Piazza Affari, Consob: oggi l’OPA serve per lasciare la Borsa
Dal 2020 al 2023, il 74% delle offerte è finito con il delisting. In aumento le operazioni su Euronext Growth Milan. Per l’Authority, lo status di società quotata non attira più
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“Difendere il risparmio è un compito complesso, vuol dire difendere il mercato e le istituzioni tenendo conto delle istanze di tutti gli interlocutori coinvolti. La sfida è data dal fatto che spesso gli stakeholder non dicono tutti la stessa cosa e i regolatori sono chiamati a conciliare l’impossibile. Ma ciò che conta davvero è la bontà delle idee”.
Confermato in mattinata come nuovo presidente della Consob, nei cui uffici si insedierà dal prossimo lunedì, Mario Nava – nella sua prima uscita pubblica da neopresidente dell’Autorità italiana dei mercati – si è detto pronto ad affrontare dalla prossima settimana tutte le sfide che lo attendono.
Nava è intervenuto all’incontro con l’industria finanziaria riunita nella cornice del Salone del Risparmio ancora nella veste di direttore generale del Fisma, il servizio di regolamentazione bancaria della Commissione europea, portando a beneficio della platea la sua esperienza internazionale per illustrare gli effetti della regolamentazione comunitaria e offrire un primo «assaggio» di quello che sarà lo stile e il raggio di azione dell’Autorità di vigilanza che presiederà nei prossimi tre anni.
“In Europa la discussione tra i soggetti coinvolti non ha etichette nazionali. È una discussione sui contenuti e sugli obiettivi che si vogliono raggiungere”, ha spiegato Nava. La sfida per il regolatore nazionale è dunque la stessa che impegna quello comunitario: trovare un equilibrio tra le istanze di stakeholder che non hanno tutti lo stesso peso.
“La regolamentazione deve parlare con gli operatori economici e con i destinatari delle misure di tutela. Ci sono degli equilibri da trovare”, ha ribadito Nava. “Se pensiamo alla regolamentazione sulla protezione del risparmio, l’equilibrio è tra quanto si vuole fare «babysitting» del risparmiatore e quanto si vuole invece lasciare il consumatore libero di orientarsi su prodotti innovativi. È per questo che il meccanismo che porta alla definizione della regulation ha vari step: proposta della commissione, discussione in Consiglio europeo e, successivamente, in Parlamento”.
Dopodiché si coinvolgono i soggetti interessati tramite la stakeholder consultation e l’impact assessment, “i due momenti con cui consultiamo gli operatori su tutte le questioni normative. Il tutto richiede almeno un anno di tempo, perché tenere conto dei diversi interessi è fondamentale”.
Nel corso del suo intervento al Salone del Risparmio Nava ha tracciato un quadro di politica economica imperniato sulla gestione degli ultimi sei anni di crediti non performanti (Npl, Non-performing loans) da parte del Fisma. “Nel 2013 il sistema bancario europeo aveva Npl in portafoglio per 910 miliardi di euro, pari a due terzi del Pil dell’Italia”, ha sottolineato il neopresidente della Consob nel ripercorrere le tappe di un piano di azione che nel nostro paese ha avuto l’effetto di ridurre del 25% lo stock di crediti deteriorati (fonte: Banca centrale europea, dati al terzo trimestre 2017, ndr). Una questione che ha finora avuto risvolti positivi pur rimanendo di grande urgenza per sbloccare il meccanismo che lega investimenti e crescita economica.
“Gli Npl incidono sull’economia reale, sia sulle aziende non finanziarie sia, di rimando, sulle famiglie. Esiste una chiarissima correlazione positiva tra investimenti e Pil, dunque bisognava intervenire per ridurre gli Npl così da tutelare il benessere collettivo. La volontà politica è nettissima per continuare a risolvere il nodo Npl, aiutati dal mercato”, ha sottolineato Nava. “Ecco perché la regolamentazione europea sugli Npl è stata recepita molto bene, meglio di altre” ha concluso il neopresidente della Consob con riferimento alla direttiva MiFID II, oggetto della discussione della tavola rotonda con l’industria che ha fatto seguito al suo intervento.