maggiori elementi trainanti dei titoli Growth. Il drastico calo dei tassi a lungo termine dal 2014 in avanti ha dato il via ad un’espansione senza precedenti dei multipli di valutazione in alcuni segmenti dei mercati azionari europei. I settori meno ciclici, o quelli che offrono prospettive di crescita più allettanti, cioè quelli che ben si prestano a modelli di valutazione di flussi di cassa attualizzati, si sono comportati piuttosto bene in questo frangente. Negli ultimi anni i multipli di valutazione di diversi titoli si sono impennati solo e semplicemente per aver utilizzato tassi di sconto in calo. Tali multipli hanno toccato le loro vette più vertiginose, spesso con il sostegno dei fondamentali delle società interessate. Come investitori Value, riteniamo che le valutazioni sia l’àncora degli investimenti e che esista ancora una spinta inesorabile verso il “fair value”. L’aumento dei tassi d’interesse è una svolta epocale per i mercati finanziari, poiché implica che gli investitori farebbero meglio ad ignorare le bolle degli ultimi anni e a riallocare gli investimenti.
Le domande degli investitori, sul 2023 e oltre, riguardano sia le valutazioni che i contorni del futuro contesto macroeconomico. Qual è il giusto livello di cautela che serve rispetto alle incertezze geopolitiche, all’inflazione e alle decisioni delle banche centrali?
Come investitori Value, non decidiamo basandoci su previsioni macroeconomiche, eventi di breve termine o momentum. La possibilità che un evento negativo si manifesti nei prossimi mesi non basta, di per sé, per decidere di ridurre il rischio e modificare i portafogli. Ciò potrebbe essere giustificato se l’evento non è correttamente scontato nella valutazione o se mette le aziende in difficoltà finanziaria. Valutare il rischio che si verifichi una recessione, causata da politiche monetarie aggressive come in questo caso, o di una grande crisi energetica, sembra quasi secondario.
I cicli economici sono per loro natura una successione di periodi di crescita e di recessione. Come gestori Value dobbiamo garantire che le società che abbiamo in portafoglio possano superare gli ostacoli e le turbolenze ed adattarsi ai cambiamenti a lungo termine. Dopodiché, il nostro ruolo è quello di valutare che cosa si riflette nei prezzi correnti. Gli indici europei Value oggi sono a livelli pari al valore minimo toccato nel 2008 e nel 2011. Supponendo che l’inflazione, le tensioni geopolitiche, la crisi energetica e l’inasprimento delle politiche monetarie andranno a spingere l’economia mondiale verso una recessione, è probabile che le aspettative sugli utili, oggi date in rialzo del 2% per il 2023, dopo il +18% previsto per il 2022, siano eccessivamente rosee. Per l’indice MSCI Europe Value, ipotizzando teoricamente un ritorno sul rapporto prezzo-utili (PE) alla sua media storica, vicino a 11x, notiamo che l’attuale valutazione ha già scontato un calo degli utili per azione di oltre il 30%, uno scenario difficile simile a quello già visto nel 2020. Oltre ai rischi immediati su cui preferiscono concentrarsi alcuni attori del mercato, i periodi di elevata volatilità sono quelli che presentano le migliori opportunità per gli investitori che sanno come prediligere il lungo termine.
Alla luce di quanto abbiamo detto finora, dove si trovano oggi le opportunità migliori?
I nostri portafogli investono in titoli sottovalutati con un forte potenziale di rialzo e la capacità di far fronte a un cambiamento di regime che è solo agli inizi. Il nostro approccio si basa su una valutazione “industriale” delle società che offre un ventaglio molto più ampio rispetto all’approccio tipico di investimento Value. I nostri portafogli sono molto esposti alle banche e a società cicliche sottovalutate, poiché riteniamo che abbiano già scontato uno scenario economico complesso nelle loro valutazioni e quindi le riteniamo sottovalutate. Abbiamo inoltre notato molte sottovalutazioni di società che sono in procinto di trasformare la propria attività, nell’ambito della transizione energetica o digitale, come costruttori di auto o società pubblicitarie. Ultimamente, anche se i multipli di diverse società tradizionalmente considerate Growth devono ancora vedere una compressione, alcune interessanti opportunità d’investimento sono comunque emerse in questo segmento del mercato.
Quali sono le caratteristiche specifiche dei fondi Metropole Selection e Metropole Euro SRI e come l’approccio Esg ne determina la natura socialmente responsabile?
Entrambi i fondi sono gestiti con lo stesso processo dallo stesso team. È un approccio basato sulle convinzioni che porta ad un portafoglio azionario concentrato. METROPOLE Selection è un fondo a capitalizzazione su tutto il mercato che investe in aziende dell’Unione Europea, del Regno Unito, di Svizzera e Norvegia, con un track record ventennale (creato nel 2002). METROPOLE Euro SRI investe in società basate nell’Eurozona con una capitalizzazione di mercato di oltre 5 miliardi e gode di un track record di 14 anni.
Entrambi i fondi hanno ricevuto il label francese ISR e sono classificati come fondi articolo 8 in base al regolamento SFDR. La nostra strategia, applicata dal 2008, parte con il selezionare le società con il miglior rating in base ai criteri Esg, riducendo l’universo d’investimento con una metodologia di rating ‘best in class’ e ‘best effort’. Dopodiché, procediamo alla selezione di titoli sottovalutati tramite una rigorosa analisi finanziaria. Infine, ci concentriamo sulla proprietà attiva, esercitando diritti di voto alle assemblee generali e, con iniziative individuali e collaborative, incoraggiamo e finanziamo la trasformazione Esg, puntando specialmente a quelle aziende che producono più CO2..
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Alla ricerca di Alpha è la rubrica di FocusRisparmio.com dedicata ai fund manager. Ogni lunedì, con l’aiuto degli esperti del settore, vengono messi sotto la lente i fatti recenti più significativi e gli impatti sui portafogli da essi gestiti con una visione impostata sul medio e lungo termine.
L’approccio bottom-up e il processo di selezione del fondo Capital Group Global High-Income Opportunities. Obiettivo: ottenere ritorni simili a quelli dell’equity, ma a volatilità inferiore
Rendimenti attesi a doppia cifra nel prossimo semestre a fronte di un inizio di 2022 fra i peggiori di sempre. “L’altra faccia dell’opportunità di ingresso è il rischio recessione. Necessaria profondità di analisi e selezione disciplinata”, afferma il gestore del fondo T. Rowe Price European High Yield Bond Fund
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