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Nello scenario base Ubs si aspetta che l’S&P 500 chiuda il 2022 a 5.200 punti, l’Eurostoxx 50 a 5.000 e l’Msci Em a 1.450 punti. Haefele: “Sì alle azioni dell’Eurozona, e al dollaro statunitense. Sul lungo termine, opportunità nelle nuove tecnologie, e nella transizione energetica”
Se il 2021 è stato l’anno della ripresa, il 2022 sarà quello “delle scoperte” dopo due anni di pandemia che hanno sconvolto l’economia mondiale e i suoi equilibri. La previsione arriva da Ubs con il consueto report di fine anno. Un outlook che prevede buone nuove per il 2022 nonostante la graduale riduzione degli stimoli monetari.
“Crescita, inflazione e politiche economiche resteranno i principali motori dei mercati nei prossimi mesi. Gli investitori continueranno a interrogarsi su come si comporterà l’economia globale e sulle implicazioni per le diverse asset class” ha commentato Matteo Ramenghi, chief investment officer di UBS Global Wealth Management in Italia.
Gli scenari
Ubs ipotizza diversi scenari per il 2022. Nel caso migliore, se le cose dovessero andare per il meglio, l’S&P 500 chiuderà l’anno a 5200 punti, l’Eurostoxx 50 a 5 mila punti, e l’indice Msci Em a 1450 punti. Un guadagno medio del 10%. Nel caso invece di uno scenario più negativo, ma meno probabile, le perdite si attesterebbero intorno al 15% per tutti e tre gli indici. Tra i due estremi, c’è lo scenario di base, per il quale Ubs stima l’S&P 500 a 5200 punti, l’Eurostoxx 50 a 4750 e il Msci Em a 1400 punti.
Sì ai titoli ciclici
Dopo un 2021 di forte ripresa, la crescita economica rimarrà su alti livelli anche il prossimo anno favorendo i titoli ciclici, tra cui le azioni giapponesi e dell’Eurozona, le mid-cap Usa, i finanziari globali, le materie prime e i titoli energetici.
Dalla seconda parte del 2022, un rallentamento dovrebbe cominciare a favorire segmenti più difensivi del mercato, come il settore sanitario.
Valute
Ubs consiglia di posizionarsi sul dollaro Usa visto che tra tapering della Fed e rallentamento della crescita globale il dollaro americano sarà più che favorito rispetto alle valute legate a politiche monetarie più accomodanti, come l’euro, lo yen e il franco svizzero.
Obbligazionario
Sui mercati obbligazionari, l’high yield asiatico offre rendimenti interessati e, avvicinandosi al 2022, Ubs mantiene la sua preferenza per gli investimenti sostenibili per i clienti privati che investono a livello globale.
Sul lungo termine
“Man mano che gli impulsi alla crescita economica legati alla pandemia cominciano ad affievolirsi, intraprendiamo un viaggio che ci porterà a scoprire se stiamo entrando in un nuovo regime economico” ha detto Mark Haefele, Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management spiegando che “più sul lungo termine, vediamo opportunità nelle nuove tecnologie, nella transizione verso l’azzeramento delle emissioni di carbonio e nella forza delle alternative per sbloccare il rendimento e gestire la volatilità”.
Guardando al prossimo decennio gli effetti di alcuni trend di lungo termine come digitalizzazione, conversione verde dell’economia, invecchiamento della popolazione, deglobalizzazione e redistribuzione saranno sempre più evidenti.
D’altra parte, i ricavi cumulativi di nuove tecnologie quali intelligenza artificiale, big data e cybersicurezza, dovrebbero crescere da 384 miliardi di dollari statunitensi nel 2020 a 620 miliardi di dollari statunitensi nel 2025. Per cogliere la crescita in queste aree, gli investitori potranno considerare oltre alle mega-cap e concentrarsi sulle mid-cap che potrebbero rivelarsi la prossima grande occasione. Inoltre, il private equity potrebe consentire di avere esposizione a società che si trovano oggi nella fase iniziale della loro crescita.
In parallelo, la transizione verso l’azzeramento delle emissioni di carbonio sembra destinata a diventare uno dei trend d’investimento più importanti del prossimo decennio. Per riuscire ad azzerare le emissioni saranno necessari investimenti globali nelle rinnovabili per 50.000 miliardi di dollari USA a decennio fino al 2050, mentre il 50% delle riduzioni di emissioni dovrà arrivare da tecnologie non ancora sviluppate. Questo crea opportunità nelle greentech, nelle soluzioni per aria pulita e riduzione di carbonio, nonché nelle strategie di trading di carbonio.
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