Azionario globale, crescita degli utili al 5-7%
Il calo degli utili rispetto al 2018 sarà determinato principalmente dal venir meno dell'impatto della riforma fiscale Usa sugli utili statunitensi e da un rallentamento dell'economia
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La paura per la guerra dei dazi tra Usa e Cina, per la quale si prevedono esiti favorevoli, è diminuita, ma sono sopravvissuti i timori su possibili danni inflitti alla crescita dei profitti societari. “Nel 2018 i mercati sono stati guidati da utili societari più solidi, tuttavia i prezzi delle azioni sono scesi, dato che i rialzi dei tassi hanno spinto gli investitori a riesaminare le valutazioni. Sembra che quest’anno ci troveremo nella situazione opposta, dato che prevediamo che gli utili rallenteranno via via che le banche centrali faranno passi indietro”, commenta Keith Wade, chief economist & strategist di Schroders.
L’economista spiega che uno dei principali fattori alla base della revisione delle stime di crescita riguarda l’outlook dell’inflazione, che sembra destinata a risultare più debole di quanto atteso in precedenza attivando la risposta della Fed. “Anche se può sembrare una notizia positiva per i mercati azionari, una minore inflazione può aumentare la pressione sui margini di profitto. Le società stanno inoltre affrontando anche salari in aumento. Quando l’inflazione è limitata e i produttori non riescono a gestire al meglio i costi addizionali, il peso ricade sui margini di profitto”, argomenta Wade.
L’esperto non prevede una recessione negli Stati Uniti, ma “il nostro modello di previsione indica di prestare particolare attenzione agli utili Usa”. Schroders si aspetta che i profitti raggiungeranno il picco nel terzo trimestre del 2019 e che poi scenderanno in linea con un’economia statunitense più debole. La ragione è che una crescita economica inferiore al trend significa minore utilizzo di capacità, e ciò scatena pressioni al ribasso sugli utili. Nel dettaglio, la previsione di Wade è che “gli utili operativi dell’S&P500 aumenteranno del 6,8% nel 2019, mentre i reported Eps cresceranno del 7,8%. Il declino dei profitti nel 2020 capovolgerà questi guadagni. Gli utili operativi scenderanno quindi del 3,4% e i reported Eps del 6,9%”.
Questo è lo scenario base in cui non si prevede una recessione. Ma se ci fosse una recessione negli Usa nel 2020 (o a livello globale con esclusione degli Stati Uniti) il calo sarebbe sensibilmente più alto. Le preoccupazioni di Wade non sono isolate: alcuni temono dei risultati corporate deboli già ora. Alla vigilia dell’avvio della stagione delle trimestrali, Hans-Jörg Naumer, global head of global capital markets & thematic research di Allianz GI, ha commentato che le attese del mercato sui profitti societari sono moderate.
“Le stime di utile degli analisti riflettono i dati economici sottotono. Nel complesso, i profitti delle società dell’S&P 500 dovrebbero ridursi del 4% rispetto all’anno scorso, rispetto al 3% stimato dal consensus a inizio anno”, osserva Naumer. Ma c’è anche una buona notizia, perché il rapporto fra revisioni al ribasso e al rialzo delle stime sembra stabilizzarsi. “Gli analisti dovrebbero aver già operato la maggior parte delle revisioni al ribasso», conclude Naumer, riflettendo tuttavia sul fatto che attualmente un nuovo rally “ci sembra improbabile”.