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Healthcare, beni di consumo e IT i settori su cui puntare. I rischi? Volatilità e tassi bassi. Preoccupa anche la propensione al rischio degli investitori retail. La survey Natixis IM
Volatilità, tassi bassi e stretta del credito tra i principali rischi. Healthcare, beni di consumo discrezionali, IT, energia e finanziari i settori su cui puntare. È il 2021 secondo i fund selector di tutto il mondo, che vedono inoltre il value sovraperformare il growth e i mercati emergenti sempre più attraenti. Lo rivela il sondaggio annuale di Natixis Investment Managers, da cui emerge che, nonostante i rischi, i buyer professionali stanno posizionando i propri portafogli per intercettare le numerose possibilità di rialzo.
L’indagine, condotta tra novembre e dicembre dell’anno scorso, ha preso in considerazione la view di 400 fund selector presso consulenti finanziari indipendenti, consulenti di investimento registrati, piattaforme di investimento di compagnie di assicurazione, private bank e family office di tutto il mondo, in rappresentanza di un patrimonio di 12.700 miliardi di dollari. Ebbene, sei professionisti su dieci ritengono che la “nuova normalità” legata al Covid non sia temporanea e due terzi prevedono che nel 2021 non assisteremo a una ripresa dell’economia globale.
Il contesto è rischioso, ma i fund selector sono ottimisti
Le significative preoccupazioni su pandemia e politica non si sono però tradotte in una view negativa sui mercati: la maggioranza degli intervistati (l’80%) ritiene infatti che le banche centrali daranno sostegno al mercato nel caso di nuove flessioni. Volatilità e tassi negativi saranno il primo e il secondo rischio di portafoglio per i fund selector, rispettivamente al 49% e al 39%. Altre fonti di rischio comprendono l’inflazione (37%), una stretta del credito (34%) e problemi di liquidità (25%).
Grazie ai probabili ulteriori stimoli fiscali e monetari, gli esperti vedono quindi un potenziale di crescita per i mercati azionari nel 2021 e cercheranno opportunità a livello globale. Le proiezioni alla fine del quarto trimestre dell’anno scorso hanno favorito un approccio risk-on, con il 61% degli intervistati che vede le small-cap avvantaggiate sulle large-cap. Il 60% ritiene poi che gli emergenti batteranno i mercati sviluppati e il 66% che i portafogli con un posizionamento aggressivo supereranno quelli difensivi. I fund selector si concentreranno sulla ricerca di possibili nicchie di valore interessanti in un contesto complesso e il 70% prevede la gestione attiva darà quest’anno risultati migliori rispetto a quella passiva.
“Il 2020 ha segnato un anno di sfide estreme per i mercati che vanno oltre la pandemia, con eventi climatici e disastri naturali, tensioni politiche e la più brusca correzione del mercato nella storia. L’incertezza continua e aumentano i timori di bolla sui mercati. I fund selector intervistati interpretano però il rischio di mercato come un’opportunità, pur riconoscendo quanto un’attenta analisi sia necessaria per individuare opportunità di alfa a favore dei clienti”, commenta Matt Shafer, Evp head of wholesale & retail distribution di Natixis IM.
I settori che sovraperformeranno
L’ottimismo si trasmette anche alle view settoriali e i fund selector sono particolarmente rialzisti sull’healthcare, con il 56% che vede una sovraperformance del settore, seguito dai beni di consumo discrezionali (46%), dall’IT (45%), dall’energia (44%) e dai finanziari (44%).
A livello globale l’investimento Esg si conferma un’area di interesse costante. Le strategie Esg si sono dimostrate vincenti sulle turbolenze del mercato nel 2020 e il 57% degli intervistati ritiene che la sovraperformance continuerà anche nel 2021. Per accedere all’intera gamma di opportunità del mercato, più della metà intende aggiungere strategie sostenibili e investimenti tematici ai propri portafogli modello.
Value batte growth
In un contesto di tassi d’interesse bassi o negativi e di crescita lenta, dal sondaggio emerge che il value investing sta tornando in auge. All’inizio del 2020, i fund selector avevano concentrato la propria attenzione sui settori con forti driver di crescita secolare, mentre nel 2021, al contrario, il 63% degli intervistati prevede che il value sovraperformerà il growth.
Oltre un terzo degli intervistati (36%) intende poi ridurre le proprie posizioni azionarie negli Stati Uniti per capitalizzare le opportunità in altre aree, con il 55% prevede di entrare sui mercati azionari dell’Asia-Pacifico. In un contesto di continua volatilità, i professionisti stanno cercando di riorientare i portafogli per beneficiare delle opportunità offerte globalmente dai Paesi emergenti e il 65% afferma che ora questi mercati sono più interessanti rispetto a prima del Covid-19. Il 52% conferma inoltre la volontà di aumentare le proprie posizioni sugli emergenti.
Paola d’ordine: gestione attiva. Preoccupa la propensione al rischio degli investitori retail
Vista la maggiore volatilità e la previsione che i titoli value possano sovraperformare i growth, l’83% degli intervistati ritiene che nel 2021 i mercati favoriranno la gestione attiva. Il commitment nei confronti delle strategie attive è stato probabilmente rafforzato lo scorso anno, considerato che due terzi affermano che gli investimenti attivi presenti sulle proprie piattaforme abbiano sovraperformato durante la flessione del mercato.
Dalla survey emerge anche la crescente preoccupazione sulla capacità degli investitori individuali di affrontare con successo i rischi che si presenteranno. La ripresa seguita al crollo di marzo ha probabilmente indotto gli investitori individuali ad assumersi rischi in modo meno attento rispetto alla fase pre-Covid e il 78% degli intervistati teme che l’aumento della volatilità possa indurli a liquidare i propri investimenti con eccessivo anticipo. Di conseguenza, i fund selector stanno notando come le loro società di gestione stiano adeguando l’offerta di soluzioni di investimento per ottenere una maggiore coerenza nei portafogli dei clienti e soddisfare meglio le loro esigenze, e l’80% afferma che l’enfasi è sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
“Per adattarsi alla nuova normalità e meglio rispondere alle nuove condizioni di mercato e alle nuove esigenze dei clienti – spiega Antonio Bottillo, executive managing director e country head di Natixis IM -, i fund selector hanno modificato sia la propria strategia di allocazione sia l’offerta di prodotti. Sebbene i fund selector possano pensare che l’economia non tornerà ai livelli pre-pandemia nel corso dell’anno, essi stanno affrontando questi tempi senza precedenti con un piano chiaro e misurato che getterà le basi per gli anni a venire”.
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